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Cultura

TESORI VARESINI IN FAMIGLIA

SERGIO REDAELLI - 17/03/2012

Palazzo Spinola a Milano, sede della Biblioteca

Ettore Albini (1869-1954), sindaco di Caronno Varesino subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, fu il segretario di redazione della rivista Critica Sociale diretta da Filippo Turati, da lui ospitato a Caronno quando l’esponente socialista tentò di espatriare clandestinamente in Svizzera: per questo fu arrestato nel 1926 con l’accusa di favoreggiamento. Ragioniere della Cariplo, Albini fu critico teatrale dal 1890 al 1925 sui giornali L’Italia, Il Pungolo, Il Progresso, Il Tempo e L’Avanti!, poeta in vernacolo, autore di libretti d’opera ed egli stesso scrittore di teatro con la commedia in quattro atti “I vincitori”, scritta nel 1900 insieme a Pompeo Bettini e ripubblicata in dialetto milanese con il titolo “La guera”.

Il manoscritto originale è tra i “tesori” varesini conservati nella biblioteca della Famiglia Meneghina – Società del Giardino, con sede a Palazzo Spinola in via San Paolo 10, a Milano, che ospitò Carlo Porta e Giuditta Pasta e fu il circolo ufficiali di Radetzky bersaglio di attentati risorgimentali. Oggi la Biblioteca è lo scrigno, poco noto, di oltre diecimila volumi rari tra cui il fondo di trecentoquaranta manoscritti, dattiloscritti e spartiti musicali recentemente ordinati nel saggio “Il teatro in dialetto milanese”, pubblicato nel volume “Milano e la sua memoria: il teatro dialettale e le nuove acquisizioni bibliografiche” a cura di Marina Bonomelli, catalogazione di Silvia Donghi, Milano, Istituto Editoriale Cisalpino, 2011.

Fondata nel 1924, la Famiglia Meneghina è presieduta da Edoardo Teodoro Brioschi. Fu all’inizio un club d’avanguardia aperto alle donne con lo statuto scritto in dialetto. Non si limitava a organizzare banchetti sociali ma coltivava le tradizioni vernacolari, accumulava libri e produceva attività editoriali. Nel 1989 lasciò la storica sede di Palazzo Turati per trasferirsi prima in via Mozart, poi al Circolo Industriali Bridge a Palazzo Borromeo d’Adda e nella sede attuale. La Biblioteca custodisce una ventina di “cinquecentine”, oltre quattrocento libri pubblicati prima del 1830 e testi in dialetto, volumi di storia, arte, letteratura, folklore, gastronomia, almanacchi, strenne, opuscoli, documenti e copioni teatrali: è la più vasta concentrazione d’opere specialistiche dedicate a Milano e alla Lombardia.

Il dettagliato catalogo cartaceo e on-line, aggiornato dalla bibliotecaria Silvia Donghi dai precedenti cataloghi di Marina Bonomelli (2004-2011) e Lamberto Diotallevi (1950), censisce numerose curiosità bibliografiche prealpine. Fra le opere antiche ecco “Le compendiose notizie di Varese e de’ luoghi adiacenti, compreso il santuario del Monte” pubblicate da Gasparo Ghirlanda nel 1817, ristampate nel 1979 dalla Famiglia Bosina e le scenette rusticane “I nostri buoni villici” del principe dei poeti bosini, Speri Della Chiesa Jemoli, illustrate da Amero Cagnoni, terza edizione riveduta e corretta dall’autore con l’aggiunta dei Villici Milionari del 1922; e, dello stesso autore, la “Piccola raccolta di poesie in dialetto lombardo” edita nel 1925 dalle scuole elementari Francesco Daverio di Varese e i sonetti e madrigali “El quart d’ora de giavan” del 1924.

Più recente, per i cultori del territorio, è “La necropoli di Canegrate” di Ferrante Rittatore Vonwiller, dato alle stampe a Varese nel 1953 a cura della società d’arte e di storia di Legnano ed estratto da Sibrium, volume 1, edito dal Centro di studi preistorici e archeologici dei Musei Civici di Villa Mirabello con ex libris della famiglia Lurani Cernuschi. La Biblioteca è un mondo tutto da scoprire: dai “testi sacri” della cucina bustocca si passa agli statuti di Milano del 1598 scritti da Catellano Cotta e da Antonio Rossi di Gallarate; dalla seicentesca Historia del lago Maggiore di fra’ Paolo Morigia si arriva a opere recenti come le “Considerazioni sulla figura e sull’opera scientifica di Giovanni Battista Monteggia chirurgo” di Chiara Ambrosoli, Giuseppe Armocida e Lucio Finavera, estratto dalla rivista della Società Storica Varesina dell’aprile 1979.

La biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 (tel. 02.76005705, www.meneghina.it).

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