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Apologie Paradossali

CURA DELL’OTTIMISMO

COSTANTE PORTATADINO - 28/06/2019

olimpiadi(O) È stata decisamente la settimana dell’ottimismo, facciamo in modo che duri.

(S) Ti basta l’assegnazione delle Olimpiadi per sognare ad occhi aperti e dimenticare i contrasti nel governo e quelli, ancora più inquietanti, all’interno dei cinquestelle? O ti sei innamorato delle ragazze della nazionale di calcio, nuove eroine per aver battuto le scarsissime cinesi?

(O) La riuscita della candidatura olimpica dipende essenzialmente dall’aver dimostrato, almeno in quella sede, sufficiente coesione tra le varie componenti del governo, delle regioni e delle amministrazioni locali, al di sopra delle diversità politiche e soprattutto la grande qualità della realtà attuale della società italiana, carica di opportunità che derivano dalla storia, dalla cultura, dalla natura, dall’indole del popolo. Simpaticamente istruttivo dare un’occhiata su YOUTUBE al video di presentazione della candidatura olimpica, tutto impostato su bellezza e ottimismo. Piacevole anche il testo in inglese (ovviamente), quasi poetico nel cercare rime e allitterazioni e ben legato alle immagini. Vedo anche l’ottimismo del ministro Tria sulla capacità del governo di evitare la procedura d’infrazione. Più ottimisti di così.

(C) Stavolta sto anch’io dalla parte dell’ottimismo, pensando a qualche notizia che ci riguarda più direttamente, come cittadini di Varese: il concretizzarsi di progetti che possano restituire alla città un volto attrattivo per la vita quotidiana e anche per quella economica: possiamo sperare di uscire da quella crisi di sfiducia che viene dagli anni novanta e che è stata causa ed effetto contemporaneamente di una frattura tra società civile e politica. Penso in primo luogo alla ristrutturazione del Politeama, per farne (finalmente!) il teatro di Varese in forma stabile. Voglio sottolineare il metodo: una collaborazione tra privato sociale, il “Molina” e il Comune, basata sulla fiducia reciproca. Allo stesso modo sembra dare frutti la collaborazione sull’area ex-Malerba con la famosa società dei supermercati; dalla teoria si dovrà passare alla pratica, ma la possibilità di risolvere il nodo dell’ingorgo all’ingresso della città è una bella prospettiva. Aggiungo il problema del trasferimento del mercato da piazza Kennedy per dare spazio al progetto –stazioni: il metodo di consultazione non solo dei diretti interessati, ma dei cittadini in senso ampio darà finalmente un risultato condiviso.

(S) Anche se mi chiamo Conformi, sono anche Bastiano e mi sento autorizzato a sostenere il contrario di quello che dite, almeno per quanto riguarda Varese. Le novità di cui parlate sono sul piatto da anni ed era ora che venissero a maturazione. Dal fronte pubblico non vengono poi solo bollettini di vittoria: la lite amministrativa sulla gestione della raccolta dei rifiuti, che vedel’ex-Aspem, ora Acsm-Agam, ricorrere al Tar contro il comune, ha già avuto come conseguenza la disdetta del contratto d’affitto di Villa Augusta, una bella perdita per le casse del comune e la necessità di trovare un nuovo utilizzo, evitando che subentri un degrado del parco e dello stabile. Infine, non mi pare una bella notizia che il prof. Cecchi lasci l’assessorato alla cultura. Al di là del valore della persona era il segnale di un’apertura ad una dimensione non provinciale e alla volontà di fare di Varese e dei suoi musei un luogo creativo e quindi attrattivo. Che il Sindaco abbia rimediato ad interim, assumendo in proprio la delega alla cultura denota un certo imbarazzo.

(O) Il pessimismo mostra solo il lato negativo. Cerco di mostrarti l’altra faccia della medaglia. Quanto all’ex-Aspem, della lite non so nulla, giudicherà il Tar. Devi sapere che questi uffici si trasferiranno nel nuovo polo terziario che nascerà a Biumo dal recupero dello stabile ex-Enel, un’altra opera che recupera e valorizza una parte di un quartiere che merita di passare da periferia indifferenziata a centro di funzioni cittadine. Quanto al sostituto di Cecchi, non sarà facile trovare una persona che abbia competenza e prestigio se non pari, almeno paragonabile e che, in più, sia varesino e sappia valorizzare le eccellenze del territorio. Anche questa, però potrebbe essere un’opportunità, più che una difficoltà. Nel futuro di Varese, sempre meno industriale e sempre più terziario, anche la cultura deve assumere un ruolo economico.

(C) Ci sono altre eccellenze del territorio che stanno per dispiegare appieno i loro effetti: l’Università dell’Insubria e le infrastrutture ferroviarie. L’università ha ormai superato il periodo critico della crescita è ha l’opportunità di fertilizzare il territorio con proposte operative che s’incontrino con una domanda d’innovazione propria del tessuto produttivo già ricco; ho avuto la conferma di questa intenzione da un recente incontro con il Rettore, prof. Tagliabue.

Le infrastrutture ferroviarie devono sviluppare l’enorme opportunità offerta dal nuovo Gottardo, ma è un compito che ricade soprattutto sugli enti locali, sugli imprenditori e sulle loro associazioni. A Rete Ferroviaria Italiana non si deve chiedere solamente la mitigazione degli effetti negativi per i residenti dell’aumento del traffico merci, si deve invece proporre la valorizzazione del traffico passeggeri e di quello turistico, nella prospettiva di avvicinare le nostre città e paesi a Milano che, come dimostra l’assegnazione delle Olimpiadi invernali, viene riconosciuta come città veramente europea, forse l’unica in Italia. Agli imprenditori si deve far notare che questo territorio, compreso tra le direttrici nord-sud del Gottardo e del Brennero e est-ovest dalla Spagna all’Ucraina, di cui il raccordo essenziale è la famosa Torino-Lione, diverrà la zona industriale meglio collegata di tutta Europa con i porti del Mediterraneo da un lato e quelli del nord dall’altro: una posizione ideale per insediamenti produttivi e logistici.

(O) Quanto a ferrovie ho un sogno nel cassetto, di cui non ho purtroppo verificato la fattibilità tecnica: ora che Trenord è il gestore unico delle ferrovie regionali non sarebbe difficile collegare Luino con Varese via ferro: basterebbe un raccordino a Laveno tra la linea dello FFS e quella delle Nord, per potenziare la funzione di hub delle stazioni di Varese e aggiungere un collegamento turistico utile per l’alto Verbano.

(S) Bravi ottimisti! Mescolate un po’ di globalizzazione, di via della seta, che magari avete osteggiato fino a ieri, un po’ localismo turistico con qualche contentino ai pendolari, lo frullate nei vostri sogni e pensate che diventi realtà. Ci vuole altro! Governi che governino, enti locali non ridotti al minimo delle strutture, banche che finanzino e imprenditori che amino il rischio d’impresa. Tutta merce sempre più rara.

(C) Se guardiamo solo al passato, caro Conformi, vincerà non il pessimismo, ma la rassegnazione, nemica del bene. Siccome non credo alla ‘decrescita felice’, (chi ci crede si faccia illuminare da ISTAT e INPS circa gli effetti della decrescita demografica) credo che per Varese l’ottimismo sia l’unica cura adeguata dopo troppi anni di eccessiva prudenza.

(O) OnirioDesti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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