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Cara Varese

MASNAGO MIA

PIERFAUSTO VEDANI - 06/04/2018

Villa Baragiola, sede dell'ex seminario a Masnago

Villa Baragiola, sede dell’ex seminario a Masnago

Per una quantità di anni non ho mai potuto ascoltare il suono delle campane della chiesa parrocchiale di Masnago perché, rincasando spesso dopo le 3 con la copia fresca di stampa della Prealpina, le prime ore del mattino mi trovavano ancora addormentato.

Ascoltando di recente il sonoro e festoso annuncio della messa domenicale ho pensare al mio grande e importante quartiere che ha una lunga storia nel tempo ed è ricco di caratteristiche positive essendosi sviluppato con armonia urbana nelle varie epoche attraversate dall‘ intera comunità varesina.

Masnago oggi ha un suo minicentro storico sicuramente non rilevante dal punto di vista architettonico, ma il fatto di confinare e quasi di inglobare preziosità come i parchi del seminario, Mantegazza e di altre aree verdi più piccole e private, di sicuro lo rende comunque molto attrattivo e in una certa misura rafforza pure la qualità sociale della chiesa parrocchiale, dedicata ai agli apostoli Pietro e Paolo. Da molto tempo infatti, è quasi ormai tradizione, l’azione dolcemente aggressiva, ma rispettosa, intelligente e formativa dei sacerdoti della parrocchia, contribuisce anche allo sviluppo di quella educazione civica che è fondamentale per la crescita e la difesa di una comunità.

Masnago è una realtà molto bella e apprezzata. Anche oggi è una porta che si apre verso il Medio-Alto Verbano e le valli, ma è soprattutto spalancata al Sacro Mente e al Campo dei Fiori grandi riferimenti spirituali e scientifici; l’ agglomerato non è più l’antico luogo di transito: si presenta come piccolo, gradevole e autonomo capolinea, ricco di servizi che si intrecciano con la città, una bella Varese che per anni è stata preceduta come notorietà proprio da Masnago, diventata riferimento anche internazionale per merito di due stelle dello sport, la grande Pallacanestro Ignis e il garibaldino Varese Calcio, autore di belle imprese nei campionati di A e di B.

Diventata parte di una Varese elevata a capoluogo di provincia, Masnago era già da tempo partecipe della modernità per i suoi gioielli turistici, industriali, commerciali e ambientali, ai giorni nostri ancora attrattivi e meritevoli della massima attenzione.

Le campane di Masnago non mi hanno impedito di riflettere su un paio di problemi, uno dei quali appena affrontato dalla nuova amministrazione comunale: la pericolosità del traffico delle vie Sanvito e Crispi, ad alto rischio per i pedoni, investiti spesso anche sulle strisce. In Europa da tempo si è accertato che la segnaletica ha molto più potere dissuasivo nei confronti dei cultori della velocità, ragione per cui nelle arterie più utilizzate si è imposto il limite dei 30 chilometri di velocità massima. Con amici in ore e situazioni diverse abbiamo constatato che il percorso fatto in auto dal semaforo di Masnago centro a quello di via Sacco rispettando i 30 orari dura in media poco più di 3 minuti rispetto a quello che si fa con le tradizionali accelerazioni fuori legge nei tratti di strada libera. Posto che anche via Crispi è spesso interpretata come una pista, gli esperti del Comune potrebbero prendere in considerazione l’introduzione dei 30 orari tenuto conto che altri accessi alla città non offrono tentazioni appunto come le vie Sanvito e Crispi e presentano statistiche meno angoscianti.

Masnago oggi è caratterizzata anche dalla nuova città degli studi e da importanti ed eccellenti luoghi privati di cure mediche, peraltro sviluppatisi anche nella città.

E’ allora possibile realizzare un centro unico per tutti gli ambulatori dei medici dei mutuati masnaghesi per dare qualità ulteriore a un servizio di rilevante utilità sociale?

All’ex seminario pare siano disponibili alcuni locali, l’accesso è facile come il parcheggio.

L’esperimento è già stato avviato in provincia. Dotando il centro medico comune di qualche apparecchiatura si eviterebbero anche lunghe attese al Pronto Soccorso.

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