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Noterelle

NOI E IL DNA

EMILIO CORBETTA - 24/05/2019

dnaUn universo misterioso e noi ci viviamo dentro. Incomprensibile perché immenso; anzi ai nostri occhi appare più che immenso: infinito. Confrontato con la breve nostra vita appare eterno. Allo stesso momento abbiamo nell’infinito piccolo tanti microuniversi racchiusi negli atomi. Immensità nella realtà grande ed inversamente immensità nel mondo delle microparticelle. In questa realtà ruota un pianeta particolare che per le sue condizioni di superficie permette il generarsi della vita

Su questa terra c’è l’uomo, che ci sta piuttosto bene e ci sta da molti secoli. All’inizio sbarcava il lunario con l’uso della clava, adesso con una infinità di altri strumenti, ma così tanti che ci si perde dentro e alcuni talmente sofisticati che per usarli bene si deve essere specializzati. Strumenti che aiutano la vita mentre altri potrebbero distruggerla.

Strumenti che possono distruggere la vita! C’è da restar sconvolti: su una terra che per ora ci sembra unica nell’immensità dell’universo, dove è sbocciata la vita unica, il frutto di questa vita potrebbe distruggere la vita che ha prodotto la vita. C’è veramente da “diventar matti”, come s’usa dire di fronte a certi eventi paradossali.

In questa realtà ad apparire critica è l’umanità stessa, che fatica tantissimo a comprendere cosa ci stia a fare in questo universo. Continua giustamente a studiarlo, perché troppo affascinante sia nel grande che nell’infinitamente piccolo, come detto, ma non capisce il significato di questa vita strettamente legata al fattore tempo, messa in mezzo a tanti elementi che sembrano fuori dal tempo perché a noi, destinati a transitare, loro ci appaiono presenti da sempre. I cristalli, i minerali ci sono da sempre. Mi vien da chiedermi: ma non c’è stato un inizio col Big Bang? Mistero!

Altro mistero è che in noi umani c’è l’egoista DNA, molecola complessa che trasmette tutto sia nel positivo che nel negativo, che passa attraverso le generazioni, che viene da quelli della clava e forse ancora prima, che andrà a finire in quelli che magari in un futuro voleranno via da questa terra su un’astronave. Lui, il DNA ha necessità d’essere in cellule viventi e di essere trasmesso quasi eternamente nel tempo. Ogni tanto qualche specie si estingue e quel DNA che è lì dentro resta fregato. Nel contempo noi uomini stiamo imparando a manipolarlo: nel bene? Nel male? Il futuro dirà.

Intanto noi a chiederci ancora: cosa c’entriamo qui? Noi, rispetto agli altri portatori di DNA siamo più responsabili perché i nostri neuroni fanno sì che ci si renda conto del mistero della vita, che dobbiamo collaborare a mantenere e non a distruggere, come stiamo “bellamente” …. no, “brutalmente” facendo. Ho sentito dire da qualche profeta che siamo collaboratori della creazione! Noi che stiamo bene dentro questo universo e invece sembra che stiamo facendo di tutto per starci male.

Un esempio? la nostra la capacità aggressiva nei confronti dei nostri simili considerati per istinto nemici, come ci insegna la storia. Per capire meglio abbiamo creato le religioni, ma certi studiosi affermano che le abbiamo fatte per paura dell’esperienza della morte. A ben guardare invece queste religioni sono state usate e vengono usate per giustificare il “dono” della morte che ci diamo al posto del “dono” dell’amore, come ci era stato insegnato da Qualcuno millenni fa. Dalla clava alla bomba atomica attraverso la spada, la lancia, le armi da fuoco, i missili, i gas nervini e così via fino all’energia atomica che, se usata senza controllo, con la sua radioattività potrebbe essere l’elemento distruttore di tutti i DNA.

Stiamo vivendo un altro immenso pericolo: il folle uso dell’energia, che abbiamo scoperto essere nella crosta terrestre, che potrebbe cambiare il fine e sottile equilibrio climatico e causare la fine di tutti i DNA.

Noi siamo dotati di miliardi di neuroni che formano i nostri cervelli capaci di pensare, in alcuni in modo sublime, in tantissimi in modo molto discutibile. È una realtà che viviamo quotidianamente e con sofferenza, quando a pensar male sono i responsabili della economia che possono manovrare i destini degli altri considerandoli soggetti da spremere e non da proteggere. L’attività di “spremitura” genera lo squilibrio economico che stiamo vivendo, dove abbiamo pochissimi super ricchi contro una immensità di miseri. Come fanno i super ricchi a far ciò, non solo ora ma anche nel passato? Uso un termine antipatico ma vero: “rubando” ai miseri. Un fatto attuale tra tanti: alcune strutture sovranazionali non pagano il dovuto contributo nei territori dove si genera la loro ricchezza. Un altro esempio di ragionamento errato: si afferma che quando uno arricchisce è perché Dio lo benedice. La realtà è un’altra: da che mondo è mondo è l’attività definita dal termine antipatico sopra detto che rende, ma deve essere fatto in modo che la cosa sembri legale. La sto facendo troppo facile? Forse. Ma quello che lascia perplessi è la nostra capacità di farci sempre, sempre reciprocamente male.

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