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In Confidenza

CHI AMA È AFFABILE

Don ERMINIO VILLA - 01/12/2017

sposiSiamo tutti un po’ “mendicanti d’amore”; per questo diventare, restare o ritornare ad essere amabili è il compito che ci diamo. È come se dovessimo un po’ tutti “restare” innamorati.

Il periodo di fidanzamento, infatti, è una vera palestra, dove l’uno fa a gara con l’altro per offrire il meglio di se stesso: la puntualità nell’essere presente in tutto, la gioiosità, la pazienza dell’attesa, che ha come unica controparte l’impazienza di farsi sentire belli, buoni, intelligenti, attenti solo ad essere accoglienti ed indispensabili.

Quando si è fidanzati, non si ha tempo di notare le manchevolezze o i piccoli difetti dell’altro/a; e quando li notiamo, sono presto dimenticati, fanno parte del passato e senz’altro saranno piccoli nèi che non compariranno più.

Il tempo che abbiamo è dedicato a capire ogni desiderio dell’altro, per cercare di anticiparlo, di soddisfarlo prima ancora che lo manifesti. È una gara a chi arriva prima dell’altro.

La forza di amare in questo modo, così vivo nel fidanzamento, dopo il matrimonio diventa un po’ fiacco.

Finisce la corsa e la coppia si comporta come chi è arrivato e… si siede! Come se non avesse più nulla da raggiungere o da conquistare.

Se il fidanzamento è la “palestra” dell’amore, la vita da sposi deve diventare l’occasione per “raccontare” ogni giorno quanto in palestra si è imparato. Nulla è più sbagliato che pensare che l’altro non si aspetta più niente di bello o che noi non possiamo più fare niente di nuovo.

Ciò che svilisce ogni rapporto è la mancanza di attese, è presumere che ormai conosciamo tutto dell’altro/a. Perché non sfruttare questa “conoscenza” per ricominciare a frequentare la “palestra dell’amore”?

Invertiamo le prospettive e ricominciamo a ricordare e a sottolineare le cose belle e non solo le piccole mancanze.

La famiglia, secondo il progetto di Dio, è vivere nell’amore e dell’amore. Ma l’amore, come una piantina che vogliamo sempre verde, va alimentato con le nostre innumerevoli risorse, compresa la preghiera quotidiana, che è la linea telefonica privilegiata con Colui che è Amore!

“Essere amabile – insegna papa Francesco – è parte delle esigenze irrinunciabili dell’amore” (AL 99). Ognuno di noi è tenuto ad essere affabile con quelli che gli sono vicini, con un atteggiamento non invasivo, che rinnova la fiducia ed il rispetto.

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