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Attualità

GALIMBERTI, TERZO GIRO

CESARE CHIERICATI - 08/03/2019

Il sindaco Galimberti

Il sindaco Galimberti

Abbiamo evidenziato in più occasioni che la giunta Galimberti, ormai prossima al terzo giro di boa, si sta muovendo bene sul terreno delle cosiddette “grandi opere”, quelle negli anni passati sempre e solo annunciate. Un elenco che si allunga con l’avanzare del tempo amministrativo, da valutare dunque nel suo complesso e non in base agli impulsi più o meno razionali della cronache del giorno per giorno. Elenchiamo allora velocemente:

  • Il completo rifacimento dell’illuminazione pubblica, in agonia da decenni, con la partecipazione attiva dei cittadini. Un progetto dell’ultimo esecutivo Fontana che sembrava incagliato a vita nella jungla giuridica dei ricorsi e dei controricorsi tra i concorrenti alla lauta commessa
  • La rapida costruzione del Multipiano di via Sempione, pure lui atteso da più di un decennio, progettato dalla precedente maggioranza, approvato da tutti, poi rimasto sul binario morto di mancati finanziamenti
  • Il via alla sistemazione dell’area delle stazioni (recentissima l’acquisizione del terrapieno tra via Maspero e i binari per realizzare uno spazio verde di collegamento tra Giubiano e piazzale Kennedy) nonostante le difficoltà per i fondi statali dopo il tira e molla del governo Conte sul Bando periferie di paternità renziana
  • L’apertura del cantiere per il multipiano di Giubiano (317 posti auto) al servizio dell’Ospedale del Ponte e della castellanza assediata dalla automobili. Senza dimenticare che lo si voleva costruire sventrando il parco di Villa Augusta per poi replicare lo scempio alla Prima Cappella. Due follie stroncate dal contrasto in prima battuta delle forze civiche cittadine
  • Gli investimenti in corso nell’edilizia scolastica – educativa, in quella sportiva e in campo sociale, un nervo scoperto quest’ultimo anche per una città solida e benestante come Varese
  • La crescente attenzione alla sicurezza sia in mezzi (telecamere e quant’altro) sia in una maggior presenza nelle strade della polizia municipale, anche se dei promessi vigili di quartiere non vi è ancora traccia
  • Il provvidenziale abbattimento della vecchia segheria Fidanza di via Carcano, esito positivo di una collaborazione pubblico-privato, che fa spazio a un parcheggio provvisorio di 130 auto. Una piccola importante novità perché, insieme con la rigenerazione del sito dismesso dell’Enel, inciderà in positivo su Biumo Inferiore, storica castellanza in sofferenza da anni per un crescente impoverimento commerciale e residenziale (vie Garibaldi e Cairoli) e per una gestione sciatta e approssimativa degli spazi verdi esistenti (Piazzale Perelli). Anche Il parking è un seme di un processo di “rammendo urbano” che, definito da un futuro masterplan, dovrà interessare necessariamente anche i volumi, in quasi totale disuso, dell’ex complesso INA tra le vie Casula e Adamoli (dove insiste anche un parcheggio sotterraneo) ulteriore focolaio di degrado e abbandono in un’area già fortemente provata e a rischio.

Non altrettanto confortante, come del resto evidenziato in altre circostanze, è invece il bilancio provvisorio della giunta in tema di manutenzioni dell’esistente. Per strade, marciapiedi, cordoli, tombini, panchine, archetti anti sosta, verde urbano, erbacce varie e rinascenti graffiti la strada da fare è ancora molto lunga. Non a caso è su questo tasto che le opposizioni insistono con forza, peraltro responsabili esse stesse di avere fatto ben poco durante la lunga stagione di governo cittadino. Comunque sia hanno buon gioco nel rimandare la palla nel campo avverso. Un esempio clamoroso resta in tal senso la mancata cancellazione dal centro del vergognoso abbandono in cui si trova il lato sinistro dei portici di via Aldo Moro nel tratto compreso tra piazza San Giuseppe e piazza Monte Grappa. Se l’Inps, proprietaria dell’immobile, ha cancellato per esigenze di spazio i negozi di un tempo non si può che prenderne atto. Il Comune deve in ogni caso garantire decoro, pulizia, sicurezza e non può continuare a far finta di niente. Sempre in zona, ma sul lato di via Volta dell’edificio Inps, emblematica di una irriducibile trascuratezza è la sbrindellata bacheca a portafoglio appesa sull’ultima colonna d’angolo tra la stessa via Volta e piazza San Giuseppe. In disuso da una vita andrebbe semplicemente rimossa, ma ci è stato detto che toglierla è complicato per ragioni burocratiche. Vorremmo tanto conoscerle in dettaglio queste fantomatiche e insormontabili ragioni.

 

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