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Sport

CALCIO IN GUERRA

ETTORE PAGANI - 18/01/2019

tifoNon occorrevano studi approfonditi per definire la battaglia tra tifosi del River e quelli del Boca che aveva fatto nascere commenti vicini a un clima di guerra, come “niente di nuovo dall’ America latina” così come su queste pagine si era scritto per l’occasione.

Lo si era sottolineato che il disordine nel calcio era giunto a livelli inaccettabili con la conseguente necessità di porre in atto rimedi, anche se drastici. Così si era detto, pur dandosi atto della gravità della situazione di non facile soluzione.

La conferma che non fosse una novità la cui risoluzione si presentava ostica trova addirittura una similitudine nella battaglia tra ultrà interisti e napoletani di recente rappresentazione.

Cosa brutta e anche non assimilabile a quello che può accadere tra rivali di un derby. In proposito anzi si erano in altra occasione sottolineati l’ordine e la sportività che ogni derby tra Inter e Milan sapessero presentare rispetto ad altri.

Ora, invece, i tifosi nerazzurri si sono mobilitati nel peggio, addirittura alienandosi. Agli interisti di fuori Milano (tra questi, purtroppo, anche un varesino che vi ha lasciato la vita: la cosa è triste anche per la presenza dei “nostri” perché la vicenda ha nella sua tristezza per un verso colpito anche il tifo biancorosso e quello nerazzurro rattristandoli.

Nella negatività della vicenda e nella conseguenza letale tale tristezza nuoce anche ai tanti varesini che sono nati e cresciuti in nerazzurro.

L’errore è quello di scambiare il tifo con l’odio: lo sventolare cartelli tiranni incita a tutti i costi alla lotta anche sleale.

Non sembrerebbe impossibile buttare alle ortiche certe idee. Ma non sembra e continua a non sembrare facile. Anzi piuttosto doloroso.

Quanto ai rimedi tutto possono sembrare meno che facili. V’è chi sostiene, quanto all’Inter, che agli ultrà dovrebbe essere proibito l’accesso alla curva di “proprietà” e sarebbe auspicabile e più efficace il controllo sui mezzi di provenienza con l’aggiunta della presenza di una adeguata forza pubblica.

Mentre a quanto sopra si sta pensando la risposta da parte dei guerreggianti è già avvenuta con i fattacci successivi e vergognosi di Roma. Quasi un accordo generale. E l’impresa si fa sempre più difficile.

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