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Cara Varese

TENTAZIONE

PIERFAUSTO VEDANI - 08/03/2019

pater-nosterAvendo seguito per lungo tempo, tramite lettura di libri e notizie di stampa, le vicende dei paesi sudamericani, quando l’argentino Francesco venne eletto pontefice mi fu facile prevedere mutamenti nella Chiesa perché il centro dell’attenzione del Vaticano si sarebbe allargato a settori prima non trascurati, ma che avevano dovuto cedere il passo a valutazioni e azioni altrettanto urgenti e importanti. Non avevo però preso in considerazione che Papa e vescovi innovassero anche nell’ambito della preghiera più comune, molto diffusa e ogni giorno, magari più volte, ripetuta dai fedeli.

Mi riferisco al Padre Nostro, che sin da piccolissimo, grazie agli insegnamenti di nonna Bernasconi mi era riuscito di memorizzare.

Dal momento che il cristianesimo è fondato sull’amore ecco rivoluzionari ritocchi alla preghiera, importantissima, rivolta al Papà di tutti.

 Per parecchio tempo, me lo ha detto un sacerdote, più precisamente da quando è arrivata la versione latina del Pater Noster, dovuta a san Girolamo, infatti gli chiediamo di non essere da lui stesso indotti in tentazione.

Il nostro è anche un Dio della misericordia, quindi per niente impegnato a indurci in tentazione. Operazione di revisione papale perfetta anche se nell’ambito della stessa Chiesa si è documentato che nelle Scritture più volte sono state offerte tentazioni, ovviamente da non prendere in considerazione.

Non a caso la mia segnalazione è da cronista come tale non riguarda problemi di questo genere, ma l’applicazione della disposizione varata dai vescovi su indicazione papale e cioè nel Padre Nostro sparisce la locuzione “non ci indurre in tentazione” sostituita da “non abbandonarci alla tentazione” rimanendo intatto tutto il resto della grande preghiera- madre.

Un primo personale rilievo è anche una domanda ai sacerdoti che collaborano a RMFonline: il mutamento della preghiera è compatibile con musica, canto e testo tradizionali della stessa? Identica domanda per i mutamenti meno rivoluzionari del “Gloria”.

Secondo rilievo: è una decisione di vertice, ma allora perché non poca parte del popolo cattolico non segue l’autorevole indicazione vescovile e in sostanza dello stesso Papa Francesco?

Non so dirvi se questo avviene sempre e dovunque e anche durante la celebrazione delle messe, ma se c’è un posto che vive di preghiera ed è seguitissimo in Italia e anche nel mondo è Radio Maria, diretta da un sacerdote battagliero non amato addirittura dall’Ordine dei Giornalisti quando io l’avrei incoronato grande padre della comunicazione.

A Radio Maria non so quante volte si preghi ogni giorno e si recitino in particolare rosari: ebbene spesso nella recita del Padre Nostro si va via all’ antica con le tentazioni e questo è semplicemente devastante per l’inascoltato Francesco e i suoi vescovi.

A Radio Maria vanno però in onda anche registrazioni di rosari recitati dagli ultimi Papi. Non lo inseguo il rosario di papa Benedetto, ma spesso mi avvertono e lo ascolto perché mi piacciono la preghiera e la voce di un leader che ha ricordato a tutti quanto sia importante l’esempio. Potentissimo anche contro le tentazioni.

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