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Cultura

DUE PALAZZI, UN’INTESA

LUISA NEGRI - 07/12/2017

 

Nel nome di Dante Isella (1922-2007) Villa Panza e il Comune di Varese si sono attivati per offrire alla città l’omaggio di uno dei suoi più illustri figli, a dieci anni dalla morte.

In tempi record, spronati e sorretti dall’entusiasmo e dall’interesse per il grande personaggio, come sottolineato dai curatori Anna Bernardini e Giovanni Agosti, è stata allestita, in una rimessa delle carrozze di Villa Panza, la mostra “Amori di Dante Isella. Arte Letteratura Milano Varese”.

In visione sono dipinti, disegni, incisioni, medaglie, volumi a stampa, plaquettes e fotografie che Il noto filologo e maestro della cultura lombarda, l’allievo di Contini, scelse o ebbe in dono, e tenne sempre presso di sé, tra le stanze della sua casa, quali oggetti preziosi e amati.

Alcuni tra i pezzi più importanti, particolarmente del Seicento lombardo espresso qui da alcune ottime tele di sua proprietà, attribuite al Cerano e al Morazzone, li aveva inseguiti, con appassionato accanimento, sotto la guida di Giovanni Testori, presso collezionisti di primo piano, come Alessandro Orsi e il più giovane Maurizio Canesso, varesino trapiantato a Parigi.

Quegli oggetti sono oggi la testimonianza, non certo esaustiva, ma affettivamente e sostanzialmente indicativa, di una vita spesa bene per sé e per gli altri, in devozione assoluta per una cultura -da ricercarsi nelle sue molteplici forme ed espressioni- che partendo dalle radici s’allarga al mondo.

L’evento segna anche il consolidamento di una sempre più stretta collaborazione tra la dimora di Biumo e il Comune di Varese, già attivata in occasione della settimana settembrina di “Nature urbane”. Quando la lettura delle pagine del Barone rampante di Calvino, condotta di villa in villa, e conclusasi nella magica serata con Gioele Dix ai Giardini Estensi, aveva preso lieto avvio proprio dal parco del bell’edificio sul colle, già dei Litta Menafoglio: tanto caro anche al conte collezionista Panza da farne, oltre che il luogo dell’anima, la sede di una raccolta di arte contemporanea americana, compresa nel circuito museale Guggenheim.

Oggi la liaison tra le due sedi, quella della municipalità -abitata un tempo dal Duca Francesco III d’Este- e quella del Conte, si fa più intensa e sembra promettere, nell’impegno del sindaco Davide Galimberti e dell’assessore alla Cultura Roberto Cecchi, nuovi traguardi.

Mentre Marco Magnifico, vicedirettore esecutivo Fai, può toccare finalmente con mano il risultato atteso da tempo: una concreta e profonda attenzione per Villa Panza, da parte sia della municipalità sia della cittadinanza. La strada che sale a Biumo non appare più elemento straniante per i viciniores, al contrario si fa invitante cammino verso il tesoro d’arte accolto e conservato dalla lungimirante competenza artistica del suo innamorato abitante.

Chi ha imboccato più volte quella strada, penetrando dal parco nelle sale lungo l’ampio percorso espositivo della casa, sa non solo della sua armoniosa offerta di bellezza e di luce, ma soprattutto di pace, quella che Panza cercava e trovava qui, terminate le lunghe scorribande d’arte per il mondo.

La riflessione vale certo anche per i 70.000 che già hanno visitato la mostra di Wilson, protratta poi, dato il successo, fino al 4 marzo: con il nucleo di Video Portraits le opere, impersonate anche da Lady Gaga e già esposte al Louvre, ispirate a capolavori di maestri della storia dell’arte (come Ingres, Jacques-Louis David e Andrea Solari), e la piccola casa in legno di larice, omaggio al Conte Panza che resterà qui per sempre, assieme alla installazione site-specific Winter Fable dedicata ad una favola di Calvino.

Ma varrà fino al 28 gennaio, ne siamo certi, ancor più per i varesini che andranno a conoscere da vicino un pezzo della loro storia, a cogliere quelle tracce di autentica lombardità lasciate, in tempi non sospetti, da un innamorato di Parini e Manzoni, di Delio Tessa e del Porta, di Dossi e di Gadda, l’ingegnere ‘convertito’ alla scrittura.

Ci sono anche diversi e noti libri di Isella nelle bacheche della sala a dimostrarlo, ma rappresentano naturalmente una minima parte delle opere che ne accompagnarono la ricerca di filologo e di insegnante universitario: svoltasi tra gli inizi di Friburgo, durante la guerra -nel ‘44 e ’45- sotto la guida di Contini, poi in Italia, tra Milano, Parma, Catania, e soprattutto Pavia, e di nuovo in Svizzera, a Zurigo.

Per Villa Panza, che ha ospitato e continua a ospitare le grandi mostre di maestri americani -da Turrell a Flavin, da Bill Viola a Meg Webster, da Wim Wenders, a Wilson- la mostra di Isella rappresenta dunque un omaggio al personaggio ma anche al territorio e alla viva cultura di un uomo che, pur vivendo spesso altrove per ragioni di lavoro, da Varese non si allontanò mai. Rimanendo amico, tra gli amici di sempre: che erano Chiara, Tavernari, Guttuso- e si veda in mostra, dell’amico Renato, il suo omaggio pittorico per i cinquant’anni di Dante-, lo storico e collega universitario Luigi Ambrosoli e il notaio Bepi Bortoluzzi. Con loro aveva condiviso l’affascinante avventura culturale del Portico e delle grandi mostre di scultura del 1949 e del 1953 nei giardini di Villa Mirabello.

Scrisse bene di lui l’amico Sereni, che ne aveva, a sua volta, condiviso l’avventura editoriale presso Mondadori.

Splendido poeta, Sereni ricordò da par suo un incontro di novembre, “subito fuori da Mendrisio, al bivio per Varese”. E fissò ne Gli strumenti umani, con folgorante intuizione, l’indimenticabile, fiero ritratto:

“… tra incredibile luna e vapori
di svenevole azzurro
venne a me un azzurro più fermo…
“Non ci siamo mai visti, ma
ci conosciamo, -disse- sono Isella”.
O azzurra fermezza di occhi di re
di Francia rimasti con gioia in Lombardia…”

A distanza di dieci anni sappiamo che furono proprio quell’azzurra fermezza d’occhi, e quella gioia, a riportarlo e trattenerlo qui: nella sua Cassiciacum, tra le pareti domestiche invecchiate dai secoli, in mezzo ai più cari ricordi della terra natale.

L’amico Vittorio aveva capito bene.

Ricordiamo che tre nuove opere –la Bibliografia degli scritti di Dante Isella (edizioni Del Galluzzo), Gli amici pittori. Da Guttuso a Morlotti (Archinto) e La Milano dei Navigli. Passeggiata letteraria (Officina libraria) sono ora rieditate in occasione dei dieci anni dalla morte.

 

 “Amori di Dante Isella. Arte letteratura Milano-Varese”
Villa Panza di Varese
Fino al 28 gennaio 2018
 
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