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Garibalderie

REALISMO

ROBERTO GERVASINI - 21/09/2018

sorteggio“Dobbiamo capire che la democrazia è superata. Che cos’è la democrazia quando meno del 50% va a votare. Se prendi il 30% del 50%, hai preso il 15%. Oggi sono le minoranze che gestiscono i Paesi. Probabilmente la democrazia deve essere sostituita con qualcos’altro, magari con un’estrazione casuale. Io penso che potremmo scegliere una delle due camere del Parlamento casualmente. In maniera proporzionata per età, sesso, reddito, del Sud, del Nord, cosicché queste persone rappresentino veramente il Paese”.

Beppe Grillo lo ha detto male e la democrazia non è superata, ma questo sistema di voto, il suffragio universale, democratico, è ampiamente, visibilmente, matematicamente superato. Governano le minoranze composte da una maggioranza di ignoranti. Torniamo su questo argomento, affrontato due volte anni fa in tempi non sospetti da RMFonline (12/9/2014; 18/11/2016).

Diamo atto a Beppe Grillo di lucidità ed onestà intellettuale. Da quando ha lasciato il timone del M5S che quel 30% di voti ha superato ed è tornato nei teatri, non è più “il comico Grillo”, detto con intento dispregiativo, ma la verve è sempre quella di dieci anni fa mentre i grillini son diventati tutto ed il contrario di tutto, più i congiuntivi e le frasi ipotetiche sublimi dei capetti. Grillo è stato subito bollato come antidemocratico da una pletora di badilanti della politica e giornalisti. Non è andato oltre e si capisce il motivo…. Avrebbe dovuto dire che il 75% dei nostri aventi diritto al voto sono analfabeti gravi di ritorno, come le statistiche europee attestano mettendo gli italiani in testa. Italiani che infatti sono sempre più volgari, prepotenti, arroganti, violenti.

Il suffragio universale del tipo “una testa un voto” non aveva convinto menti eccellenti e gente spassionata fin dalla metà del 1800. Beppe Grillo, che non è figlio della scuola media unificata, non selettiva e non nozionistica, sa che la Bibbia dei regimi democratici è “Lo spirito delle leggi” di Montesquieu che detta, udite, udite: Le suffrage par le sort est de la nature de la démocratie. Le suffrage par le choix est de celle de l’aristocratie. (Libro II, Cap. II). Montesquieu, un bastardo fascista? Ecco si cominci a dire questo. Poi magari si vada a leggere un sunto de “Lo spirito delle leggi” su “ Gogol” (Google); così per avere una misera idea e non sproloquiare. Insomma, come si fa sproloquiando di cristianesimo senza aver letto nemmeno un sunto dei Dieci Comandamenti e magari le opere di misericordia.

Cinquantenni buttati fuori dai licei chiedono se Parma è in Toscana e se i Mille son quelli andati con Garibaldi in Sicilia. Prendiamo atto dell’ alfabetizzazione del Bel Paese. Del resto Michelangelo, sì quello della Cappella Sistina, che è ancora a Roma, pare, scriveva: “Meno idee si hanno e meno si è disposti a cambiarle”. Ma le idee bisogna averle e soprattutto una dose minima sindacale di nozioni. Bando alle ciance, ecco intanto un sunto di significativi e convincenti virgolettati contro il suffragio universale del tipo “una testa un voto” che forse Grillo ha letto.

“Date il suffragio a un popolo che non vi è preparato, governato da cieche passioni ed esso lo metterà in vendita o ne farà cattivo uso… e se un rinnovamento morale non governa, probabilmente si vedrà accrescere le già troppo grandi ricchezze dei pochi, ma la massa di coloro che producono non vedrà migliorare le proprie condizioni….” (Giuseppe Mazzini, People Journal, Londra, Agosto 1846). Profeta autentico, Pippo, come oggi verifichiamo mettendo mano al nostro portafogli.

“…Riconosciamo tutto ciò che hanno di sacro i diritti individuali, ma crediamo non si abbiano diritti senza doveri, crediamo che il diritto di giudicare implichi il dovere di conoscere, e che il primo dovere di chiunque è chiamato a decidere col proprio voto le sorti del Paese sia quello di procurarsi le nozioni indispensabili per sapere ciò che fa”. Questo affermava il Ministro Giuseppe Zanardelli, grandissimo ministro della Sinistra Storica, contrario all’introduzione del Suffragio universale, nei primi anni 80 del 1800.

Secondo Filippo Turati, un socialista del tempo che fu, il suffragio universale avrebbe creato, specialmente nel Mezzogiorno, “nuovi contingenti elettorali ebeti, corruttibili, raggirabili al servizio del padrone medioevale e dei ciarlatani”.

Disse proprio: “ciarlatani” con grande anticipo sui tempi nostri. Non scomodiamo qualche greco di un paio di millenni fa. Amen.

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