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Ambiente

IMPIANTI SPORTIVI, ARIA NUOVA

ARTURO BORTOLUZZI - 11/04/2019

stadio

Varese, stadio e palazzetto

Soffia aria nuova per la gestione degli impianti sportivi nel comune di Varese. La commissione Sport ha dato via libera alle modifiche al Dup (Documento unico di programmazione), dopo che la Giunta comunale le aveva approvate prima della loro sottoposizione all’esame del Consiglio comunale.

Le modifiche riguardano l’affidamento per la gestione degli impianti sportivi della città a privati.

«L’obiettivo della Giunta, come spiegato dall’assessore allo Sport Dino De Simone in commissione, è quello di dare una stabilità gestionale prolungata nel tempo alle più importanti strutture sportive della città, per garantire una serie di investimenti a carico dei concessionari per la riqualificazione delle stesse ma anche per valorizzare le associazioni sportive dando loro un ruolo di veri e propri promotori non solo del servizio ma anche dell’ammodernamento di alcune strutture, così che possano essere utilizzate al massimo».

L’iniziativa va ad aggiungersi a un’altra assunta dal Comune, che ha portato alla realizzazione della Palestra della canottieri alla Schiranna, il nuovo impianto di atletica a Calcinate degli Orrigoni, l’avvio dei lavori del campo da rugby e l’impostazione della gara di progettazione del nuovo Palaghiaccio, nonché le numerose iniziative di sistemazione degli impianti sportivi minori come la Palestra Falaschi di Valle Olona.

Dopo l’approvazione del Dup da parte del Consiglio si procederà alla pubblicazione dei bandi per la concessione delle strutture sportive. L’obiettivo è la riqualificazione delle strutture ed una più efficace gestione del servizio. Si vorrebbe, insomma, affidare gli impianti sportivi ora in condizioni di estremo degrado, alla gestione di privati che diano le massime garanzie al Comune circa una loro gestione, seria e corretta, e che vogliano anche collaborare con il mondo dell’associazionismo sportivo e la collettività. Si auspica di poter trovare società serie, che abbiano voglia di gestire queste strutture dando la possibilità di svolgere attività a tutti i livelli facendo sinergia con il grande patrimonio di società dilettantistiche e amatoriali presenti a Varese in modo da valorizzare l’impegno e la passione sportiva di tutti.

Questa ventata di apertura del Palazzo comunale agli imprenditori privati ha soffiato anche su un palazzo vicino al Comune di Varese, quello della Camera di Commercio, dove il segretario generale ha suggerito a un astante, che si lamentava della poca cura della pista ciclabile del Lago di Varese, che venisse reperito uno sponsor privato per la sua manutenzione.

Sono molto interessato sia alle modifiche al Dup, sia a questa proposta del segretario generale della Camera di Commercio di Varese, realizzabile anche perché la quantità di gente che frequenta la pista ciclabile è molto elevata e chi si occuperà della manutenzione della strada potrà essere molto riconoscibile.

Ciò, tuttavia, porta ad affrontare un discorso più esteso. Che cosa intendo per apertura del pubblico al privato: non lasciare al miglior offerente la possibilità di gestire l’affare, ma trovare il miglior interlocutore per avere entrambi un beneficio. Questo rapporto può trovare migliore realizzazione sul lago di Varese, che si presta a essere una sede molto idonea a manifestazioni sportive di alto livello. Chi gestisce la politica, in ambito locale come provinciale, dovrebbe, insomma, iniziare a pensare a una estesa pianificazione dell’intera zona a lago, per il quale la Regione Lombardia ha approvato la realizzazione dell’accordo Quadro di Sviluppo, volto al suo risanamento.

Non sarebbe tollerabile che, per la mancanza di una pianificazione, di fronte a un lago finalmente libero da un inquinamento elevato, le sue rive siano esposte alla mercé degli speculatori, come si dice, con il pelo sullo stomaco. Questo non basta. Gli enti pubblici sono chiamati a fare altro lavoro di grande importanza. Devono fare in modo che gli eventi da loro progettati invoglino i privati ad investire capitali perché le manifestazioni possano essere svolte nelle migliori condizioni, creando un ritorno economico e pubblicitario sia per l’ente pubblico che per il privato.

L’ente pubblico minore (il Comune) dovrà perdere l’abitudine di cercare il coinvolgimento degli enti pubblici a sé superiori per poter ottenere il finanziamento al progetto. Dovrà, invece, direttamente coinvolgere i privati, fare in modo che questi possano trovare le migliori e più idonee realizzazioni per poter svolgere la propria attività, possibilmente lasciando un beneficio oltre la manifestazione stessa. La politica, in questo modo, dovrà saper sfruttare le proprie bellezze naturali per poter garantire all’imprenditore privato la possibilità di poter trovare una propria convenienza nel fornire un aiuto all’Ente pubblico per lo svolgimento di attività ludiche sportive e anche culturali.

In Commissione sport del comune di Varese, ho detto all’assessore della mia approvazione a questo modo di pianificare, ma gli ho detto anche che, per non lasciare le cose al caso, doveva essere fissato una pluralità di incontri (e non solo uno di pubblicità) fra la commissione stessa e la Camera di Commercio di Varese. Ho detto anche che il Comune doveva prima dell’affidamento a privati doveva risolvere e i problemi scritti su questo giornale on line riguardanti il giallo della copertura della pista di atletica del centro sportivo di Calcinate degli Orrigoni.

Deve anche garantire un unico centro di erogazione di energia elettrica e riscaldamento per gli impianti sportivi di Masnago (Stadio e Palazzetto dello Sport) e (come detto anche dall’assessore De Simone) per le numerose scuole dello stesso rione.

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