Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Apologie Paradossali

QUIDAM DE POPULO

COSTANTE PORTATADINO - 07/06/2018

Cola di Rienzo “quidam de populo”

Cola di Rienzo “quidam de populo”

(O) Sei tornato, finalmente. Magari te la sei presa comoda!

(C) Venti giorni di ospedale non sono una vacanza. Però sono stati necessari per risolvere un problema imprevisto, un’infezione nell’occhio, precedentemente operato, di un batterio di ceppo ospedaliero, resistente ai normali antibiotici.

(S) Giusta pena del contrappasso per un sostenitore dell’eccellenza della sanità lombarda! Avrai imparato qualcosa anche a proposito di pasti poco appetibili, di letti scomodi, di gabinetti rotti e non riparati da tempo, di corsie affollate e qui mi fermo.

(C) Come se queste cose non te le avessi raccontate io. Ma l’esperienza di venti giorni di corsia mi è servita ad altro, a capire meglio l’italiano medio, attraverso gli incontri con i compagni di stanza, numerosi per il ricambio frequente (il soggiorno medio in oculistica è di 2 o 3 giorni), e con le loro famiglie durante le ore di presenza come visitatori o in permanenza nel giorno dell’intervento operatorio. Tanto più che erano i giorni decisivi per la soluzione della crisi di governo.

(S) Ti sei dunque fatto un’opinione più realistica del risultato elettorale e delle attese degli italiani.

(C) Sì e no; mi spiego. Aver avuto la prova materiale che l’italiano medio ha le idee confuse, in politica, non mi aiuta ad averle più chiare. Vi preciso che non si trattava dell’ospedale di Varese, ma di uno più importante, le cui manchevolezze organizzative e strutturali si possono giustificare col fatto di avere in corso un’importante ristrutturazione. Quanto al ‘campione’ degli assistiti, diventati i miei interlocutori, direi che rappresentano in pieno il nucleo di quell’Italia del lavoro, nata dall’immigrazione degli anni cinquanta e sessanta e dalla fusione generazionale con i lavoratori e i piccoli imprenditori lombardi. Considera che il reparto di oculistica è frequentato principalmente da persone di una certa età (sì, come me) che quella fase del miracolo economico italiano e comunque della crescita del reddito personale e nazionale l’hanno vissuta come se fosse stata naturale e in un certo senso, dovuta. Quindi non sanno capacitarsi dell’essere finiti in una crisi di così lunga durata e dagli effetti pesanti sulla vita di tante famiglie. Che la ‘vecchia politica’ sia diventata il capro espiatorio di tutto è comprensibilissimo.

(O) E’ chiaro l’esempio per il nord, non mi spiego invece la risposta del sud, che sembrerebbe dovesse essere di segno contrario, cioè di voler avere una ancor maggiore presenza dello Stato, nel solco di un assistenzialismo tradizionale della ‘vecchia politica’.

(C) Questa infatti è la contraddizione latente del Governo Conte: tutte le sue ricette sono presentate come innovative, lasciando nell’ombra non solo la difficoltà di conciliare proposte antitetiche, come aumentare la spesa sociale e diminuire il debito pubblico, ma proprio come concezione di metodo di governo, per esempio: più sussidiarietà nel campo sociale (tesi leghista) e più Stato nella maggioranza degli altri settori di intervento pubblico, massimamente nel campo giudiziario, dove pare arrivare un vento giustizialista. Particolarmente inquietante è la proposta di introdurre la figura dell’agente provocatore come strumento di lotta alla corruzione, cose viste solo nei peggiori momenti del Terrore della rivoluzione francese e delle ‘purghe’ staliniane. La stessa proposta di impunità al delatore mi ricorda il Basso Impero Romano e che la sua abolizione fu uno dei primi atti di Costantino, dopo la conquista di Roma e prima dello stesso Editto di Milano.

(S) Beh, adesso non ti allargare. È ovvio che i tuoi compagni di corsia, vedendo le insufficienze dell’ospedale in cui erano ricoverati, inneggiassero alla lotta anticorruzione e alla banale promessa di scegliere i dirigenti ospedalieri solo in base al merito.

(O) Ma non vi pare che questo richiamo alla competenza evidenzi il paradosso di un governo composto principalmente non dico da incompetenti (non mi permetto di giudicare) ma da inesperti dello specifico compito di governare, che è cosa diversa dalla conoscenza della materia.

(C) Qui la fai troppo difficile, almeno per la visione che l’italiano medio di mia recente esperienza ha della politica. Per lui va bene chiunque sia volenteroso e onesto, anche se privo di esperienza e dotato di un curriculum di incerta attendibilità: per taluni l’essenza della democrazia è proprio che possa governare quidam de populo, l’uomo qualunque. Infatti anch’io penso da sempre che il massimo della competenza dello specifico settore debba essere presente nei vertici operativi dei ministeri e degli enti e che il compito del ministro sia politico, di garantire l’orientamento dei provvedimenti, mentre la correttezza formale e l’efficacia concreta debba essere attuata dalla struttura.

La preoccupazione mia più inquietante è che questo governo degli opposti sia una sorte di ‘connubio’ come quello che nel Risorgimento fece Cavour, associando al governo la sinistra di Rattazzi, per scavalcare le componenti politiche tradizionali ed avere consenso da sinistra e risorse dall’espropriazione dei beni ecclesiastici a beneficio della politica antiaustriaca. Il doppio guaio è che qui non vedo nessun Cavour e che il nemico politico oggi sarebbe l’Unione Europea. Non dimentichiamoci che se lo spread oggi è ‘solo’ a 246, (Spagna 103, Portogallo 150, Francia 33) è perché esiste la BCE che esercita ancora la politica di acquisto dei titoli di stato dei paesi più deboli. Mi dispiace dover riconoscere che non ha torto il senatore Monti quando osserva che si deve guardare alla differenza relativa con altri Paesi simili al nostro, piuttosto che al numero in assoluto, che è ridimensionato dall’intervento della BCE, che non potrà durare in eterno.

(S) Vedo. I numeri hanno una loro forza e non possono essere trascurati, bando al complottismo a proposito della crescita dello spread. Tuttavia questa soluzione è l’unica che poteva stare in piedi come numeri parlamentari. Il tentativo di Mattarella di lanciare Cottarelli, se non è stato un bluff per consolidare in modo paradossale l’alleanza M5S-Lega ridimensionando l’ostacolo Savona e buttando sul tavolo politico tutte le proprie prerogative costituzionali, si è presentato come un colpo di teatro assai rischioso.

(C) Verissimo. Abbiamo davvero rischiato una grave crisi istituzionale. Però la soluzione della crisi evidenzia la necessità di mantenere un sistema di contrappesi tra i poteri dello Stato. Qui mi permetto di prendermi il piacere di ricordare quanto scrissi a proposito della riforma della Costituzione e di dissentire da coloro che lamentano la situazione odierna come causata dal mancato accoglimento della proposta di Renzi. L’indebolimento della indipendenza del Presidente della Repubblica che avrebbe comportato la sua approvazione ci lascerebbe oggi privi di un riferimento di ultima istanza, capace di fermare una deriva politica dagli imprevedibili effetti. Questa Italia, ultima tra i Paesi UE quanto a crescita economica, di tutto ha bisogno tranne che di derive politiche incontrollate.

(O) Onirio Desti (C) Costante (S) Sebastiano Conformi

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login