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Sport

TRE VALLI MEDIOCRE

ETTORE PAGANI - 19/10/2018

tre-valliRischia di diventare una tradizione. Quella che risulta vincitore della “Tre Valli” un nome di risonanza piuttosto relativa. Così è andata anche per l’edizione 2018.

Per carità nessuno se ne voglia ma è chiaro che vedere iscritto nell’albo dei vincitori della nostra classica un nome rinomato è cosa ben diversa dal trovarvi un altro di poca rinomanza o anche meno.

È questo il caso dell’ultima edizione che ha visto un apprezzabilissimo Skujins aggiudicarsi il successo.

Apprezzabilissimo è il caso di ripeterlo lo sforzo del lettone ma sicuramente di scarsa soddisfazione per gli organizzatori e per la notorietà della corsa.

Va detto, tra l’altro, che neppure sia possibile ricorrere alla novità di un giovane emergente, posto che il pur vincitore con i suoi 27 anni non avrà – probabilmente – particolari e interessanti occasioni di ripetersi.

Volendo approfondire sarebbe stato più risonante il successo del suo compagno di squadra, Brambilla che in fatto di notorietà e di giovinezza sta emergendo con buon ritmo.

Meglio ancora – ovvio – sarebbe stato il successo di quel Pinot che ha dovuto accontentarsi del secondo posto esattamente come lo scorso anno.

Quel Pinot che fa parte dell’ elite del ciclismo francese.

Quanto agli italiani è arrivata l’ennesima conferma di un periodo di magra molto rimarcata non certo superata da qualche spunto di Visconti ed ancor meno per un Nibali autore sì e no di un paio di apparizioni subito svanite.

Se non altro Valverde ha pur senza successo effettuato qualche mossa di rilievo utile a sottolineare il valore della sua fresca conquista del titolo iridato.

Insomma una Tre Valli abbastanza sonnolenta anche nel resto del percorso utile solo a fare apprezzare la bellezza della nostra terra.

Occorre però una scossa con un ritorno al tracciato di un tempo ben diverso come possibilità per i corridori di impegno: salite che siano tali ed altrettanto le discese.

Si era ritenuto di fare disputare la corsa in un circuito cittadino. Ma la cosa non regge.

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