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Noterelle

PAPA/2 PREGATE PER ME

EMILIO CORBETTA - 09/03/2018

papa2“Per favore pregate per me” oppure semplicemente “pregate per me” sono le parole con cui papa Francesco termina i suoi discorsi, i suoi incontri. Ma il papa cosa vuol dire con queste frasi? Cosa significa pregare per qualcuno? Quando si prega per qualcuno? Ma chi preghiamo quando preghiamo per qualcuno?

Preghiamo per qualcuno quando gli vogliamo bene, quando lo amiamo. Con quelle parole il papa chiede, invoca amore, chiede che gli si voglia bene. Chiede preghiera affinché sia aiutato a sopportare la sue sofferenze, le sue preoccupazioni. Ma a chi ci dobbiamo rivolgere per pregare? Se vogliamo pregare dobbiamo rivolgerci con fede a chi accoglie le nostre preghiere, ossia Dio Padre. Quella figura piena d’amore così ben caratterizzata nella parabola del figliol prodigo, quella figura dipinta da Rubens con una mano maschile ed una mano femminile, che accoglie il pentito ritornato piangente, il figlio che si prostra con umiltà chiedendo perdono. Il Padre, quella figura che trabocca d’amore, che ama e perdona all’infinito, lo accoglie nuovamente. Dio Padre infinitamente generoso, non il Dio giudice, il Dio che punisce i peccati di generazione in generazione. Il Dio con cui Gesù è in continuo rapporto. Il Dio a cui Abramo credeva di dover sacrificare Isacco, che invece si rivela Dio d’amore, Dio che dona, non che brama il sangue, come culture antiche e primitive credevano.

Papa Francesco chiede ed insegna la preghiera ed ultimamente ha richiamato anche il digiuno. Ma perché? Siamo circondati da sofferenze causate da violenza e odio, da soprusi, da morte quando al contrario tanti, tutti hanno bisogno di bene, d’amore, di benedizione, d’aiuto. Noi poveri esseri umani abbiamo sempre infinitamente bisogno di questo, in ogni momento della nostra vita.

Penso che papa Francesco senta enormemente il peso di guidare la Chiesa e di conseguenza chieda l’aiuto della preghiera per questo. Penso che senta la fragilità anziana del suo essere e di conseguenza chieda preghiera perché sente il bisogno che Dio Padre lo ispiri, gli dia le idee, la forza di condurci a Lui, che gli dia la forza di resistere ai suoi nemici. Nemici? Termine forse esagerato, ma non tutti coloro che si dicono, che si dichiarano nella Chiesa, gli vogliono tanto bene da accoglierlo senza remore.

Papa Francesco a molti appare come un paradosso e non tutti sono capaci di accogliere un paradosso. Anche 2000 anni fa Gesù fu visto come un grave paradosso e nella violenta società di allora fu messo in croce. Molti profeti nella storia sono stati uccisi. Le figure profetiche sono difficili da accogliere, sono troppo scomode e penso che Papa Francesco, di vocazione profeta, invochi preghiere affinché tutti lo accolgano, perché tutti comprendano il suo linguaggio d’amore, anche chi non condivide pienamente il suo pensiero religioso, il suo modo di credere in Dio Padre.!

Penso che invochi preghiere anche perché si sente troppo solo. Ma come Lui ho l’impressione che molti preti si sentano così: soli. Quindi anche loro dovrebbero aver bisogno di preghiere. Ma perchè non fanno come Francesco che apertamente le chiede ? Nelle preghiere liturgiche ci sono invocazioni in questo senso, ma perché non le chiedono personalmente? Non so rispondere. So solo che per questo e per chiedere amore bisogna avere una carica di grande umiltà. Bisogna avere una confidenza, una fiducia infinita in quelli con cui dovresti essere in relazione.

Forse si prega poco perché ci si sente incapaci, ma forse la preghiera vale anche solo se si desidera pregare; forse è sufficiente essere umili e riconoscere la nostra piccolezza: così senza arroganza, riusciamo ad avere nel cuore tanto amore e tanto raccoglimento per pregare.

Gli apostoli, vedendo Gesù pregare, gli chiesero di insegnare loro a farlo. E venne fuori il “Padre nostro”. Io di dura cervice dubito che la parole di quella preghiera uscita dalla bocca di Gesù siano state esattamente così come sono giunte a noi, perchè. prima che i Vangeli fossero scritti le testimonianze erano solo orali. Poi arrivarono gli scritti, ma troppi amanuensi, troppi traduttori filtrarono quei verbi nei secoli, per cui penso che si debba andare oltre la sequela dei vocaboli per cercare il vero pensiero di Gesù. Si parte con “Padre nostro” ed è quel Padre lì che dobbiamo pregare per Francesco, ma anche per tutti quelli a cui vogliamo bene ed anche per noi, perché non è molto facile il nostro vivere, come tutti sperimentiamo..

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