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VARESE, SEMPRE TRISTEZZE

ETTORE PAGANI - 25/01/2019

Nello sport varesino – che definire allo stato attuale mediocre è fin troppo generoso – continuano le incertezze del Varese calcio che alla non certo folgorante situazione sul campo aggiunge – se vogliamo anche più precaria – quella societaria.

Appunto sembra logico dirlo posto che una sfortunata regola vuole trovare incertezze tecniche quando esistono anche quelle sociali.

Il fatto è eclatante soprattutto nella sua durata: è da tempo ormai che non si riesce a mettere a segno i fili anche di un pur semplice rammendo e che al sorgere di qualche bagliore di luce (pur lieve) faccia seguito il buio più profondo.

Si parla di soldi in arrivo a consolazione dei giocatori e il tutto rimane nel più acre fumo piuttosto che arrosto. Ormai le proteste vengono da ogni parte: perfino dai settori giovanili che di norma sono i più pazienti nel subire, ma che stavolta mostrano il loro disagio.

Pare soddisfatto soltanto il Comune di Varese che pare abbia avuto giudizi positivi sulla puntualità degli adempimenti della società biancorossa, probabilmente stipulati con rigore per evitare di incorrere in more nei confronti della proprietà dello stadio.

Il lungo tempo in cui si protraggono le incertezze finanziarie soprattutto aggrava la situazione. Sono tempi lunghi quelli che caricano di nubi il cielo della vicenda calcistica varesina. Troppo lunghi. E come tali sempre con maggiori rischi di inadempimenti.

Vero che quando si parla di crisi si investono tutte le situazioni e vero è anche che le incertezze ineriscono anche a società che portano maglie ben superiori a quella del Varese e che magari si vedono costrette a rivolgersi addirittura oltre oceano per ottenere sostegni finanziari (con Juve nota eccezione): un’inerzia come quella in biancorosso è ben difficile da verificarsi. Inerziale è il termine esatto, quello più odioso in ogni situazione.