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Sport

PEDALATA COI CAMPIONI

FELICE MAGNANI - 15/12/2017

pedalataPedalare è riaffermare la convinzione che il tempo sia solo apparenza e che tutto si possa ricomporre, rigenerare in un ambito dove il passato torna a essere presente e dove il presente predispone a vivere con più intensità e determinazione anche il resto. Tutti insieme, campioni e non, con una meta comune, raggiungere la certezza che non c’è mai nulla di scontato e che la vita può continuare a stupire anche oltre, quando parrebbe risultare più comodo rintanarsi nel tepore accomodante di un soggiorno, tra video, giornali e conversazioni, osservando il mondo dal buco della serratura.

La pedalata di Brinzio (più di 1500 partecipanti) è la conferma che si può essere felici anche quando il freddo e la fatica vorrebbero indurti alla rinuncia. Si tratta di riprendersi dalla solitudine digitale, da quel mondo apparentemente globale e universale, di fatto plasmato su varie forme di individualismo umano e sociale che ne annullano la bellezza, lasciandola sola e incompresa tra geometrie indefinite. Stare con i campioni pedalando è il sogno di chiunque, in particolare del giovane che vorrebbe dare un calcio a tutto ciò che odora di gas, veleni, polveri sottili e suoni contratti, ma è anche quello dell’anziano che continua a essere giovane, per dimostrare che è lo spirito a fare la differenza.

Vivere la Pedala con i Campioni è un po’ come rimettere in sesto qualcosa che si è interrotto, che supera la condizione individuale e che si riappropria della vita d’insieme, dove contano la meraviglia, lo stupore, la vita vissuta e quella da ricominciare a vivere. Parole, esclamazioni, urli liberatori, pensieri da coltivare, uomini e donne da imitare, gioia allo stato puro, sono ingredienti di una Pedalata turistica che attraversa i cuori e lascia il segno È un mondo che passa per affermare che la vita può ricominciare ogni volta che ne diventiamo coscienti, come proposta di nuova convivialità, dove ciascuno fatica per qualcun altro. È quel ciclismo sociale a scopo benefico, con lo stupore mai domo di chi è determinato a riaprire anche le porte più chiuse, quelle che spesso impediscono agli esseri umani di continuare a mantenere una visione più aperta sulla realtà e sulle sue misteriose bellezze.

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