Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Chiesa

SOTTO ATTACCO

SERGIO REDAELLI - 21/06/2019

L'incontro tra Papa Francesco e l'Iman musulmano Al Tayeb

L’incontro tra Papa Francesco e l’Iman musulmano Al Tayeb

Lo accusano di commettere errori dottrinali, di nutrire simpatie luterane e di aver provocato “una delle peggiori crisi della Chiesa cattolica”. Sono tempi ingrati per il primo pontefice latinoamericano della storia, amatissimo dai poveri e dai diseredati che comprensibilmente apprezzano la carica umana dell’insegnamento evangelico, più che i dogmi. Ma odiato forse dai poteri forti. Papa Francesco è attaccato su più fronti, da quello dottrinale alle linee-guida del suo magistero, alla visione dinamica del ruolo che svolge. Una lettera-appello divulgata il 30 aprile scorso da alcuni teologi conservatori, intellettuali e docenti universitari torna ad accusarlo del delitto canonico di eresia (come già accadde due anni fa) e invita i vescovi a indurlo a ritrattare o a deporlo. Un passo gravissimo, senza precedenti. Che non tiene in alcun conto la scelta di campo del papa a favore degli ultimi, il coraggioso impegno contro il fanatismo religioso e la lotta agli abusi che colpiscono la curia.

La lettera che lo taccia di eresia, scritta in diverse lingue, è stata pubblicata sui siti web che fanno riferimento al mondo dei cattolici integralisti. Gli stessi siti che pubblicarono la richiesta di dimissioni avanzata dall’ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò. Le accuse insistono su una presunta reticenza del pontefice sulle vicende della pedofilia che coinvolgerebbero personalità a lui vicine. La lettera biasima soprattutto alcuni passi dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia dell’8 aprile 2016 in cui il pontefice espose il suo pensiero sulla famiglia. Un testo già preso di mira, subito dopo la pubblicazione, da quattro cardinali tradizionalisti che sollevarono una serie di Dubia chiedendo chiarimenti in materia dottrinale.

I porporati contestavano alcune “affermazioni vaghe e ambigue che permettono interpretazioni contrarie alla fede e alla morale” come la riammissione alla comunione dei divorziati rimaritati civilmente e i princìpi, notoriamente cari a Francesco, della libertà religiosa e della libertà di essere diversi. Un’altra lettera di critiche, la Correctio Filialis, era stata scritta nel 2017 sottolineando che il dogma dell’infallibilità del papa, secondo la definizione del Concilio Vaticano I, dà il potere ai pontefici di “custodire ed esporre fedelmente la rivelazione trasmessa dagli apostoli e non di manifestare nuove dottrine”. E addebitava a Francesco parole dette, atti e omissioni compiute, anche in occasioni pubbliche, che tradiscono simpatie luterane in tema di matrimonio e di fede. Tra i punti controversi l’aver concesso la comunione a un gruppo di protestanti finlandesi durante la messa in S. Pietro e presieduto un incontro di cattolici e luterani nella Sala Nervi in Vaticano dove era stata eretta una statua al monaco tedesco.

Francesco ha risposto con il silenzio. Dialogando con i gesuiti in Cile nel 2018, si è limitato ad accennare a coloro che si considerano depositari della vera dottrina affermando di non leggere chi parla e scrive senza “bontà spirituale”. In un’intervista concessa alla tv messicana ha precisato di avere accolto l’accusa di eresia con senso dell’umorismo e tenerezza paterna: “Prego per loro perché alcuni di essi sono manipolati e sbagliano”. Al di là del contenzioso teologico, in Vaticano si sussurra che dietro alle critiche al papa ci sarebbe il mondo conservatore statunitense che vede in Francesco un ostacolo alle proprie politiche socioeconomiche. Le parole spese sui temi ambientali nell’enciclica Laudato Si danno fastidio alle multinazionali del petrolio e del fracking, la fratturazione del sottosuolo per estrarre gas.

Così come disturbano le aperture sui migranti, sull’Islam e sul processo di avvicinamento alla Cina. “L’Islam è una realtà che non possiamo ignorare – ha dichiarato il papa ancora alla tv messicana – in alcuni Paesi dell’Africa gli islamici e i cristiani vivono come amici”. E sulla Cina ha aggiunto: “L’accordo provvisorio che regola le nomine dei vescovi è un passo importante”. Nel discorso alla Commissione internazionale che aiuta le Chiese orientali, ha denunciato infine l’ipocrisia di chi parla di pace e poi vende le armi, con un chiaro riferimento ai porti europei chiusi ai migranti ma aperti al commercio degli armamenti.

A proposito dei rapporti Usa-Messico, Bergoglio rilancia l’invito a non perseguire “la cultura della difesa del territorio alzando i muri. Già ne abbiamo conosciuto uno, quello di Berlino” e si dice pronto a ribadire il concetto al presidente americano Donald Trump. Ma i suoi avversari non si fermano. Gli rinfacciano di avere difeso gli omosessuali, di avere elogiato Emma Bonino che è “la più accanita attivista politica a favore dell’aborto e dell’eutanasia” e perfino di aver celebrato la messa di apertura del Sinodo sulla Gioventù nel 2018 con un pastorale biforcuto “come si usa nei riti satanici”. O di avere utilizzato una croce color arcobaleno simbolo del movimento omosessuale (in realtà la croce sarebbe stata progettata per la Giornata Mondiale della Gioventù, tenutasi a Panama nel 2018, con i colori delle diverse regioni dell’America Latina).

I terrapiattisti, quelli che sostengono che la Terra è piatta, riuniti a Palermo, lo definiscono “massone al soldo di George Soros”, il miliardario americano di idee progressiste e anche la politica entra in campo contro di lui. Il vicepremier Matteo Salvini mostrò tempo fa una maglietta con la scritta “Il mio papa è Benedetto” dichiarando la propria preferenza per il pontefice-teologo che rinunciò al pontificato nel 2013. E Forza Nuova ha di recente esposto in piazza S. Pietro, durante l’Angelus, uno striscione che paragona Bergoglio a Badoglio, il generale “traditore” che annunciò l’armistizio l’8 settembre 1943 consegnando l’Italia agli anglo-americani. Motivo del paragone? Bergoglio non si oppone all’immigrazione.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login