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Cultura

PORTE APERTE A FRASCAROLO

PAOLA VIOTTO - 24/03/2012

Tra i monumenti che in questo fine settimana verranno aperti al pubblico in occasione della Giornata di Primavera del FAI c’è anche il Castello di Frascarolo ad Induno, che verrà illustrato dagli studenti di due licei varesini, il Liceo Sacro Monte e il Liceo Classico Cairoli.

Frascarolo è una nobile dimora cinquecentesca, con giardino all’italiana da cui si gode una vista invidiabile e portici affrescati in cui passeggiò il giovane Carlo Borromeo, la cui madre Margherita Medici era sorella dei proprietari.

Non sappiamo esattamente a quando risalga la costruzione del castello. Data la posizione strategica lungo la strada che da Ganna portava a Varese, evitando la strettoia delle grotte della Valganna grazie ad una deviazione sul Monte Monarco, possiamo immaginare che il luogo fosse fortificato già nel Medioevo Proprio l’abbazia di San Gemolo a Ganna fu proprietaria per secoli dei terreni e delle case di Frascarolo, finché nel 1511durante la guerra tra i Cantoni svizzeri e il Ducato di Milano il luogo venne saccheggiato e distrutto dalle truppe elvetiche. L’abbazia decise quindi di vendere alla famiglia Medici, che trasformò l’antica fortezza in un luogo “giocondissimo, anzi beato, che riempie di gioia e meraviglia infinita”, come ebbe a scrivere, con enfasi retorica e un po’ di adulazione, un letterato del tempo che ebbe l’onore di esservi ospitato. Protagonisti di questa trasformazione furono il condottiero Giovan Giacomo Medici, marchese di Melegnano, noto con il soprannome di Medeghino, e suo fratello il cardinale Giovan Angelo che nel 1559 divenne Papa con il nome di Pio IV.

Il Pontefice rimase molto affezionato a Frascarolo, tanto che alla sua morte volle lasciarlo in eredità al nipote prediletto Carlo, che però preferì rinunciare a favore degli altri parenti. Da allora il luogo è sempre rimasto di proprietà della famiglia, senza più subire cambiamenti sostanziali, tanto che visitarlo oggi è come fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, fino all’epoca in cui i nobili milanesi venivano nel Varesotto a trascorrere i mesi estivi in dimore che gareggiavano tra loro per la bellezza dei giardini e l’ingegnosità dei giochi d’acqua che li animavano. Basti ricordare nei dintorni Villa Cicogna di Bisuschio o Villa Bozzolo di Casalzuigno, che tra l’altro sarà anch’essa aperta domenica per la Giornata di Primavera.

Accanto al giardino, rigorosamente all’italiana con aiuole profilate da bordure di bosso e piante tagliate in severe forme geometriche, il fascino di Frascarolo risiede negli affreschi che sciorinano il repertorio tipico della pittura decorativa dell’epoca: mitologia, allegoria, richiamo continuo ai fasti della classicità, esaltazione delle glorie famigliari.

Proprio in occasione di un evento famigliare, il matrimonio tra il condottiero Gian Giacomo e la nobile romana Marzia Orsini, venne probabilmente realizzato il ciclo di affreschi sotto la volta del portico principale, dove campeggiano gli stemmi intrecciati dei due sposi. Tutt’intorno fanno corona figure di dei dell’Olimpo, scelti tra quelli più adatti a ricordare i divertimenti di una dimora di campagna. Vediamo così una Venere maliziosa, un Marte fiancheggiato dal piccolo Cupido, pronto all’amore più che alla guerra, una Cerere che offre i frutti della terra, un Bacco che afferra golosamente un grosso grappolo d’uva, ricordo di quando le vigne coprivano i fianchi delle colline del Varesotto. E poi grottesche figure allegoriche e un curioso gruppo di ritratti caricaturali, lontanamente ispirati ad invenzioni leonardesche, ripensate in chiave rustica da una bottega lombarda, quella dei Campi, specializzata proprio nella decorazione delle ville.

 Castello Medici di Marignano Induno Olona, Via Crivelli, località Frascarolo

17.30; Domenica 25, ore 10.00 – 17.30:

ingresso riservato agli Iscritti FAI, possibilità di iscriversi in loco

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