Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

RISCHIO

SERGIO REDAELLI - 22/02/2019

 

congresso-fnsi

Un’immagine dell’apertura del congresso FNSI

“Le leggi devono tutelare i diritti, non il potere”. Lo ha detto chiaro e forte don Luigi Ciotti intervenendo al 28° congresso della Federazione nazionale della stampa italiana che si è concluso il 14 febbraio a Levico con la riconferma di Giuseppe Giulietti presidente e Raffaele Lorusso segretario generale della Fnsi. Per don Ciotti, fondatore e leader dell’associazione antimafia Libera, “oggi c’è troppa informazione profondamente condizionata. Bisogna recuperare il valore della notizia che non è merce di scambio e puntare su istruzione e formazione contro un utilizzo spregiudicato dei social, che scavalca modi e tempi della democrazia”.

Pericoli per l’informazione? Il timore è condiviso dall’Unione della stampa cattolica che sottolinea “la grave situazione che attraversano le testate di ispirazione cattolica. I preannunciati tagli all’editoria da parte del governo infliggono un duro colpo alla libertà di informazione sancita dall’articolo 21 della Costituzione e ledono i diritti al lavoro e ad essere informati”. Lorusso conferma: “La libertà di stampa in Italia è a rischio e il governo non perde occasione per delegittimare la categoria agli occhi dei cittadini. Un chiaro esempio sono gli attacchi dalle istituzioni alla stampa, accusata di non aver seguito nel modo “giusto” il festival di Sanremo”.

Le istituzioni, come Giano bifronte, paiono avere due volti. Il presidente della Camera Roberto Fico riconosce che è “fondamentale per la democrazia poter contare su un servizio pubblico indipendente dalla politica” ma il governo gialloverde revoca la scorta al giornalista d’inchiesta Sandro Ruotolo che si batte contro la camorra e la corruzione (poi fortunatamente ci ripensa). E il presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Verna è costretto a biasimare il portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, non nuovo a minacce ai media, per avere prefigurato la chiusura del Foglio in relazione a un articolo sul taglio dei vitalizi ai parlamentari.

Tempi cupi, insomma, per la professione giornalistica e non solo per le minacce della politica. Durante il congresso di Levico il presidente della Federazione italiana degli editori di giornale, Andrea Riffeser Monti, ha ricordato che “la crisi del settore non accenna a diminuire, con un costante calo di vendite e di raccolta pubblicitaria”. E la presidente dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, Marina Macelloni, ha fornito cifre allarmanti: “Negli ultimi cinque anni la categoria ha perso il 15% dei posti di lavoro dipendente. Oggi siamo poco più di 15 mila. Con un forte gap tra giovani e anziani, tra donne e uomini, tra nord e sud”.

Anche per questo le parole pronunciate da Giuseppe Giulietti a fine congresso suonano come un appello: “Servono interventi normativi a sostegno del settore e in difesa della libertà di informazione. A proposito del fenomeno delle querele-bavaglio occorre una campagna nazionale contro questa intollerabile pratica e che vengano subito calendarizzati leggi e progetti per contrastarle. Chi promuove un’azione di questo tipo dovrebbe avere a priori la prospettiva che, se perderà, dovrà versare una cifra consistente a un fondo per i precari”. Il congresso era dedicato al giornalista Antonio Megalizzi, vittima della strage dell’11 dicembre al mercatino di Strasburgo.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login