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VOLUNTAS SUA

MARGHERITA GIROMINI - 08/03/2019

rousseauÈ interessante approfondire i motivi per i quali la piattaforma del Movimento 5Stelle si chiama Rousseau, nome decisamente impegnativo, scelto dalla Casaleggio Associati per legarsi al pensiero politico del pedagogista e filosofo svizzero che tra i primi si interessò al concetto di moderna democrazia.

La piattaforma vuole dunque affermare il proprio essere uno strumento della democrazia diretta.

In realtà Rousseau non fu un vero ammiratore di quella che noi oggi definiamo democrazia liberale. Salvemini, in un saggio sulla Rivoluzione francese, aveva sostenuto che nei suoi scritti filosofici vi sono “infiltrazioni totalitarie”, in primis il sogno di una società perfetta e di un’umanità infallibile.

Rousseau afferma altresì che le minoranze hanno il diritto di essere illuminate dalle ragioni della maggioranza, meglio, dalla Ragione della Maggioranza.

Il popolo viene definito “una moltitudine cieca, la quale spesso non sa ciò che vuole, perché raramente conosce quel che è bene per lei”. Nella massa si fa strada la Volontà generale, a patto che si presentino due condizioni: che non esistano partiti o gruppi associati capaci di alterare il giudizio dei singoli con la loro propaganda legata a interessi particolari; che ci si affidi a una guida, che sarà un legislatore autorizzato a educare, spesso a rieducare, gli uomini all’esercizio delle virtù.

Ricorda Salvemini che una vera democrazia prevede una maggioranza detentrice del diritto temporaneo di governare ma sottolinea come allo stesso tempo tale maggioranza sia obbligata al rispetto delle minoranze a cui deve riconoscere sia il diritto di critica sia la possibilità di diventare a propria volta maggioranza.

Invece per Rousseau i cittadini potranno aderire alla Pura Verità solo quando avranno ricevuto un’adeguata educazione che permetta loro di scoprirla. Nel sistema sociopolitico da lui ipotizzato la strada per raggiungere lo stato di coscientizzazione verso la Verità è lunga e comporta la rinuncia individuale alla propria particolare verità in nome di un’adesione totale a quella generale.

Il dissenso dal pensiero della maggioranza non è previsto né viene lasciata la possibilità che la minoranza possa diventare, una volta o l’altra, maggioranza. Questo perché le leggi sono già perfette, in quanto sostenute dalla Volontà generale verso cui il legislatore guida le masse.

Il patto sociale, cioè l’accettazione di tale percorso, implica il tacito obbligo di obbedire alla sola forza che ha motivo di esistere, la Volontà generale. Si tratta di un obbligo a fin di bene che ogni uomo accetta di buon grado trovandosi nella condizione di dover essere rieducato.

Stupisce che a distanza di due secoli e mezzo idee come queste possano riscuotere ancora successo. Se accusiamo il M5S di non avere una propria idea politica, ci sbagliamo: un’idea politica c’è ed è figlia di questa tradizione che risale ad alcuni aspetti del pensiero illuminista del ‘700.

Guardando alla sintesi del pensiero di Casaleggio troviamo alcuni forti nessi con il pensiero di Rousseau.

Solo qualche esempio.

Nella scelta di puntare a un sistema di democrazia diretta, oggi aiutati dalla presenza della rete che determina una nuova centralità del cittadino.

Nel ruolo di semplici portavoce concesso agli eletti che devono mantenere gli impegni solo con chi li ha votati.

Nella decisione di sfiduciare chiunque, dentro il movimento, si opponga a questo compito.

Nel previsto percorso per l’attuazione di alcune modifiche costituzionali quali: l’introduzione del referendum propositivo senza quorum; l’obbligatorietà della discussione parlamentare delle leggi di iniziativa popolare; l’elezione diretta del candidato nel luogo nel quale si presenta; l’abolizione del voto segreto e l’introduzione del vincolo di mandato.

La summa della filosofia grillina, in apparenza moderna e originale, ad una lettura più attenta rivela di essere una ri-attualizzazione delle idee elaborate quasi tre secoli fa dal pensatore ginevrino Jean Jacques Rousseau, morto nel 1778, a ridosso dello scoppio della Rivoluzione Francese.

La domanda che mi pongo è: quali e quanti utenti della piattaforma Rousseau, oltre all’ideologo e a pochi intellettuali, sono realmente informati del significato di ciascuna delle posizioni espresse dalla filosofia del movimento?

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