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Società

INFORMATIZZAZIONE SPARITA

ARTURO BORTOLUZZI - 15/06/2018

informaticaContinua il silenzio da parte del Comune di Varese che ho interrogato per cinque volte dal gennaio 2018 sulla questione delle dotazioni informatiche del Comune, che interessa l’associazione che rappresento perché queste, se efficientemente organizzate, potrebbero far fare un salto di qualità in avanti a coloro che abitano nel territorio del Comune.

 Questi infatti potrebbero avere maggiori servizi senza doversi spostare dalla propria abitazione. Non c’è stata quindi la risposta alla nostra del 25 aprile, che richiedeva notizie per il censimento dei data center pubblici. È avvenuto, invece, lo spostamento del termine per l’invio dei questionari che è passato dal 6 al 20 giugno 2018.

La sfida che oggi giocano le pubbliche amministrazioni si fonda sul processo di generale semplificazione dell’attività amministrativa che deve avere riflessi molteplici:- riduzione dei tempi e delle lungaggini che rendono macchinose e non tempestive le risposte della struttura comunale ai veloci cambiamenti dei processi economici e sociali, sviluppando capacità di coordinamento programmazione e controllo, piuttosto che di preventiva istruttoria e concertazione delle singole attività; accelerazione delle fasi di completa dematerializzazione documentale e quindi della creazione di rapporti on line con cittadini, professionisti ed imprese, quali fattori e strumenti fondamentali per migliorare la tempistica procedurale, alleviare i disagi determinati dalla obbligatoria presenza di tali soggetti negli uffici comunali per espletare ogni pratica e ridurre i costi della macchina comunale; la creazione della cosiddetta “amministrazione Aperta” con il duplice intento della piena trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione, dell’accesso e riusabilità dei suoi dati, dell’esercizio del cosiddetto controllo “diffuso” da parte del cittadino.

Tali sfide dovranno necessariamente comportare l’adeguamento e/o l’adozione di regolamenti dell’ente e delle conseguenti procedure, sviluppando, in coerenza con la rinnovata e doverosa tendenza dei servizi comunali a soddisfare le esigenze dei cittadini, forme di pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa.

I l censimento consentirà all’Agenzia per l’Italia digitale di acquisire le informazioni essenziali per la razionalizzazione dei data center pubblici.

L’esito di questo (il censimento), lo ricordo, è importante da seguirsi da parte di tutti i varesini, perché propedeutico alla classificazione delle amministrazioni nelle tre categorie A, B e Poli strategici nazionali. Le Pa con data center di qualità intermedia vanno nella categoria A, nel gruppo B quelle con infrastrutture carenti (e quelle in ritardo nella compilazione del questionario), mentre come poli strategici nazionali, saranno scelti gli enti dotati di data center con elevati standard di qualità. Questi dovranno supportare le amministrazioni più in difficoltà, guidando quel consolidamento complessivo dell’infrastruttura digitale pubblica tanto indispensabile allo sviluppo dei territori e assicurando alti livelli di efficienza, sicurezza e rapidità nell’erogazione dei servizi.

Non credo che il Comune di Varese abbia delle carenze. Penso invece che, al di là dei bei modi utilizzati nei confronti del terzo settore, non vi sia (questa volta, in particolare) la disponibilità di condividere, rispondere alle legittime aspettative dei varesini.

Insomma salvaguardiamo e implementiamo l’informatizzazione. È ormai un bene primario, da salvaguardare e implementare per garantire ai cittadini e alle imprese democrazia, trasparenza, partecipazione, efficienza, efficacia, risparmio di risorse ed anche volano di sviluppo.

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