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Attualità

DIECI VOLTE MEGLIO

CESARE CHIERICATI - 23/02/2018

Andrea Dusi

Andrea Dusi

Promettono un’Italia dieci volte meglio di quella attuale, non solo un po’ meglio come fan tutti in questa campagna elettorale diluita nei talk show, condizionata dalla strategia dell’evitamento reciproco dei leader, scandita da promesse millenaristiche in perenne deficit di razionalità.

Sono appunto i “10 volte meglio”, il neonato partito/movimento che si sta presentando nelle maggiori città italiane da nord a sud a cercare di iniettarla il più possibile nei loro progetti. Il presidente e leader riconosciuto è Andrea Dusi, 42 anni, veronese con laurea in economia, stagista alle Olimpiadi di Atlanta (1996), dopo un’esperienza nel mondo della consulenza ha creato dal 2005 un’azienda innovativa (Wish days) in collaborazione con Cristina Pozzi donna manager milanese attuale vicepresidente del movimento e autrice del libro “2050. Guida (Fu) turistica per viaggiatori nel tempo”. Insieme i due giovani imprenditori hanno di recente dato vita a un’impresa no profit, Impactscool (per scelta senza acca) che punta su nuovi modelli formativi con al centro gli impatti sociali, morali ed etici delle tecnologie.

Il tandem lombardo veneto l’anno scorso ha pensato bene di cedere la Wish days al gigante del settore Smarbox ricavandone una somma collocabile tra i 20 e i 40 milioni di euro. Anziché ritirarsi anzitempo a vita privata, come molti nella loro situazione avrebbero fatto, hanno deciso di investire energie e denaro nel progetto politico “10 volte meglio” che può contare anche sulle competenze di un terzo amico, Stefano Benedikter giovane pure lui, ma con alle spalle una vastissima esperienza internazionale avendo lavorato, a vario titolo, in ben trenta paesi.

Non meno brillante il curriculum del quarto protagonista, Luca Gomiero, esperto di organizzazione, Ferrero, Benetton e l’Università Ca’ Foscari nel medagliere professionale pure lui cofondatore del movimento. Insomma un minimo di biografia del quartetto per capire cosa sta alla radice dei punti chiave del loro programma. Che si pone come traguardo di far crescere l’occupazione stabile rilanciando la competitività delle aziende italiane grazie ad alcuni strumenti chiave: rinnovare radicalmente la scuola, agevolare la crescita delle imprese innovative con trattamenti fiscali ad hoc, sviluppare le tecnologie digitali, rivitalizzare il Mezzogiorno, puntare a testa bassa sul turismo. Cambiamenti realizzabili – dicono – solo a patto che la macchina statale e la pubblica amministrazione diventino più veloci, semplici, funzionanti. Un obiettivo da lunga data presente nei programmi di tutti ma sempre disatteso dai vari esecutivi con ostinata regolarità. Se richiesti di un riferimento possibile nell’attuale firmamento politico senza esitazioni indicano il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.

Nonostante il generale scetticismo e la scarsa attenzione mediatica saranno ai nastri di partenza il 4 marzo. Per il momento sono accreditati dai sondaggi di circa un uno per cento dei consensi. Ovviamente difficile prevedere quali saranno gli esiti di questa sfida neo tecnocratica, comunque sia onore al merito per averci almeno provato.

Tra le città dove i neofiti di “10 volte meglio” hanno trovato un po’ di spazio e di visibilità c’è anche Varese, e ciò davvero non guasta. A scendere in campo: Silvia Battigelli e Alessandro Ceccoli. Silvia Battigelli nata a San Daniele del Friuli, approdata in Lombardia dopo la laurea, è un ingegnere gestionale che vanta un curriculum perfettamente in linea con quelli dei leader nazionali: perfezionamento negli Stati Uniti al Mit poi manager in varie imprese e oggi partner di una società milanese di ricerca e selezione del personale in campo digitale.

Pure Alessandro Ceccoli, “diversamente giovane” rispetto ai parametri anagrafici del movimento, viene dal mondo delle imprese dove ha collezionato parecchi successi nel tessile, in Italia ma soprattutto in Francia dove ha vissuto e lavorato per 17 anni diventando anche vicepresidente della Federtessile d’Oltralpe. Personaggio ecclettico, appassionato di filosofia ed economia scrive romanzi, l’ultimo “Enrico Valdez Moreno Il gioco dell’oca” gli è valso il premio Guido Morselli

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