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Attualità

NAUFRAGIO DELL’EUROPA

MANIGLIO BOTTI - 20/04/2018

Migranti verso la Francia da Bardonecchia

Migranti verso la Francia da Bardonecchia

Tra le tante cose che, ventiquattro anni fa (un tempo pliocenico per la nostra politica) Silvio Berlusconi diceva per caratterizzare la sua “discesa in campo” c’erano le seguenti: basta con i teatrini, con i posti da conquistare e con i professionisti della politica in servizio permanente effettivo… Purtroppo, nemmeno a questa distanza di tempo e in presenza di auspicanti riformatori, i metodi sono cambiati.

Sintetizziamo in breve l’andazzo attuale. I due partiti-movimento che hanno vinto le elezioni poggiavano, e si presume poggino ancora, su alcune idee forti: l’abolizione della legge delle pensioni della ministra Fornero, varata nel dicembre di sette anni fa, critiche all’Europa, controllo dei migranti, senza capire mai bene come (Lega); reddito di cittadinanza – forse addirittura di nascita –, critiche all’Europa – forse addirittura una messa in discussione dell’euro –, controllo dei migranti… Senza fare capire bene come (Movimento Cinque Stelle). Tutto il resto oggi, quando si deve varare un nuovo governo, anche se formalmente non ha vinto nessuno (ma un accordo volendo, se non ci si fissa sui personalismi, lo si trova sempre), è chiacchiera, teatrino come diceva il Berlusca che ne è diventato invece un primattore.

Non avendo la sfera di cristallo tra le mani, rimanendo perplessi dinanzi agli alti appelli alla “responsabilità” – sempre possibili nei teatri –, ma qui si tratterebbe di mettere insieme a bagno, come si dice, il Diavolo e l’Acqua, limitiamoci per ora a quello che potrebbe essere un problema forte, “il problema dei problemi” della nuova compagine governativa, vale a dire la questione delle migrazioni e dei migranti.

Non è chiacchiera questa che il ministro dell’interno uscente, il piddino Marco Minniti, già bene al dentro e da anni delle cose segrete dei nostri servizi, sia riuscito a tamponare gli esodi, per lo più provenienti dalla Libia. Sul come, vedremo tra poco. Ma non basta, se è vero com’è vero che nel suo collegio marchigiano il ministro Minniti è stato travolto al voto da un candidato inesistente, di nome e di fatto.

Che cosa pretendere di più? Ci soccorre una lettera pubblicata qualche tempo fa anche sui social da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, uno che i problemi dei migranti li conosce bene, di più e meglio del ministro Minniti, direttore oggi della rivista Mosaico di Pace: “Sono indignato – scrive Zanotelli – per quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi verso i migranti nell’indifferenza generale. Stiamo assistendo a gesti e a situazioni inaccettabili sia a livello giuridico etico, etico e umano”. E padre Zanotelli non si riferiva alle “spedizioni” recenti in territorio italiano degli agenti della gendarmeria francese per respingere e malmenare qualsivoglia migrante in terra di Francia, donne incinte comprese, perché successive casualmente alla lettera di indignazione, ma a quanto sta avvenendo in Libia “dove sono rimasti quasi un milione di rifugiati sottoposti –, secondo il rapporto del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, a detenzione arbitraria e torture, tra cui stupri e altre forme di violenza sessuale, a lavori forzati e a uccisioni illegali”.

Non è una piccola questione. Se le migrazioni, per il momento, e il ministro Minniti non è estraneo all’iniziativa (ma chi viene o verrà dopo di lui potrebbe fare anche peggio), sono state fermate con accordi – si presume a pagamento – anche da parte del governo italiano con l’ “uomo forte” di Libia, El-Serra, dato che non c’è nessun governo in Libia, ci sarebbe di cui vergognarsi. O almeno – ma è un eufemismo – da pensarci su.

Non sono cose di piccolo conto. E non riguardano solo l’Italia, che in ogni modo è in prima linea. E sarebbe il caso che i candidati alle poltrone di palazzo lo facciano subito. Per essere chiari. Padre Alex Zanotelli fa suo l’appello e il grido di dolore di papa Francesco: “Europa, cosa ti è successo?”.

Perché – e noi facciamo nostre le opinioni e l’indignazione del padre comboniano – non naufragano solo i migranti nel Mediterraneo, sta naufragando anche l’Europa come “patria dei diritti”. E non si vorrà che, in un prossimo futuro, i popoli del Sud del mondo diranno di noi quello che noi abbiamo sempre detto dei nazisti, vergogna del XX secolo, e dell’umanità.

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