Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Ambiente

LEZIONE AGLI ADULTI

SERGIO REDAELLI - 08/02/2019

emissioniIl mondo dei ragazzi è sorprendente. In un’epoca di nazionalismi dilaganti, di egoismi e violenze varie, ci si aspetterebbe un forte distacco delle famiglie dalla problematiche sociali e ambientali, invece i giovani in età scolare nutrono valori e manifestano un senso di responsabilità che spesso manca agli adulti. Basti pensare all’adolescente svedese Greta Thunberg, sedici anni, che combatte la sua utopistica battaglia contro il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre e raccoglie consensi tra i giovanissimi in tutto il mondo, Italia compresa. Dall’agosto 2018 tutti i venerdì “bigia” la scuola e fa sit-in davanti al parlamento svedese inalberando un cartello con la scritta “Skokstrejk för klimatet” (sciopero della scuola per il clima).

A dicembre fu la star della conferenza Onu sul clima in Polonia, ascoltata in religioso silenzio da una platea planetaria di politici e industriali e si è ripetuta a Davos. Greta è vegetariana, non prende l’aereo per non contribuire a inquinare l’ambiente e quando si sposta non dorme in albergo ma in tenda. Dice che il mondo “è ormai vicino alla catastrofe perché incapace di correggere i propri errori e di ridurre della metà la produzione di C02. “Alcune aziende e alcuni amministratori pubblici – denuncia – sanno quali valori inestimabili stanno sacrificando per continuare a fare soldi. Li sfido a intraprendere azioni reali e coraggiose per il clima”.

Greta non ha paura di provocare chi ha la coscienza sporca, per potente che sia: “Non credo neanche per un secondo che accetterete la sfida ma voglio provare lo stesso – attacca guardandoli negli occhi – Vi chiedo di dimostrarmi che ho torto per il bene dei vostri figli e dei vostri nipoti, per amore della vita e del nostro pianeta. Vi chiedo di schierarvi dalla parte giusta della storia, di impegnarvi a fare ciò che è in vostro potere per allineare la vostra azienda o il vostro governo con un mondo a 1,5 gradi. Vi impegnerete a farlo? Vi impegnerete a unirvi a me per fare tutto il necessario?”.

L’aumento dei gas serra è un disastro mondiale annunciato. Le emissioni senza controllo di anidride carbonica, metano, ossidi di azoto e gas fluorurati sono responsabili del progressivo assottigliarsi dello strato di ozono (uno dei cinque di cui è composta l’atmosfera terrestre) e alterano gli equilibri naturali provocando alluvioni, l’innalzamento del livello del mare ed eventi meteorologici sempre più estremi. A Katowice, nel dicembre scorso, i 196 Paesi partecipanti approvarono il Libro delle regole che rende esecutivo entro il 2020 l’accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni di CO2. Il Libro contiene le norme tecniche che i Paesi dovranno seguire per misurare e riferire i progressi compiuti.

L’obiettivo è limitare l’aumento delle emissioni di gas serra al +1,5° e in prospettiva scendere al livello zero. L’Unione europea, checché ne dicano i detrattori, ha un sistema avanzato e capillare di rilevazione e controllo, di cui anche Grillo, Di Maio e Salvini dovrebbero andare fieri. Con i suoi Stati membri è la prima grande economia che comunica già dal 2015 i piani di azione nazionali volontari (Indc) e si impegna a raggiungere un obiettivo minimo di riduzione interna del 40% entro il 2030, ad abbandonare l’uso del carbone e di tutti i combustibili fossili responsabili dell’inquinamento globale. In particolare l’Italia, grazie alle regole di comportamento europee, è in linea con gli obiettivi del 2020 fissati a Parigi.

Contro gli euro-demolitori nazionalisti e sovranisti che tacciano le istituzioni di Strasburgo e Bruxelles di essere inutili e costose, il partito di chi pensa che la Ue vada migliorata, ma non rasa al suolo, ricorda l’atteggiamento virtuoso che l’Unione europea ha assunto già da tempo sull’emergenza ambientale. Un problema da affrontare con assoluta urgenza rispetto alle alchimie politiche, ai giochi di potere e a prescindere dalle ambizioni personali dei protagonisti in campo per il controllo delle istituzioni Ue. A metà dicembre la Conferenza sul cambiamento climatico organizzata dalle Nazioni Unite a Katowice in Polonia ha ribadito la priorità. E in gennaio il World Economic Forum di Davos in Svizzera l’ha confermata con l’aiuto mediatico della piccola Greta, la sedicenne che dà lezioni di civismo agli adulti.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login