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Apologie Paradossali

NAVIGARE A VISTA

COSTANTE PORTATADINO - 15/06/2018

navigare(S) C’è solo l’imbarazzo della scelta, quanto a paradossi: non tutti però mi sembrano meritevoli di ‘apologie’.

(C) Confesso di essere in difficoltà. Più che paradossi, mi sembrano assurdità. Ma mi lasciano ancora più perplesso le reazioni dei benpensanti a queste ‘assurdità’: sembrano guardare quello che accade come se non fosse reale, ma un brutto sogno o ‘scherzi a parte’. Credo che sia una caratteristica della mia generazione: la realtà deve essere razionale, altrimenti non la si riconosce come tale. Starei volentieri dalla parte dei benpensanti, di quelli, per intenderci, che si scandalizzano sia delle parole di Salvini che di quelle di Macron, di quelle di Trump e di e di quelle di Kim, di quelli che hanno sempre pronta una citazione evangelica o un articolo della Costituzione. Eppure non riesco a stare del tutto tranquillo nelle ordinarie certezze I comportamenti opportunistici in politica sono l’assoluta normalità e non ci si deve stupire di giravolte e di contraddizioni. Per questo non mi unisco al coro di esecrazione, ad esempio, per la boutade di Macron, fa parte del gioco, come tante altre prese di posizione estreme, dello stesso segno o di segno opposto. Una spiegazione c’è per tutto e per tutti, eppure…

(O) Eppure qualcosa sfugge!

(C) Quel qualcosa siamo noi! Noi, la gente, noi, i singoli, noi le famiglie. La mia impressione è che tutti stiamo sfuggendo alla necessità di dare un significato alla realtà come ci si presenta, talvolta fuggendo veramente, materialmente, proprio come migranti disperati, talvolta rinchiudendoci nei propri muri, di casa, di quartiere, di nazione. In questa chiusura ribaltiamo il rapporto tra guida e guidato: un’occhiata ai sondaggi e il presunto condottiero si mette alla testa di un ‘popolo’ in fuga. Ma nella fuga si perdono le identità, del popolo e del singolo.

(S) Sei diventato più pessimista di me! Io in fondo penso che un buon capo, con doti di comunicatore e una spruzzata di energia decisionale basterebbe a ridare fiducia agli italiani. Siamo rimasti brava gente, lavoratori, risparmiatori, per lo più onesti, nonostante lo spadroneggiare delle mafie e della corruzione.

(C) Non voglio mettere in dubbio questa fede nell’identità dell’italiano medio. Ma proprio la crisi dell’italiano medio mi preoccupa più di quella della politica o degli intellettuali. Il tanto citato Macron, poche settimane fa gridava al ‘tradimento degli intellettuali’. A me invece preoccupano molto di più le minacce agli insegnanti, molto peggio se a metterle in atto sono i genitori e non gli alunni: oramai non fa più notizia. Mi preoccupano i femminicidi, mi preoccupano le violenze gratuite per minime questioni di incidenti stradali. Mi preoccupa la furbizia elevata a sistema, dal grande evasore fiscale allo sbarbatello che non timbra il biglietto dell’autobus, pur avendolo in tasca. Di guide come quella di cui parla Sebastiano ce ne vorrebbero molte, magari una per famiglia.

(O) Adesso diventi più sognatore di me, oltre che più pessimista del Conformi. Pessimista e sognatore: un’altra specie di assurdità. Devi dare retta a me, credere che la scossa di queste elezioni bislacche, di questo governo strano, di questo ‘navigare a vista’, spinga tutti quanti ad una partecipazione maggiore e ad un senso di responsabilità ritrovato. L’accompagnare l’Aquarius a Valencia con due navi della Marina può diventare la metafora di un ‘navigare a vista’ non scioccamente improvvisato, ma capace di suscitare riflessioni, anche nel resto d’Europa, dove la navigazione sulle loro rotte prefissate ha prodotto eccessi di rigidezza e incomprensioni in quantità.

(C) Sono costretto ad arrendermi. La salute dei miei occhi, come sapete, non mi consente di ‘navigare a vista’. Nemmeno vorrei che si avverasse il detto, tramandato da Seneca: “Non c ‘è vento favorevole per chi non conosce il porto”. Torniamo quindi al mio più convinto assunto: occorre una riflessione profonda sia sul tessuto sociale, sia su quello politico, che possa anche avere come sbocco, ma senza fretta e senza ricatti politici, una prossima legislatura costituente.

(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti

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