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In Confidenza

MANTENERE LE PROMESSE

Don ERMINIO VILLA - 11/05/2018

amorePromettere un amore che sia per sempre è possibile

quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti (n.124)

L’amore coniugale non è sempre uguale a se stesso. Non mantiene nel tempo le modalità con cui nasce, ma – come ogni realtà viva – nasce, cresce, si sviluppa ed assume forme nuove.

Nasce come amore unitivo, cioè come amore che desidera fare comunione con la persona amata e vivere con lei una relazione totalizzante; ma poi questo stesso amore cresce e diventa amore effusivo, cioè un amore che sente il bisogno di effondersi in una vita nuova, procreando il figlio.

Questo amore non toglie nulla, ma intensifica la voglia di stare insieme: l’uomo e la donna, diventando genitori, sentono crescere l’amore reciproco attraverso il bene rivolto al figlio, nel quale si ritrovano in unità. Il figlio è in qualche modo la sintesi delle loro vite e il segno vivo del loro amore!

Infatti il figlio ha bisogno di due genitori che non solo lo amino, ma anche si amino. È il primo diritto, anzi il bisogno radicale del figlio, che manda continuamente ai suoi messaggi di questo tipo.

Questo bisogno non viene mai meno, ma si prolunga per tutta la vita, desiderando che papà e mamma vivano un’unione sempre più profonda. Così l’uomo e la donna non solo danno la vita al figlio, ma attraverso il figlio rigenerano la loro vita e maturano il loro amore. I genitori ‘pro-creano’ i figli, ma anche i figli, a loro volta, ‘generano’ i genitori.

Dunque l’amore coniugale richiede di continuare nel tempo. Non è possibile realizzare un progetto così intenso e ricco di vita senza la garanzia che l’unione durerà tutta la vita.

C’è una totalità “intensiva”, che consiste nell’amare tutta la persona cara con tutto se stesso; e una totalità “estensiva”, che porta ad amare per sempre, secondo la promessa fatta il giorno del matrimonio. Lo ricorda anche il Papa, facendo esplicito riferimento al sacramento ricevuto: “Perché tale amore possa attraversare tutte le prove e mantenersi fedele nonostante tutto, si richiede il dono della grazia che lo fortifichi e lo elevi”.

La persona amata crede in questa promessa – fatta mettendosi entrambi uno di fronte all’altro e insieme davanti a Dio – e si affida totalmente all’altro, perché si fida, perché è nella natura dell’a-more garantire all’amato che ci sarà per sempre nella sua vita, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”.

Con l’amore la persona entra nella vita dell’altro, portando in lei la promessa di esaudire il suo desiderio di felicità. È come se dicesse: “Ci sono per portarti alla felicità. Sono qui per farti contento. Nella tua gioia trovo la mia!”.

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