Sport

TORTELLINI DOP

ETTORE PAGANI - 27/07/2018

Tempo di ferie ma non per il doping.

È quasi incredibile che l’onore dei tortellini, piatto regio certo non solo sulle tavole dei luoghi di nascita ma come minimo dell’Italia tutta possa essere stato offeso al punto da tradurlo in cibo dal contenuto dopante.

La cosa è veramente superiore a ogni disonore. Dal banco delle tavole imbandite a quelle degli imputati! Difficile farsene una ragione.

O meglio una ragione se l’è fatta chi di dovere ma arrivando a limiti di tortuosa malignità pur di frodare un po’ tutto e tutti si è potuto pensare ormai in fatto di doping nello sport lasciando spazio a qualsiasi scoperta pur di superare le forze normalmente disponibili a un fisico.

Tutto è stato sperimentato sul fisico dell’atleta e non sono stati scartati anche i mezzi meccanici qui non si può comprendere il mezzo escogitato nel termine “doping” inquadrandolo piuttosto nelle “truffe” Così è stato nel ciclismo arrivandosi a inserire il prodotto nei sacchi di rifornimento in modo da evitare gli accertamenti. L’intraprendenza dolosa della chimica ha saputo trovare grande spazio nel consumo.

Ma che si possa parlare nettamente di vittoria della truffa sull’onesta dei tortellini sul cui graditissimo gusto nessuno avrebbe mai posto dubbi arrivando piuttosto a considerarlo un miracolo della nostra cucina è lampante dimostrazione di un allargamento della frode a 360°.

Teoricamente potrebbe starci anche qualche risata pensando ai tortellini dopati ma è forse più logico ritenere che ormai non esistano più limiti e ostacoli nello sport per svilire la qualità del termine campioni.