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In Confidenza

OCCASIONE SPECIALE

Don ERMINIO VILLA - 15/12/2017

presepecasaÈ un’occasione davvero speciale, un po’ prima che arrivi il Natale, fare il presepio in famiglia, costruirlo insieme con i figli e poi radunarsi lì attorno per un momento di preghiera, a fine giornata, tutti insieme…

È bello accendere le luci o le candeline, lasciarsi suggestionare dalla spiritualità che da esso promana, esprimere in modo spontaneo e profondo i sentimenti quotidiani: questa semplice e libera “liturgia domestica” è uno dei modi più popolari per esprimere la propria fede!

Si può partire proprio dai “pupini” del presepio e dai suoi più caratteristici elementi descrittivi per salire alle più forti suggestioni interiori e spirituali, valide per grandi e piccini.

Gesù nella mangiatoia: “presepium” vuol dire “mangiatoia”. Gesù nasce nel letto più umile e povero, ha come culla una greppia dove si tiene il fieno per gli animali. Eppure non ha sofferto nulla di traumatico, perché i suoi erano con lui; c’era l’amore che è più importante del benessere. Lodiamo Dio per tutto quello che abbiamo, ma non perdiamo la fede nel valori interiori, essenziali.

Perché il bue? È un animale domestico, utile, lavoratore, mite. È citato in Isaia come simbolo di pace e dei tempi messianici (non si dovrà più uccidere per mangiare).

Perché l’asino? È un animale dalle virtù nascoste: è umile, fa il suo dovere, è il mezzo di locomozione di Maria e Giuseppe.

C’è anche fieno e paglia: uno è l’alimento per gli animali, l’altra fa da letto caldo per la notte. Di quante cose oggi – così si dice – hanno bisogno i bambini? Tanti non sono forse falsi bisogni, costantemente indotti dalla società? Il presepio ci insegna a saperci accontentare e dire grazie mille volte per le tante cose che abbiamo a disposizione.

C’è perfino lo sterco… Per quanto brutto e maleodorante, si tratta di una cosa utile, se è vero – come cantava De André – che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Lo sterco dei peccati e delle nostre umane miserie non spaventa Gesù, che fu sempre dalla parte dei peccatori.

Ma ci sono anche una mamma e un papà bravissimi. È gente normale, apparentemente senza nulla di speciale; anzi “per essi non ci fu posto nella locanda”. Ma loro due non si sono scoraggiati e hanno continuato a fidarsi della provvidenza. Dio assicura la sua assistenza anche alle famiglie che sono in crisi o attraversano qualche dolore; alla mèta del cammino egli “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (Apocalisse 21,4). (AL 22)

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