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Apologie Paradossali

TEMPO DI CHIMERE

COSTANTE PORTATADINO - 06/09/2018

chimera(S) Mi pare che ripartiamo da dove eravamo rimasti prima delle vacanze: Juventus in testa, nuovo governo che mena su quello passato stile ‘chi cojo, cojo’, come dicono a Roma, Trump in difficoltà, Siria distrutta, Chiesa cattolica nella tempesta, insomma non è cambiato nulla; non ti viene a noia scrivere delle stesse cose? Dove troverai i tuoi amati paradossi, dal momento che la realtà è nello stesso tempo sempre più incredibile e sempre la stessa?

(O) Bé, due mesi fa nessuno immaginava Ronaldo alla Juve o Zaniolo e Pellegri in Nazionale, né che un arcivescovo chiedesse le dimissioni del Papa o che crollasse il ponte Morandi, tanto per dire cose di ben diversa portata, che tuttavia appassionano l’opinione pubblica. Per non dire della retromarcia del governo sui vaccini o dell’incredibile accelerazione impressa da M5S alla questione delle concessioni , non solo autostradali.

(C) Forse avete ragione tutti e due. Le scenette hanno nuovi protagonisti e, anche se le trame sono sempre le stesse, danno un nuovo aspetto, o sapore, se preferite al vecchio minestrone. Prendiamo il caso ponte-Morandi: l’annuncio dell’intenzione di revocare la concessione o quello di “non poter attendere i tempi della giustizia” sono veri colpi di teatro, magari non di genio, ma capaci di strappare un applauso istantaneo. C’è poi qualcuno capace di spiegarmi il marchingegno dell’Ilva, di una gara che è irregolare ma irrevocabile, ma su cui si può iniziare una trattativa per migliorarne l’esito, senza che gli altri concorrenti, irregolarmente battuti, siano richiamati in causa? La mia ipotesi è questa: non si tratta d’incompetenza, come hanno finora opinato i presunti competenti, ma di una voluta scissione tra il messaggio e la realtà: vinca il messaggio.

(S) Se con questo intendi dire che il governo vuole realizzare i suoi scopi e sembra infischiarsene del diritto in quanto norma costituita, bada che costoro non inventano la sostanza, ma solo la forma. I governi ‘normali’ del passato, sia recente, sia remoto, dovevano perdere un sacco di tempo per inventarsi una legge che desse forma di diritto al loro proposito; per esempio per nazionalizzare energia elettrica o autostrade o fabbriche di panettoni, quando era di moda farlo o per privatizzarle, quando si è voluto il contrario. Oggi invece quasi basta l’annuncio, basta la sua forza effimera a far crescere i consensi degli elettori. Ti basti un dato: secondo un recentissimo sondaggio, due terzi degli elettori M5S condividono la politica di Salvini contro i migranti, cosa che non sarebbe possibile se le convinzioni degli elettori fossero inquadrate in un normale sistema giuridico, senza neppure dover scomodare una organica e consapevole visione del mondo.

Ti faccio un piccolo esempio: i due partiti al governo sono come una coppia di modesti ballerini, però senza remore di vergogna, che ballano sulla piazza del paese qualunque cosa suoni l’orchestra. Qualche volta si pestano i piedi, ciascuno si trova a dover andare un po’ avanti e poi indietro, un po’ a destra e un po’ a sinistra, talvolta fuori tempo, ma si divertono e fanno divertire i loro amici. Certamente i giudici raffinati darebbero loro un voto pessimo, come a ‘Ballando con le stelle’, ma loro se ne infischiano e continuano.

(C) Quest’idea della coppia un po’ scombinata perfeziona l’idea che mi ero fatta del governo-Chimera. La Treccani dà queste definizioni: Nella mitologia greca, mostro con testa e corpo di leone, una seconda testa di capra sulla schiena, e una coda di serpente fornita anch’essa di testa, raffigurata spesso nell’arte antica in atto di vomitare fuoco; era considerata come un’incarnazione di forze fisiche distruttrici (vulcani o tempeste). b. In araldica, figura fantastica derivata dal mito greco ma rappresentata con testa di donna, petto e zampe posteriori d’aquila, zampe anteriori di leone e coda di serpente. 2. fig. Idea senza fondamento, sogno vano, fantasticheria strana, utopia. Così ragionavo: in questa figura fantastica la gente vede ciò che vuole, soprattutto l’idea di una forza distruttrice-vendicatrice. È l’unico modo in cui due partiti con storia e programmi opposti possono andare d’accordo ed accontentare i rispettivi elettori. Ma pensavo anche: le due teste comandano ciascuna una parte del corpo, gli arti per esempio; prima o poi il conflitto diverrà inevitabile, contratto o non contratto. Tu invece mi fai capire che girare su stessi, andare un po’ avanti e un po’ indietro, prima tu poi io, fa parte del gioco più duraturo di questa terra.

(S) Oh! Finalmente mi riconoscete l’esattezza di una previsione. L’avevo pur detto, quando parlavate di santi-politici, che questo governo sarebbe durato. Andate pure alla ricerca di politici-santi, di politici-benedettini, non penso che ne troverete; di questi tempi scarseggiano persino nella Chiesa. Voi la pensate diversamente e mi portate ad esempio la Fondazione De Gasperi (non per caso presieduta da Alfano!) che propone nella sede prestigiosa della Camera un incontro con quel tale Dreher con cui Onirio concludeva la sua orazione, citando: “Piuttosto che perdere tempo e risorse combattendo battaglie politiche impossibili da vincere, dovremmo invece lavorare alla costruzione di comunità, istituzioni e reti di resistenza che possano essere più intelligenti e durature”. Tornate voi allo stesso punto e compiacetevi delle vostre tradizioni, del diritto, della democrazia liberale, del bene comune. Io mi accontento di chi è capace di alzare la voce in faccia ai potenti, a Bruxelles, a Parigi, a Berlino, dovunque.

(C) Sapevo che saremmo arrivati a questo punto. Badino però, i rissaioli in cui confidi, che non tornino indietro dai quei confronti dicendo: “Ne ho ciapà, ma ghe ne ho dì”. Perché in questo caso, a prenderle, saremmo tutti noi.

(S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante

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