Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Parole

LA RAGAZZA DI MARSIGLIA

MARGHERITA GIROMINI - 14/09/2018

attanasioSabato 8 settembre Maria Attanasio è stata ospite della Libreria Feltrinelli. Già professoressa di storia e filosofia e poi preside del Liceo di Caltagirone, l’autrice si è distinta sia come fine poetessa sia come collaudata scrittrice di romanzi storici per l’Editore Sellerio di Palermo.

A Varese è stato presentato il suo ultimo lavoro “La ragazza di Marsiglia”, ispirato alla vicenda umana e politica della patriota mazziniana Rosalie Montmasson, per vent’anni moglie di Francesco Crispi che la ripudiò per approdare a una nuova e più prestigiosa unione con una donna giovane e ricca.

La Attanasio ha appassionato il pubblico, numeroso, a una storia cancellata non solo dai libri ufficiali, dove viene riportata prevalentemente la Storia con la lettera maiuscola, ma anche dalle cronache: una storia svanita nelle carte pubbliche e private e così rimossa dalla memoria nazionale. Questo nonostante il fatto che la ventilata bigamia di Crispi, poi superata grazie a spericolate operazioni di copertura, era stata sul punto di interromperne l’ascesa alla presidenza del Consiglio.

Nei primi decenni dell’Italia postunitaria lo scandalo aveva assunto proporzioni notevoli e occupato pagine e pagine dei giornali dell’epoca. Con la compiacenza di prestigiosi avvocati e di un quanto mai proficuo viaggio a Malta, luogo della celebrazione del matrimonio tra Francesco e Rosalia, i documenti relativi alle nozze furono fatti sparire dalla chiesa della Valletta e l’unione venne ridotta a simbolico evento privato.

Il libro della Attanasio riesce nell’intento di gettare una pessima luce sull’uomo Crispi, libertino e fedifrago, già politico molto discusso per le numerose giravolte ideologiche, mentre esalta lo spirito libertario, genuinamente repubblicano della Montmasson, che, all’epoca moglie di Crispi, era riuscita ad imbarcarsi per la Sicilia con lui, unica donna a prendere parte alla Spedizione dei Mille.

Non si seppe quali argomenti questa donna di 37 anni avesse usato per convincere il Generale a lasciarla salire su una nave di soli uomini. Però sappiamo che godeva della personale considerazione di Mazzini e di altri intellettuali risorgimentali in quanto si era sempre distinta per tenacia, coraggio e fedeltà alla causa nei diversi luoghi dell’esilio di Crispi, tra Parigi e Londra.

Rosalia è ritratta nell’Album dei Mille, al posto n.338, con il nome di Rosalia Crispi, dopo il marito Francesco. La fotografia fu scattata circa sei anni dopo la Spedizione dei Mille dal fotografo milanese Alessandro Pavia che girò l’Italia alla ricerca dei garibaldini della mitica impresa (ne recuperò 846!).

Ritrae una tranquilla bella signora. Chi abbia letto nel libro della Attanasio la vicenda della patriota, bella e coraggiosa, incaricata di tenere fortunosi collegamenti tra i diversi gruppi di cospiratori europei, faticherà a credere che la donna borghese del ritratto sia la stessa ribelle anticonformista, moderna secondo i nostri canoni, quella stessa che fece perdere la testa al brillante avvocato siciliano in esilio a Marsiglia.

Rosalia non era una donna qualunque. Di umili origini, sapeva già leggere e scrivere, e siamo negli anni ’30 dell’Ottocento. Si era presto emancipata dalla modesta famiglia di origine. Rivoluzionaria per i tempi e sorprendente è anche per noi, la liberatoria, un documento originale reperito dalla scrittrice, che Rosalia fece firmare al padre prima di lasciare la natia Savoia: il capofamiglia sottoscriveva la rinuncia a qualunque pretesa sulle scelte della figlia in ordine a un futuro matrimonio e la dichiarava libera di assumere autonome decisioni.

Con il lavoro di lavandaia e di ricamatrice a lungo mantenne il marito che negli anni dell’esilio si trovava senza sostentamento. Lo seguì ovunque superandolo in fedeltà al pensiero di Mazzini. Al servizio della causa mazziniana si dedicò anima e corpo, tanto che Mazzini stesso in una lettera ebbe a dire di lei che era una combattente “non certo moderata”.

Mentre Crispi nel corso degli anni di politica attiva in Parlamento e nei diversi incarichi al Governo si era dedicato a uno sfrenato trasformismo, diventando prima monarchico, poi conservatore e infine reazionario, Rosalia rimase irriducibilmente repubblicana nonostante le simpatie personali tributatele dalla regina Margherita.

Chiese di essere sepolta con la camicia rossa dei garibaldini. Alle sue esequie presenziarono garibaldini e mazziniani da tutto il paese.

“La ragazza di Marsiglia” è un tributo alla libertà di pensiero delle donne oltre che un originale contributo alla scrittura, ancora allo stadio iniziale, di una storia al femminile del Risorgimento.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login