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In Confidenza

COME CI VUOLE GESÙ

Don ERMINIO VILLA - 26/07/2019

apostoliTroppo elevati i ragionamenti di Gesù, inaccessibili le sue riflessioni, eccessive la sue proposte. E così molti se ne vanno, offesi dalla supponenza di questo falegname. Ma c’è di peggio: sono i discepoli ad andarsene, quelli che lo hanno seguito, che hanno creduto in lui, che si sono accesi di passione per le sue parole.

Quando Gesù diventa esigente, quando la fede costa, quando credere diventa difficile e richiede conversione, molti abbandonano la fede. La gente non ha capito il miracolo, anzi lo ha preso esattamente al contrario: “Condividi quel poco che hai“, voleva dire Gesù; “Dio ci sfama gratis” ha capito la folla.

Il Maestro, con stile tagliente, invita i suoi a riflettere. È duro e onesto. Vedendo allontanarsi i suoi discepoli, vedendoli attoniti e storditi, chiede loro, senza paura: «Volete andarvene anche voi?».

Non blandisce, non seduce, non cerca facili compromessi: il volto di Dio non si contratta. È libero Gesù, non coltiva discepoli, non arretra di un passo dalla sua missione, costi quel che costi.

Quando la strada del discepolato inizia a salire o la vita ci travolge e mettiamo Dio in soffitta, quando la sua Parola non ci asseconda ma ci sprona a conversione o restiamo scandalizzati dagli uomini di Chiesa e ci viene voglia di mollare, Gesù ci interroga: volete andarvene anche voi?

Non elemosina, Dio, non accetta adesioni parziali. Ci vuole liberi, splendidamente liberi e motivati nella risposta. Lui non si rimangia nulla, non cede, non vacilla, non attenua la provocazione.

Non li scongiura di restare, non li prega di fermarsi, almeno loro. Li invita ad andarsene, se vogliono. Gesù è libero, totalmente votato al Padre, servo del Regno che anticipa e vive sulla propria pelle. Gesù è libero anche dal successo, anche dal suo essere Maestro, libero anche dall’essere un punto di riferimento. Preferisce perderli che cambiare un solo iota della Parola che gli è stata affidata.

Libero come non mai, proprio nel momento del fallimento clamoroso della sua missione. Libero: non accetta compromessi, non attenua l’esigenza della sue richieste. Noi, così sempre preoccupati del risultato, anche nella Chiesa, anche tra credenti!

Pietro, l’immenso e fragile Pietro, diventa ora un gigante: «Dove vuoi che andiamo, Signore?». E le sue parole diventano le parole di ogni discepolo: anche se le tue parole sono esigenti, a volte incomprensibili, dove vuoi che andiamo, Signore?

Gesù non ci vuole discepoli ad ogni costo, ma liberi come lui, innamorati di lui. Auguro di sentire dentro di voi la voce cristallina e schietta di Pietro, che sommessamente dice: “Dove vuoi che andiamo, Signore?“. Sì, Rabbì, la tua Parola ha scavato la nostra vita, tutto è cambiato, ora, dove vuoi che andiamo?

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