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Parole

CI SALVERANNO

MARGHERITA GIROMINI - 14/12/2018

muradLe donne salveranno il mondo? Sì, alcune di loro sicuramente.

Soprattutto quelle le cui storie, a volte esemplari, a volte semplicemente normali, riescono a illuminare il buio di queste sere d’inverno.

Una è Nadia Murad. Irachena, 25 anni, oggi è un’attivista per i diritti umani. Rapita nell’agosto del 2014 e tenuta in ostaggio dall’Isis, miracolosamente fuggita dalle mani dei terroristi, dal 2016, è prima Ambasciatrice Onu per la difesa dei sopravvissuti alla tratta di esseri umani.

Una vicenda terribile, la sua. Fatta schiava durante un’incursione in cui furono uccisi sei dei suoi fratelli, fu ripetutamente stuprata, picchiata, ustionata con mozziconi di sigarette, approdò in Germania. Nel dicembre del 2015 fu accolta presso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu con l’incarico di discutere di tratta di esseri umani.

Nadia ha trovato il coraggio di raccontare al mondo la sua esperienza ma soprattutto, e questo colpisce, la forza di ascoltare le storie dolorose di altri esseri umani come lei fatti oggetto di violenze di ogni genere.

Nel 2018 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.

La seconda è Vanessa Ponce de Leon. Miss Mondo 2018, è risultata la più bella tra 100 aspiranti.

Messicana, 26 anni, modella con una laurea in Affari internazionali, fa parte del consiglio di amministrazione di un centro di riabilitazione per ragazze in difficoltà, chiamato “Migrantes en el Camino”.

Il suo programma è semplice e sicuramente efficace: “Credo nell’amore, nell’arte e nel rispetto degli altri”. Nel discorso di insediamento ha ricordato il lavoro di un’associazione che assiste i lavoratori poveri che stagionalmente si spostano da uno stato interno all’altro per la raccolta dei peperoncini piccanti. Ha concluso che rappresentare un paese come il Messico è un impegno che riempie la vita impegnandosi a usare il suo titolo per fare quello che sta facendo da alcuni anni, cioè servire come esempio. “Il mondo ha bisogno di cambiamenti e aiutare non è difficile”.

Una terza donna è Claudia Scheinbaum, 56 anni, scienziata di fama internazionale, insegnante, è la prima donna sindaco di Città del Messico, che conta più di venti milioni di abitanti.

La sua elezione sembra destinata a cambiare la storia del paese considerate le sue prevalenti caratteristiche: carisma e voglia di combattere, due qualità che preannunciano un programma politico improntato al cambiamento.

La Scheinbaum promette una durissima lotta alla corruzione, altra grave piaga messicana. Si è espressa in difesa della comunità ebraica del posto, della quale si sente parte grazie alle sue origini e si è concessa da subito la libertà di esprimere aspre critiche alle politiche di Donald Trump nei confronti dei migranti messicani.

Una quarta donna, ultima solo del mio elenco di oggi, è Pamela Anderson. Attrice, showgirl, nota interprete del serial TV “Baywatch”.

Sul suo profilo Twitter la Anderson ha postato messaggi di natura politica rivolti, nella fattispecie, al vicepremier Matteo Salvini, da lei ritenuto responsabile di un clima di “paura e insicurezza che coinvolge tutti i segmenti della società”.

A finire nel mirino sono i provvedimenti del Ministro dell’Interno in materia di immigrazione, gli attacchi quotidiani contro i rifugiati e i migranti, situazioni che sembrano far regredire l’Italia, “un Paese meraviglioso”, al periodo degli Anni Trenta.

Salvini non ha gradito, come era prevedibile, e neppure i suoi sostenitori, che hanno approfittato del fatto che Pamela è bella, sexy e dotata di forme generose, per riempirla di insulti sessisti.

L’interessata non ha reagito. Da anni è un’attivista impegnata contro gli abusi dell’economia globale, contro le crudeltà sugli animali, a favore di migranti e rifugiati e a difesa di Julian Assange e WikiLeaks.

Ha dichiarato che, nei confronti di chi usa la paura come strumento di controllo del “popolo”, dobbiamo contrapporre la speranza ed emozioni potenti e positive. In un’intervista a un quotidiano nazionale afferma che non vale la pena perseguire un obiettivo se allo stesso tempo non ci si impegna per cambiare la società.

Grazie a Nadia, a Vanessa, a Claudia, a Pamela: donne belle, brave, intelligenti.

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