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Urbi et Orbi

“CAPUT MONNEZZA”

PAOLO CREMONESI - 26/10/2018

monnezzaL’Ottobre romano ci lascia con i suoi cumuli di rifiuti intorno ai cassonetti, le lunghe file di auto su strade dov’è stato imposto il limite di 30 all’ora a causa delle buche, gruppi alle fermate che aspettano un bus chiamato desiderio, erbacce e cespugli che crescono indisturbati tra i solchi dei marciapiedi.

Gli stranieri guardano stupiti e un po’ schifati l’ormai consueto spettacolo dei gabbiani che rovistano indisturbati tra i sacchi della spazzatura e dai milanesi giunti in massa per la canonizzazione di Paolo VI si raccolgono commenti taglienti del tipo: ‘Come fate a vivere cosi?’

Su Facebook la pagina “Roma fa schifo”, che raccoglie foto e commenti sul degrado della capitale, ha raggiunto i 175mila ‘mi piace’. “È un gioco al massacro che tiene la città bloccata” racconta uno degli ideatore del sito. “Le persone protestano contro la monnezza, ma se fai gli impianti di incenerimento si protesta contro gli impianti; protestano contro il traffico ma se scavi parcheggi interrati si protesta ancora; ci si lamenta dei mezzi che non passano mai ma se realizzi qualche cordolo per proteggere le corsie preferenziali… Si protesta. L’ignoranza genera una surreale situazione e impedisce qualsiasi progresso, piccolo o grande. L’unica cosa da fare è stare immobili. Ed è la strada che sovente i sindaci sono portati a scegliere.”

Tutti per Roma e Roma per tutti” è invece un’altra pagina Fb creata da sei donne e che in poche settimane ha già’ raggiunto 20mila iscritti. “Il nostro obiettivo – spiega una delle fondatrici – è risvegliare le coscienze e chiedere di vivere in una città di cui non ci si debba vergognare”. Per il 27 del mese hanno convocato in rete una manifestazione di protesta davanti al Campidoglio

Altra surreale situazione è che a fronte di questo degrado i romani pagano le imposte regionali e comunali più alte d’Italia. Ogni cittadino ha versato 636 euro in media di Irpef regionale e 278 al Campidoglio. Nel primo caso la media nazionale è 411, nel secondo 186. (Fonte Uil-Eures)

Alle prese con pesanti disavanzi, spesso ereditati dalle precedenti amministrazioni, governatore e Sindaca non possono permettersi alcuna riduzione delle tasse ma la domanda su dove vada a finire questo fiume di soldi rimane in attesa di risposta.

E un sondaggio condotto tra i romani dall’Agenzia per la qualità dei servizi pubblici distribuisce una pagella disastrosa: 3,5 alla viabilità, 3,8 alla raccolta dei rifiuti, 4,4 al trasporto pubblico. Promossi solo biblioteche, musei e acqua potabile.

La gente si è incattivita”, racconta Emilio Bordoni, 57 anni, autista dell’Atac da trenta. “L’unica regola è ‘mors tua vita mea’. Moto che ti sorpassano a destra con il rischio di investire chi scende, corsie preferenziali invase dalle auto. Una volta sui bus si riusciva anche a scherzare. Oggi basta un niente per iniziare a insultarsi con il rombo del traffico in sottofondo”

Da dove ripartire ? Le promesse di cambiamento si sprecano. E se il governo della capitale a metà mandato non ha più’ molto tempo per recuperare, le opposizioni per ora latitano sia in termini di presenza sia di proposta. Forse occorrerà aspettare dopo le elezioni europee per vedere i partiti tornare a interessarsi della capitale.

Ma nel frattempo i cittadini avranno avuto abbastanza pazienza ?

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