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Attualità

SOGNI DI SCUOLA

SERGIO REDAELLI - 01/02/2019

 

Cavalieri della lavagna luminosa. Potrebbero essere definiti in questo modo gli scolari che Ambrogio Vaghi, con il supporto del valido scudiero Roberto Gervasini, ha premiato a Induno Olona al termine del concorso La Letterina d’Oro organizzato dal Centro Polivalente Asfarm. Una cerimonia medievale in piena regola che ha insignito gli allievi meritevoli del titolo di cavaliere come fossero paladini della Tavola Rotonda. Protagoniste dodici classi delle scuole primarie Ferrarin e Don Milani di Induno e delle secondarie Passerini di Induno e don Milani di Bisuschio. In tutto 230 alunni.

Ha vinto Melissa Broggini, classe 1D alla scuola Passerini di Induno, che vorrebbe ospedali funzionanti, case e scuole sicure, aria respirabile, più rispetto per i bambini e buon senso negli adulti. Un’analisi matura che Melissa conclude con un appello a Babbo Natale: “Provaci tu a ricordare a tutti che per andare avanti bisogna qualche volta fare un passo indietro. Spargi sugli uomini un po’ di buon senso e fai in modo che in ognuno di noi prevalga la parte migliore”.

I ragazzi hanno fatto visita agli anziani del centro Polivalente ascoltandoli raccontare come si viveva una volta la festa del 25 dicembre, certo più austera, povera e spirituale di oggi, con l’abete vero, il presepe e la cometa di cartapesta. Asia D’Andrea della 1A Passerini ne ricava una bella metafora. Scrive: “Babbo Natale, io ti chiedo di dare una stella a tutti perché ognuno possa continuare sulla strada giusta senza scontrarsi con il male, le guerre e la paura”. E la compagna di classe Maria Irene Mantica potrebbe insegnare agli adulti: “Il problema è che noi vediamo come un pericolo le persone con un colore della pelle differente, persone di cui non ci si può fidare. Dobbiamo imparare ad accettarle per l’aspetto interiore, non per quello esteriore”.

Il sospetto verso il diverso e la diffidenza nei confronti di chi viene da lontano non esistono tra i ragazzi, che al contrario sono solidali e concordi: “La pace – osserva Eriglen Duka della 4A Don Milani di Induno, vincitore del premio speciale alla fratellanza – è un valore di tutte le religioni, perciò festeggio il Natale anche se non sono cristiano”. E aggiunge: “Grazie ai nonni del Polivalente ho capito che il Natale di una volta non era uguale a oggi. Ma, come allora, si festeggia la nascita di Gesù in famiglia”. Un concetto sottolineato anche da Ibrahim Ahmed della 1A Passerini, egiziano, da due anni residente a Induno. Ibrahim gioca a calcio all’oratorio, vorrebbe diventare un campione e desidera imparare bene l’italiano: “La pace – afferma – è importante nella vita di ogni persona”.

Come battere il razzismo, la povertà, le malattie e le ingiustizie nel mondo? I ragazzi confidano nell’amicizia tra i popoli. Damiano Maccarrone della 4A Ferrarin descrive in poche righe il proprio carattere sognatore guadagnandosi il titolo di cavaliere dell’ottimismo: “Spero che almeno a Natale non ci siano guerre. Non credo che accadrà mai, ma sono un ottimista e continuerò a sognare un mondo dove regnano pace e armonia”. E Stefania Martinelli, 3B Don Milani di Bisuschio, esprime un bell’auspicio di fraternità augurandosi che “a Natale gli uomini imparino a collaborare tra loro, così che la serenità non duri solo un attimo, ma per sempre”.

Sofia di Berardino, classe 1E Passerini, rivolge un delicato pensiero ai volontari che lavorano gratuitamente notte e giorno per soccorrere gli altri e aggiunge: “Vorrei che tutti capissero il senso della famiglia, perché se non si sta insieme a Natale, un giorno si potrebbe rimpiangere il momento in cui si poteva farlo”. E Matteo Ferrigato, 4A Ferrarin, scrive un messaggio pieno di comprensione per chi, per campare, si adatta a vendere fiori a bordo strada. Scrive: “Babbo Natale, vorrei che tu riuscissi ad aiutare le famiglie povere perché io da solo non riesco a fare quasi niente e posso donare solo i soldi quando vedo i venditori di rose”.

C’è chi come Thomas Frattini, 4B Ferrarin, immagina che Gesù venga giù dal cielo a Natale per brindare tutti insieme con lo spumante frizzante. Chi come Marco Buzzi, 4A Don Milani di Induno, festeggiatissimo dai compagni, scrive una toccante letterina dedicata agli affetti familiari e chi come Alina Struna, 4B stessa scuola, scopre che “paese che vai, Natale che trovi”. Nonno Renato è nato a Genova e racconta che da piccolo mangiava il pandolce anziché il panettone di Milano e lei annota con scrupolo giornalistico: “Una volta alla vigilia di Natale si mangiavano cibi differenti a seconda delle diverse tradizioni”.

Diana Ida Ferro della 1D Passerini guadagna il premio fantasia con un guizzo di simpatica sincerità. Chiede a Babbo Natale come riesca a passare dal camino e soprattutto come può restituirgli il cappello che ha perso facendole visita. Non sa proprio come regolarsi: “Caro Babbo Natale, cosa faccio? Il cappello lo tengo o te lo ridò?”. Poi gli chiede una cortesia: “Mio papà fa il poliziotto e puoi fare in modo che la sera di Natale non ci siano incidenti e che lui torni prima a casa?”. Mentre Silvia Bernacchia, 1A Don Milani di Bisuschio, cavaliere dell’armonia, riflette sul consumismo che abbaglia e fa perdere di vista il vero significato della festa del 25 dicembre.

Fuori concorso Gaia Moleri, 2A Passerini, si augura che un Babbo Natale “postino” faccia il giro del mondo e porti carezze alle persone che ne hanno bisogno: “Prima il mio pensiero era solo per i miei parenti e amici – confessa – ora penso spesso ai bambini che vivono dove c’è la guerra e che non possono cambiare il loro destino”. E Carlotta Riva, 3 B Don Milani di Bisuschio, anche adesso che è grande ritiene importante “continuare a far sognare i bambini”. Racconta molto bene l’attesa, la calda emozione e le illusioni della vigilia vissuta in famiglia: “La sorpresa maggiore – rivela – la trovavo al mattino quando vedevo le tue impronte sulla farina, la colazione che ti avevo preparato finita e sotto l’albero i regali”.

La giuria (Pinuccia Luini, Cecilia Zaini, Doris Marocco, Ettore Pagani, Roberto Gervasini, Sergio Redaelli) era presieduta da Ambrogio Vaghi nei panni di uno scenografico Re Artù. L’Asfarm, l’azienda municipalizzata per i servizi sociosanitari diretta da Cesare Cappella, ha messo a disposizione oltre mille euro di premi per gli alunni (giochi, libri, materiale didattico, zainetti) e buoni acquisti per le scuole. La brava animatrice socioculturale Cristina Croce, speaker della mattinata, ha consegnato i premi ai ragazzi insieme ai nonni del Polivalente, presente il sindaco di Induno Marco Cavallin.

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