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In Confidenza

VIVERE PER GLI ALTRI

Don ERMINIO VILLA - 11/04/2019

betaniaTra le pagine più belle del Vangelo c’è la cena di Betania: al centro della scena è Gesù, ai suoi piedi una donna compie un gesto di straordinaria tenerezza verso il suo corpo. Sullo sfondo le critiche, interessate, di Giuda. Infine Gesù elogia il gesto della donna.

Viene in mente un altro incontro sempre a Betania: ai piedi di Gesù c’è Maria, che ne ascolta le parole. Anche qui non mancano le critiche al suo comportamento da parte di Marta, sua sorella.

Notiamo le analogie tra le due scene: Gesù è al centro, per lui si può ‘perdere’ molto tempo, per lui si può ‘sprecare’ tanto costoso profumo. In entrambi i casi è sempre Maria di Betania la protagonista, totalmente assorbita dalla persona dell’ospite, ma la sua iniziativa non è capita, anzi è pesantemente criticata.

Marta vorrebbe che Maria l’aiutasse nelle faccende di casa invece di stare ferma ad ascoltare; Giuda vorrebbe che il costoso profumo venisse venduto per dare il ricavato ai poveri.

Si tratta di una vita dominata dalla centralità di Gesù, segnata dalla dedizione esclusiva per lui, la sua parola, la sua persona, ma questa scelta è considerata irresponsabile perché carica sulle spalle degli altri i compiti della vita quotidiana, ed è uno spreco di risorse che potrebbero esser meglio utilizzate. Non tutti capiscono e apprezzano la scelta di uomini e donne che dedicano tutta la loro esistenza al Vangelo. Gesù ha comunque una parola chiara di apprezzamento per ciò che ha fatto quella donna. Mettere Gesù al centro è la scelta migliore che si possa compiere.

Il gesto del profumo è chiaramente simbolico. Il profumo è simbolo dell’amore. Canta la Sposa del Cantico dei Cantici: “Il mio diletto è come un sacchetto di profumi, è aroma prezioso”. Nella cultura orientale, è gesto di accoglienza, segno di attenzione per la persona al limite dello spreco, perché la persona vale più di ogni altra cosa, ha un valore inestimabile.

Nella redazione di Luca Gesù dice che questo gesto è opera bella. Ha la bellezza dei gesti gratuiti, non dettati da calcolo di interesse. Anzi è gesto che anticipa gli onori che accompagnano la sepoltura. Vuol dire che la donna ha compreso il mistero della morte di Gesù, ha accettato che egli doni la sua vita per noi.

Tenace è invece, ancora oggi, il sospetto che mettere al centro della vita la persona di Gesù sia scelta alienante perché distrarrebbe dalle responsabilità verso i problemi del tempo, verso i poveri.

Ma il Vangelo ci assicura che proprio dalla amorevole contemplazione di Gesù nasce uno sguardo capace di volgersi con dedizione ai poveri. Il cristiano è colui che vive per gli altri perché ha messo al centro della sua vita il Signore. Radicàti in Gesù, guardàti da Lui, siamo resi capaci del suo stesso amore!

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