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Opinioni

CHIACCHIERE E DISTINTIVO

ALFIO FRANCO VINCI - 09/11/2018

poliziaMolti anni fa nella città in cui vivo, durante una riunione in cui si discuteva su come reprimere il fenomeno delle rapine in strada la sera in una certa zona, un funzionario di Polizia propose, e non per scherzare, di proibire alle persone di uscire di casa dopo le 21.
Nel quartiere di San Lorenzo a Roma si sta per varare una ordinanza che vieta il consumo di alcolici per strada dopo le 21 ed il divieto di vendita, anche nei locali autorizzati, a partire dalle 2 del mattino.
Se questa è “la ruspa” evocata dal ministro Salvini, mi sa che stiamo messi peggio della proposta di coprifuoco per impedire le rapine on the road.
Non credo che questa sia sicurezza; non credo che si possa pensare seriamente di rendere vivibili le nostre città 24 ore su 24, a suon di ordinanze che nessuno fa rispettare. Siamo fermi al vecchio monito”basta che le carte siano a posto”.
Signor Ministro: non funziona così. Non si può pensare di fare le nozze con i fichi secchi,
i decreti di espulsione non basta scriverli e notificarli; vanno eseguiti.
I lavavetri ed i vu’ cumprà agli angoli di tutte le strade non si può lasciarli andare perché “sono giovani e corrono più veloci dei nostri vigili, che hanno un’età media di 45 anni” come mi ha risposto il pronto intervento della Polizia locale della mia città.
Le nostre forze di polizia, sicuramente benemerite, non possono essere impiegate per 6 ore e 40 minuti al giorno, che fra inizio turno e smonta si riducono a stento a 6 ore.
Viviamo un periodo storico in cui tutti, non solo forze dell’ordine, ma dipendenti privati, dipendenti pubblici, dovremmo accantonare, non abrogare, norme sicuramente di garanzia rispetto ai diritti acquisiti, ma incompatibili con l’attuale contingenza.
Perché un medico, se ospedaliero a tempo pieno, dopo otto ore di lavoro crolla ed ha il diritto dovere di non fare altro per l’indispensabile recupero psico/fisico, e se è un libero professionista si fa tirate di 12/14 ore al giorno, e sta benissimo?
Se c’è un popolo che già 100 anni fa si era guadagnato il benessere è quello inglese;
Agli inizi della seconda guerra mondiale c’era chi li considerava dei rammolliti destinati alla sconfitta, perché abituati a fare 5 pasti al giorno, a non rinunciare ai week end e a smettere di lavorare immancabilmente alle 17, per l’irrinunciabile “five tea”.
Eppure seppero adeguarsi ad un regime di sudore, lacrime e sangue e a vincere la guerra.
Signori Ministri, dell’Interno, del Lavoro, dello Sviluppo economico; Signor Presidente del Consiglio dovete prendere atto che, anche se condivido le misure che avete messo in campo, siamo in guerra.
Lo siamo non solo contro i mercati e le agenzie di rating più o meno eterodirette, non solo contro certi autoritarismi europeisti, ma, e soprattutto, contro un generale lassismo radicato nel nostro Paese, che trasforma in inattuabili molti provvedimenti, che dilata a dismisura le catene di comando, per cui alla fine, non si capisce più chi fa cosa.
I nostri vigili urbani vengono aggrediti e sbeffeggiati perché, al di là della altisonante etichetta di “Polizia locale”, non sono né credibili né autorevoli.
Se andiamo avanti così, a breve sarà il turno della polizia di Stato, e poi il resto a seguire.
Signor Ministro dell’Interno finiamola di partorire topolini. Prima di lanciare proclami si accerti della loro reale fattibilità, altrimenti il rischio è che, mentre aspettiamo di poter uscire di nuovo di casa la sera, qualcuno ci faccia rivedere lo splendido Robert De Niro, quando apostrofa il poliziotto con “Sei solo chiacchiere e distintivo”

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