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Noterelle

HOMO POLITICUS

EMILIO CORBETTA - 13/04/2018

politicoVale la pena parlare ancora dei politici? Ovviamente di quelli più “gridati”! E si, perchè sono personaggi piuttosto cialtroni che influiscono tanto sulla nostra vita. È triste, ma parliamone perché sembrano essere loro causa di nostre grandi preoccupazioni odierne.

“Ma i politici sono esseri umani?”. Questa domanda mi fu rivolta da mio figlio quando incominciò a crearsi giudizi personali sulla realtà che lo circondava. Fu talmente coinvolto da questo problema che diventò poi uno studioso di scienze politiche. Ad una età analoga anche un mio nipotino ha ripetuto: “Ma che tipi di uomini sono quelli che fan politica?”.

È molto probabile che a stimolare queste domande sia l’ossessivo apparire dei politici sugli schermi televisivi. Persone che non hanno fatto nulla di speciale agli occhi dei ragazzi, perchè sono così presenti? I politici attuali appaiono tronfi, facili a servirsi di argomenti e vocaboli inusuali per deformare ad arte la realtà, cercando di stimolare inconsce preoccupazioni e paure.

I ragazzi sono più coinvolti quando vedono le imprese degli sportivi in cui tendono ad immedesimarsi. Sono invece perplessi per la presenza di un politico che “blatera” in modo concitato, che usa volgarità e spesso cattiverie, e si chiedono perché questa sua presenza venga considerata evento importante. C’è qualcosa di speciale in lui? E perchè lui può usare vocaboli che, se li dico io, mi sgridano? Ma anche certi gestacci scurrili: se io li facessi in classe ….

Più volte questa domanda, anche se non ho l’invidiabile età dei figli e nipoti, me la pongo anch’io e mi ritrovo a constatare che questi politici sono diversi dagli altri cittadini. Prima di tutto sono deboli in matematica. Molto meno dotati di una madre di famiglia, maestra nel far quadrare i bilanci di casa. Ma loro sanno subito giustificarsi: il loro ragionare è politico e quindi prevale sulla matematica. Ma questa è concreta ed ecco perché i conti dello Stato non tornano: sono in rosso ed abbiamo un debito definito pubblico che aumenta sempre più. Poi son maestri nell’imbrogliare i semplici, cosa che la maggioranza di noi non fa grazie a quel senso morale che ci è stato ben inculcato. Eppure questa qualità viene da loro disprezzata perché la politica giustifica tutto, anche le bugie, talvolta contrastanti. Il risultato giustifica i mezzi; lo si sa da secoli.

A questo punto appare evidente che, se per assurdo consideriamo normali loro, non possiamo esserlo noi semplici cittadini. Ma noi i comuni e normali atti della vita quotidiano li facciamo bene, loro invece ne sono in grado? Facciamo un banale esempio: noi ci cuciniamo i pasti normalmente, loro invece devono appoggiarsi a ristoranti sbagliando frequentemente nel recupero delle spese sostenute, e sempre a loro vantaggio.

Smettiamo di scherzare e chiediamoci: tra di loro ci potrebbe essere un eroe come il gendarme che si è sacrificato recentemente nel corso di un attentato in Francia? La storia è ricca di questi esempi. A Varese abbiamo una parrocchia intitolata alla memoria di un generoso che ha dato la vita per salvare un padre di famiglia. Nel secolo scorso abbiamo avuto tanti politici perseguitati per i loro ideali di libertà, di democrazia. Tutte figure che hanno sofferto e molte volte pagato con la vita. I politici odierni riusciamo ad immaginarli in quelle condizioni estreme in campi di concentramento o in prigione? Chiudiamo gli occhi e vestiamoli con i pigiami a righe con cui venivano vestiti i prigionieri di allora. Immagine impossibile, come impossibile collocarli in quel tempo gramo e pieno di sofferenze.

Ma poi quanti hanno realizzato le promesse elettorali fatte con leggerezza? Molto pochi e spesso i risultati non sono opera loro. Concludendo: hanno fatto promesse in mala fede?

Infine spontanea un’altra domanda: che rapporto c’è tra la politica ed il buon senso. E purtroppo questo non solo in campo nazionale, ma anche internazionale. Dove il buon senso e la logica nella politica delle “primavere arabe”? Dove la logica nella politica che vuole i bombardamenti in Siria? Dove il buon senso nelle politiche della martoriata Africa? Ed in Italia dove il buon senso nel far promesse che porterebbero al fallimento dello Stato? Dove il buon senso della politica che provoca attese infinite per un intervento o per una visita specialistica? E nella politica della conduzione delle Banche, dove il buon senso? E nella protezione di privilegi facendoli passare come diritti acquisiti dove il buon senso? L’elenco potrebbe essere infinito.

Il fatto è che per realizzare opere di buon senso ci vuole molta fatica e molta intelligenza, rare nei troppo furbi politici più noti, ma ben presenti nelle persone, così dette comuni, che ci circondano, tra le quali vediamo moltissimi che sono in grado di affrontare i grandi sacrifici che la vita quotidiana richiede, come per esempio assistere per anni persone anziane non più autonome, o malati terminali, o soggetti autistici, o sofferenti nella psiche, e così via.

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