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Ambiente

OPERE IDRICHE E FONDI BEI

ARTURO BORTOLUZZI - 18/01/2018

depuratore

Il depuratore del Lago di Varese

La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha assegnato a fine dicembre finanziamenti per un miliardo di euro per realizzare infrastrutture in Italia: 800 milioni per interventi anti dissesto idrogeologico e 200 milioni per opere idriche dell’Acquedotto pugliese. Potrà, allora, essere apostrofata come la scoperta dell’acqua calda, la mia ma, mi chiedo perché non si possa da parte di noi varesini battere questa stessa strada per l’inquinamento dei nostri laghi?

Per questo motivo ho scritto, come presidente pro tempore dell’associazione Amici della Terra Varese, ai sindaci dei Comuni rivieraschi del Lago di Varese, al presidente della società Alfa a responsabilità limitata e al presidente della Provincia di Varese. Ho fatto loro presente quanto realizzato dalla Regione Puglia e li ho invitati a far intervenire il proprio personale tecnico per un progetto più alto possibile che contempli lo sdoppiamento delle fognature sul lago di Varese. Con un elaborato credibile, coordinato e completo si potrà così chiedere un aiuto al ministro per l’Ambiente perché egli possa domandare un finanziamento alla Banca europea per gli investimenti finalizzato a realizzare iniziative volte a migliorare notevolmente la situazione del Lago di Varese.
Con una operazione di tal fatta, si potrebbe beneficiare delle condizioni favorevoli dei prestiti Bei, che grazie alla propria solidità patrimoniale, emette obbligazioni sui mercati internazionali alle quali è la tripla A dalle principali agenzie di rating. Ciò potrebbe permettere al Tesoro, destinatario del finanziamento richiesto dal ministero all’ambiente, un risparmio nella spesa per interessi rispetto ai bond italiani.

Il ministro all’Ambiente deve essere chiamato a intervenire a favore del lago di Varese dimostrando una forte discontinuità con un passato di insufficiente programmazione, di amministratori incapaci e spendaccioni che spendevano i soldi male e che buttavano poi via le strumentazioni inutilmente utilizzate.

In Puglia cosa è successo? La banca dell’Unione europea ha dato via libera all’operazione “messa in sicurezza del territorio”, approvando una linea di credito complessiva da 800 milioni, nella quale affiancherà il ministero dell’Economia, e sottoscrivendo il 22 dicembre la prima tranche del prestito da 400 milioni. Il credito sosterrà in tutto 150 programmi per la messa in sicurezza del territorio sotto il coordinamento del ministero dell’Ambiente. Gli uffici dello stesso ministero sottoscriveranno con la Bei il contratto di progetto per il monitoraggio dello stato di avanzamento degli interventi.

Nel dettaglio, gli interventi riguarderanno la realizzazione o il rafforzamento degli argini dei fiumi a rischio esondazione, la risistemazione dei corsi d’acqua e dei canali di collegamento, le casse di espansione lungo fiumi e torrenti, interventi per prevenire erosioni costiere o frane. Gli 800 milioni approvati, copriranno circa il 50% del valore dei progetti previsti entro il 2022 dal Piano nazionale programmato dal Governo. Ciò che mi lascia ben sperare, è il fatto che sempre a dicembre è stato perfezionato a Bari un altro finanziamento Bei, da 200 milioni di euro, per il Piano di investimenti 2017-2022 di Acquedotto pugliese, il più grande operatore di servizi idrici integrati nel Sud Italia.

Perché la Provincia di Varese dovrebbe essere da meno della Regione Puglia? Abbiamo tecnici competenti; un archivio di studi e progetti riguardo il lago di Varese molto corposo presso la Provincia stessa; ci sono gli archivi tecnici di tutti i Comuni rivieraschi dedicati alle fognature; mettiamo alla prova chi ci governa perché contatti il ministro all’ambiente e gli faccia presentare un progetto credibile e completo per mettere in ordine tutto il sistema fognario lungo il lago di Varese. Mi ha già risposto il presidente della Provincia chiedendo la mia disponibilità per un appuntamento per approfondire la questione.

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