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In Confidenza

ETÀ DELLE SCELTE

Don ERMINIO VILLA - 01/02/2019

giovaniNell’adolescenza le emozioni e le passioni tendono ad essere vissute nella loro tumultuosa effervescenza e nella loro indipendenza dai confini e dai limiti della ragione che ad essa si oppone in conflitti che non sempre riescono ad essere controllati e superati.

Le passioni della giovinezza, nel bene e nel male, ci portano fuori dal nostro io e ci mettono in contatto col mondo delle cose e delle persone. A questa età non si è prigionieri dell’interesse personale o della smania di potere, ma si è portati dalle ragioni del cuore ad essere capaci di altruismo e di sacrificio.

Nella giovinezza si avverte la voglia di partecipazione al destino degli altri, e si provano quegli slanci luminosi che portano a cogliere il senso della vita nelle diverse forme di volontariato.

La giovinezza è l’età in cui il tumulto e la crescita delle passioni hanno un timbro e una tipologia originali contraddistinte dalla sincerità e dalla spontaneità delle esperienze.

Pur tuttavia non mancano passioni ferite: il ricordo di un passato che ormai non c’è più e che ancora agita le coscienze; l’urgenza di ideali che non hanno luoghi in cui radicarsi; la ricerca della verità e la schiettezza che il mondo degli adulti non sempre accetta (e che tende, anzi, a rifiutare); il desiderio del cambiamento e della innovazione, dell’aggiornamento e della creatività

La giovinezza è l’età delle grandi conversioni: quelle che portano a rinunciare al fascino mondano della vita quotidiana, e alla scelta di professioni aperte alla solidarietà e all’accoglienza, o alla scelta più radicale della vita consacrata, che nel mondo di oggi non può non sembrare come una scelta antiquata.

In questa età nascono improvvisamente le grandi domande sul senso della vita e della morte, del vivere e del morire, dell’ascolto di Dio e del silenzio di Dio; e nascono i grandi ideali, nei quali immergere e trasfigurare le quotidiane vicende della vita.

Ideali e domande che però si confrontano con le inerzie e le abitudini, con il silenzio e l’estraneità del mondo degli adulti, della loro neutralità e della loro freddezza, della loro pragmaticità e della loro impreparazione a cogliere le ragioni del cuore e le fiamme ardenti degli ideali.

La ricerca di mète alte e risanatrici delle banalità quotidiane, di ideali nutriti di infinito e di speranza, è messa in pericolo (anche) dalle crescenti difficoltà economiche.

Compito di genitori e di insegnanti, di educatori e di sacerdoti dovrebbe essere quello di comprendere gli orizzonti di senso della giovinezza e di concorrere alla loro realizzazione.

Ecco perché nessuno deve spegnere la speranza nei giovani o bruciare i loro slanci di generosità e di donazione di sé!

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