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Opinioni

ILLEGALITÀ E INSICUREZZA

FELICE MAGNANI - 28/06/2019

insicurezzaViviamo un tempo difficile, il tempo della paura e dell’incertezza, dell’omertà e della mafiosità, dell’intemperanza e dell’aggressività, della disonestà, della corruzione, dell’arbitrarietà, di una libertà che non sa da dove partire e dove arrivare.

Autorità, autorevolezza, legge, regola, potere, rispetto, dignità, identità, sono parole che hanno perso il loro significato originale e che sopravvivono solo nelle omelie conclamate, quelle che si fanno per consuetudine, per voler dimostrare che la realtà ha ancora una minima parte di verità.

L’autorità è sempre più assente, lo è nella vita pubblica e in quella privata, lo è dappertutto, in casa e sulla strada, in ufficio e al bar, nei luoghi istituzionali e in quelli devoluti alla normalità. Tutto corre sul filo del rasoio, il confine tra legalità e illegalità è sempre più esiguo, lo spazio della libertà è sempre più ristretto, lo è al punto che nella maggior parte dei casi ognuno si arroga il diritto di decidere quale spazio debba avere la libertà dell’altro.

 Le leggi dello stato sono confinate in una memoria storica che si consuma sistematicamente, lasciando il posto anche solo all’idea che l’altro non sia nessuno e che non meriti la nostra attenzione. Nell’aria si respira il senso del nulla, soprattutto manca quel forte senso religioso della vita, che aveva caratterizzato tutto lo spazio del dopoguerra, creando le basi di un legame sintonico tra identità fisica e identità morale, tra amicizia e affettività, tra solidarietà e complicità, capita sempre più spesso di trovarsi prigionieri di timori e paure che cambiano radicalmente il volto di una democrazia conquistata con amore e con difficoltà.

Viviamo il tempo della rassegnazione tecnologica, alla disperata ricerca di una realtà che si configuri con maggiore chiarezza e duttilità. Mai come ora l’umanità sente il bisogno di vivere un’ identità più vera e più piena, mai come oggi si avverte per strada l’assenteismo affettivo, l’arrendevolezza di una natura umana privata della sua umanità.

Da qualsiasi parte l’odore è quello di un antagonismo estremo, che svaluta strada facendo tutto quello che di buono è stato costruito in anni di lavoro, di sacrifici e di speranze. L’apparenza inganna. Sembra tutto modernissimo, attualissimo, sofisticatissimo, le pubblicità sparano proclami di gloria, ovunque si annidano il piacere, la perfezione, ma la bellezza ha perso la sua riservatezza, il suo velo di regina della purezza contemplativa, nella maggior parte dei casi l’uomo non sa come organizzare il suo tempo, si perde in una ragione privata della sua logica e brancola in un vissuto giornaliero senza obiettivi precisi, senza un orizzonte su cui posizionare la forza e la bellezza della vita. L’umanità si perde per strada e spesso l’unica logica possibile diventa predazione esacerbata, priva di scrupoli.

La merce costa tantissimo, ma ha perso la sua anima artigianale, quella che solleva lo spirito e apre le porte della conquista. Si vende per inseguire il profitto, ma nella maggior parte dei casi si cancella il cuore del cliente, si tende a far prevalere l’inganno, la furbizia, lasciando l’uomo in balia della malinconia e della delusione. L’illegalità è nel consumo giornaliero, si colora di mille sfumature, attenta sistematicamente la buona fede di chi, nonostante tutto, continua a professare la sua fede, sicuro che non sia più quella di prima, fatta di cose semplici, amate, profumate.

Se non stai attento ti ammazzano e ti lasciano ferito per strada, a pensare quanto sia brutto e vile non portare soccorso a chi ha bisogno. È in questi momenti davvero assurdi che ti rendi conto di quanto siamo caduti in basso, di quanto anche la politica, quella più vera e più sana, non abbia più la forza sufficiente per dissuadere il male che si annida nella natura umana.

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