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Zic & Zac

TENTAZIONE

MARCO ZACCHERA - 02/11/2018

salviniNon c’è dubbio che Matteo Salvini sia sulla cresta dell’onda ed oggi potrebbe interpretare bene la figura del premier di centro-destra avendo da tempo offuscato la figura di Berlusconi ma, nello stesso tempo, Salvini rischia di perdere questo ruolo di leadership inchiodato in una alleanza molto complessa con il Movimento 5 Stelle. Due elettorati poco coesi, diversità di fondo nel gestire i problemi e una manovra finanziaria difficile le sue conseguenze e per i problemi che incontrerà l’Italia nel prossimo futuro.

Mi rendo conto degli accordi politici M5S-Lega, della necessità di mostrare agli italiani un cambiamento di passo, ma anche del prevedibile “muro” europeo, della mancanza di nostre coperture politiche e di sponsor a Bruxelles, dell’isolamento in cui si sta cacciando l’Italia a parte qualche sponda verbale offerta da Putin che non criminalizzo, ma che è comunque ingombrante.

Mi chiedo se non servirebbe a Salvini rompere presto l’alleanza con i grillini ed andare subito al voto approfittando delle debolezze altrui (soprattutto nel centro-destra) con la possibilità di imporre una buona fetta dei candidati uninominali e quindi – di fatto – godere a primavera di una alleanza politicamente più forte, ma soprattutto più compatta. Certo servirebbe un nuovo contratto elettorale e di governo basato – dal punto di vista economico – su politiche di rigore e di rilancio, ma che sarebbe veramente in grado di cambiare l’Italia o almeno di cercare di farlo.

La situazione si sta aggravando: lo spread rende più caro il debito pubblico già al netto degli sforamenti annunciati, i declassamenti di rating e la bocciatura europea “pesano” sull’Italia alla vigilia della sospensione da parte della BCE degli acquisti massicci di titoli pubblici italiani.

Non mancherò di sottolineare per sempre gli anni “buoni” bruciati dalla demagogia di Renzi, ma ci si sta avviando sulla stessa strada e non è immettendo redditi “finti” sul mercato che risalirà l’economia.

Se servono lavoro e crescita credo che l’Italia dovrebbe puntare sul suo patrimonio turistico, culturale, ambientale: ci sono milioni di posti di lavoro possibili e redditizi, penso ai milioni di B & B che potrebbero essere creati (la gente via internet ora si muove così) con recupero dell’edilizia resistente e un alto rapporto lavoro/investimenti. Il co-finanziamento di iniziative di questo tipo (a soldi fatturati e spesi e non solo anticipati sulla carta, ma con aiuti pagati subito anche con credito fiscale e non dopo anni) metterebbe in moto un processo edilizia-lavoro-turismo-indotto di dimensioni enormi. Penso alle infrastrutture indispensabili soprattutto nel mezzogiorno che mancano o che vanno rinnovate. Penso agli indispensabili ”tagli” pubblici a tutti i livelli (soprattutto regionali), ma anche alla necessità di negoziare con l’Europa – per esempio – di considerare extra-deficit alcune spese che ci sono piovute addosso come quei 5.6 miliardi per l’assistenza ai migranti, spese che sono più della metà della annunciata riforma pensionistica.

Matteo Salvini non deve dare per scontato che l’attuale momento di grazia e di simpatia duri in eterno, perché se l’economia precipita saliranno i mugugni abilmente sobillati dalla gran parte dei media, chiaramente schierati contro di lui.

Il centro-destra unito sta vincendo tutte le elezioni regionali (come anche l’altra domenica in Trentino) e oggi probabilmente questo scenario si replicherebbe a livello nazionale. Sono convinto che Salvini sia persona intelligente e quindi ci stia seriamente pensando…

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