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Ambiente

ANALISI DELLE EMERGENZE

ARTURO BORTOLUZZI - 08/02/2019

italertAbbiamo un sistema di protezione civile in grado di tutelare le nostre ricchezze ambientali e storico artistiche mettendo in relazione fra loro le istituzioni coinvolte e nel contempo i cittadini?

Fino ad ora no! Abbiamo assistito recentemente a due incendi distruttivi di ettari di bosco da Comerio alla cittadella del Sacro Monte e sul Monte Martica e poco sapevamo del procedere del fuoco, della relazione tra i comuni coinvolti nonché delle esigenze degli operatori della protezione civile, se non attraverso notizie giornalistiche. Ora però si è voluto da parte della stessa Protezione Civile e di Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) mettere a punto una piattaforma digitale di allertamento “ITalert”.

Questa, in continuità logica con la precedente piattaforma Dewetra (che è il riferimento per il Centro funzionale centrale e per la rete dei Centri funzionali decentrati regionali, per il monitoraggio e la valutazione in tempo reale dei rischi meteo-idro sul territorio) servirà sostanzialmente a informare i cittadini sugli scenari di rischio e sull’organizzazione dei servizi di protezione civile del proprio territorio.

Il protocollo d’intesa prevede l’attuazione di procedure volte a rendere compatibili i linguaggi informatici ed anche i portali geografici, implementando il sistema di gestione; l’articolo 17 del d.lgs. 1/2018 (decreto legislativo 2 gennaio 2018, recante “Codice della protezione Civile”) disciplina i sistemi di allertamento e, in particolare: 1) al comma 1, stabilisce che l’allertamento del Servizio nazionale di protezione civile è articolato in un sistema statale e regionale costituito dagli strumenti, dai metodi e dalle modalità stabiliti per sviluppare e acquisire la conoscenza, le informazioni e le valutazioni, in tempo reale, relative, ove possibile, al preannuncio in termini probabilistici, al monitoraggio e alla sorveglianza in tempo reale degli eventi e della conseguente evoluzione degli scenari di rischio al fine di attivare il Servizio nazionale della protezione civile ai diversi livelli territoriali; 2) al comma 2, stabilisce che il governo e la gestione del sistema di allerta sono assicurati dal Dipartimento della protezione civile e dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, che ne garantiscono il funzionamento e l’attività; 3) al comma 3, stabilisce che le modalità di organizzazione e svolgimento dell’attività di allertamento sono disciplinate con direttiva da adottarsi ai sensi dell’articolo 15 del medesimo decreto, al fine di garantire un quadro coordinato in tutto il territorio nazionale e l’integrazione tra i sistemi di protezione civile dei diversi territori, nel rispetto dell’autonomia organizzativa delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano; in particolare, la predetta direttiva, provvede alla disciplina degli aspetti relativi alla comunicazione del rischio, anche in relazione alla redazione dei piani di protezione civile di cui all’articolo 18, e all’informazione alla popolazione sulle misure in essi contenute; e dell’assistenza alla popolazione e delle verifiche di agibilità in uso durante le singole fasi delle emergenze.

Il testo unico in materia di Protezione civile dice anche che, nel definire la partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile, stabilisce che le componenti del Servizio nazionale, nell’ambito delle rispettive attribuzioni, forniscono ai cittadini informazioni sugli scenari di rischio e sull’organizzazione dei servizi di protezione civile del proprio territorio, anche al fine di consentire loro di adottare misure di autoprotezione nelle situazioni di emergenza, in occasione delle quali essi hanno il dovere di ottemperare alle disposizioni impartite dalle autorità di protezione civile in coerenza con quanto previsto negli strumenti di pianificazione (..)

Agenzia e Protezione civile avranno propri referenti, il cui coordinamento sarà affidato a un comitato, che dovrà definire il contenuto degli atti esecutivi sottoscritti dalle parti e avrà autonomia propositiva per quanto riguarda nuovi atti esecutivi o idee e progetti. Il comitato si riunirà ogni sei mesi, mentre la durata del protocollo è stabilita in 36 mesi, rinnovabili una sola volta.

Ho già toccato il tema degli effetti ambientali indotti da un ambiente tutto fuorché consono al passato e poco fraterno amico dell’uomo. Confido perciò che lo Stato possa rendere il più possibile coordinati ed anche uniformati i sistemi di cui dispongono le amministrazioni locali, cosicché non solo noi tutti si possa godere di un’informazione chiara e non solo giornalistica degli eventi ambientali in corso, ma anche ci possano essere plurime forze in grado di garantire un intervento efficace, informato e con strumenti adeguati.

Auspico che di ogni intervento venga stilata una relazione e fatto un video da diffondersi in tutte le scuole perché tutti i giovani possano comprendere quale ferita (per leggerezza ovvero incoscienza) può essere inferta al patrimonio di noi tutti sia in termini economici sia ambientali.

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