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Attualità

AMICI AL MEETING

MANIGLIO BOTTI - 27/07/2018

meeting“Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. È questo il titolo – il tema – della XXXIX edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli che si terrà nella penultima settimana di agosto, vale a dire da domenica 19 a sabato 25 alla “nuova” Fiera di Rimini, a Viserba, come ormai avviene da diversi anni a questa parte, invece che nei padiglioni della vecchia, più prossima al cento della città.

Un titolo generalista, onnicomprensivo, com’è stato per molte delle ultime e più recenti edizioni, che consentirà ancora una volta alla famiglia ciellina di tutt’Italia di confrontarsi a 360° nelle diverse realtà del mondo d’oggi. I primi incontri – pensiamo proprio a uno dei primissimi, inizi degli anni Ottanta – avevano un limite, quanto meno geografico: America/Americhe; o tematico: il Meeting dell’86 – intitolato Tamburi/Bit/Notizie – fu interamente dedicato al mondo dell’informazione e della comunicazione che, trentadue anni fa, appunto, stava cambiando pelle, nel nostro Paese, e non solo.

Perché se si deve dare un merito al Meeting dell’amicizia di Rimini, che coinvolgerà ancora migliaia e migliaia di persone – soprattutto giovani – è proprio questo: di spaziare sul mondo individuandone le cifre di sviluppo, o di manifesta arretratezza, un po’ come tastare il polso e misurare la febbre di un paziente per stabilirne il grado di salute. Il significato del Meeting, se è consentito un paragone, seguitissimo dai media, è quasi una versione popolare e coinvolgente (non populista) di quello che si svolgerà qualche settimana a seguire a Cernobbio, per iniziativa dello Studio Ambrosetti di Milano, e con la passerella dei principali attori economici del momento, specie in Italia.

Anche stavolta il Meeting – che elenca illustri sponsor: tra gli altri Enel, Intesa Sa Paolo, Wind/3 – sarà “curato” da un esercito di giovani volontari. A cominciare dalle redazioni degli uffici stampa, per continuare ai banconi degli snack bar o nei servizi di pulizia delle sale e degli stand.

Le possibilità e i temi di incontro sono i più vari: dal lavoro alla mobilità; dalla salute al cinquantennale del Sessantotto; agli scenari internazionali, alla scienza, all’innovazione, al mondo ecclesiale, a Italia-Europa, all’informazione… Per non dire della letteratura e dell’arte. Degli ospiti – senza voler fare torti a nessuno – citiamo alcuni noti al grande pubblico: Fausto Bertinotti (il Sessantotto), l’ex presidente del consiglio Romano Prodi, il sottosegretario (varesino) alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, il neo-presidente della Regione Lombardia, anch’egli varesino, Attilio Fontana, l’attore Gabriele Lavia, l’attuale ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi (Italia-Europa), il cardinale Angelo Scola (Mondo ecclesiale), e poi i giornalisti Marco Tarquinio direttore di Avvenire, Lucia Annunziata…

I personaggi alla ribalta e le mostre. Ne ricordiamo due: Gesti e parole-Jorge Mario Bergoglio, una presenza originale; l’Architettura impossibile di Filippo Brunelleschi (la cupola del Duomo di Firenze)… E poi gli spazi di Meeting-Area ancora per convegni, incontri, mostre e altro, una novità del Meeting edizione 2018.

Se la conclusione non fosse banale, si potrebbe dire che ce n’è per tutti i gusti. Qualcosa si perderà forse nella genericità, in una partecipazione magari superficiale anche e nell’adesione acritica alla “festa”, com’è talvolta accaduto nel passato. Ma sono occasioni che non ci si dovrebbe lasciare sfuggire.

Come ha detto alla presentazione della manifestazione, non senza arguzia, monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e di San Marino: “Una ventata di aria fresca che si apre nella calura estiva”. Beh, spesso è stato un tornado.

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