Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

CONO DA PASSEGGIO

ALFIO FRANCO VINCI - 25/05/2018

conorenziCredo che la situazione politica ed istituzionale italiana sia veramente molto preoccupante.

Dopo circa 80 giorni dalla chiusura delle urne ciò che si è concretizzato è deludente e imbarazzante.

Da una parte la Lega, movimento ex indipendentista rispetto agli assetti istituzionali dello Stato, ha certamente, se non tradito, disatteso le aspettative del suo elettorato, che vede i consensi espressi diluiti in un cocktail giallo verde che si potrebbe battezzare Maracanà. Dall’altra il movimento Cinquestelle, rivoluzionario per mission e per definizione, che abdica alla sua stessa natura, e che, soprattutto, rispetto all’incredibile messe di voti raccolti al sud tiene un comportamento, più che da “statista”, da stradista: prendo i voti e scappo.

E non perché nel contratto nulla abbiano previsto i Cinquestelle per il Sud, loro principale bacino elettorale, ma perché da “eurocritici”, quali dichiaratamente erano insieme ai sodali leghisti, si sono fatti mettere sotto dagli “eurocratici”, primo fra tutti il Presidente della Repubblica.

Se infatti, in forza dell’articolo 92 della costituzione, gli èattribuita la nomina del Presidente del Consiglio, e, su sua proposta, anche quella dei ministri, non credo egli possa dettare la linea comportamentale in materia di rapporti con l’Europa o con altri Stati e, in conseguenza di tale linea, preordinare la lista dei ministri per ciascun rispettivo dicastero.

Questo purtroppo è il risultato di una legge elettorale sciagurata che ci ha condannati alla ingovernabilità e a dover fare buon viso a cattiva sorte rispetto al dovuto zelo quirinalizio, che è servito a smuovere le acque stagnanti.

Se infatti pur di andare ad occupare un “cadreghino” in Consiglio dei ministri, i candidati sono disposti a fare i trasformisti, e perfino ad accettare un premier tecnico dagli incerti natali politici, spacciandolo per proprio, ben altra rappresentazione dovranno prepararsi a mettere in scena al momento di presentarsi in Parlamento, non per la fiducia, ma per l’esame e l’approvazione dei singoli provvedimenti legislativi che, in coerenza al programma/contratto, dovranno presentare per cambiare l’Italia.

Temo che siamo al punto di partenza, se non peggio. Anche perché la facoltà restituita al Cavaliere di Arcore di scendere in campo in prima persona complica il quadro. Dopo Monti, Letta e Renzi, con la parentesi apprezzata dagli italiani di Paolo Gentiloni, andiamo al quinto Governo guidato da un non eletto; e non era questo quello che volevamo.

A proposito ricordo che eletto viene dal latino “eligere”, cioè scegliere; non prendere il primo che viene, come chiosa il “Calonghi”.

Purtroppo, considerando l’imminente arrivo dell’estate, mi sa che l’unica scelta che ci è dato di poter fare è il gusto del “cono da passeggio”

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login