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Cultura

CENTRO DI ASCOLTO AGAPE

PAOLA DIFONZO - 26/10/2018

gruppo-caritasIl centro di ascolto Agape di Castiglione Olona è nato alla fine del mese di settembre del 2011 grazie alla disponibilità e alla sensibilità di alcuni volontari rispetto agli effetti della crisi economica che ha colpito numerose famiglie.

È un luogo dove si realizza un servizio mediante il quale la comunità cristiana vive la dimensione dell’ascolto come un gesto di fedeltà al Vangelo e di testimonianza della carità attraverso l’accoglienza nei confronti di coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.

Più o meno cinque anni dopo, il 2 ottobre 2016, come segno dell’Anno santo della Misericordia indetto da papa Francesco, il Centro è stato dedicato alla figura del beato don Luigi Monza, sacerdote che servì la comunità con la carità del pastore e seguì la via della santità con gioia e perseveranza: “La vita del cristiano si può riassumere in una sola parola: la carità. E che cosa è la carità? È l’amor di Dio e l’amor del prossimo; ma non si può amare Iddio, se non si ama il prossimo…”.

La carità rappresenta dunque il nucleo centrale del messaggio spirituale e dell’esperienza pastorale del beato don Luigi Monza: una carità che si esprime in una relazione costante e di vicinanza verso i fratelli, promotrice di uno stile di vita in grado di plasmare il nostro essere cristiani.

Il servizio prestato al centro di ascolto Agape-Beato Luigi Monza nasce da una motivazione evangelica – spiega il parroco di Castiglione Olona don Ambrogio Cortesi –. L’attenzione all’altro è la prima realtà da curare ed è importante per gli operatori sentirsi chiamati ad agire, spinti da autentiche motivazioni personali e illuminati dalla luce della fede, in una dinamica di partecipazione e protagonismo laicale, necessario per essere Chiesa in uscita come indica papa Francesco”.

Don Ambrogio aggiunge come le difficoltà che a volte percepiamo, legate ai nostri limiti umani, si possano superare quando orientiamo il nostro sguardo a Gesù, presente nei piccoli e nei poveri, e diventiamo coscienti di iniziare un cammino che promuova la cultura dell’incontro.

Nascono così relazioni fondate sul dialogo e la solidarietà, che mettono al centro la persona con le sue difficoltà, le sofferenze, i limiti, ma soprattutto con le sue ricchezze da condividere.

L’ascolto non si limita alle sole risposte materiali – afferma il coordinatore del centro Egisto Azzolini – ma a partire dalla presa in carico delle situazioni e delle cause di difficoltà, tende ad individuare le capacità personali, valorizzando le risorse personali di ognuno, ad aumentare l’autostima e accompagnare la persona sostenendola nel suo percorso di crescita”.

È un’arte che si impara facendo silenzio dentro di sé e facendo posto all’altro (dentro di noi) ed è solo attraverso un ascolto attento e paziente che possiamo arrivare alla “condivisione” della sua realtà.

Fare spazio all’altro significa arricchire la propria identità, aprendo il cuore verso chi ha bisogno superando la “globalizzazione dell’indifferenza” (papa Francesco).

Lo stile di accoglienza e di servizio degli operatori è fondamentale: uno stile di prossimità che valorizzi le relazioni umane, fondato sullo spirito di carità che animava il beato don Luigi Monza per testimoniare la luce del Vangelo e diventare presenza nuova nella quotidianità dell’essere cristiani.

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