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Società

ANIMA DELL’EDUCAZIONE

FELICE MAGNANI - 13/09/2019

educazioneNell’educazione c’è una grande anima, capace di creare momenti di assoluta armonia in un mondo che non sa più guardarsi attorno e, soprattutto, guardarsi dentro. Ritrovare l’anima è rimettere in campo l’essenza stessa della vita, l’aristocratica bellezza di tutto ciò che ci accompagna durante il viaggio, ritrovare la gioia, la consapevolezza di chi siamo, di quale destino ci attenda, di come fare per riempire di umanità ritrovata il lungo o breve percorso che ci è stato assegnato.

Tornare all’educazione è ritrovare la consapevolezza che qualcosa di profondamente umano si sia rotto nelle relazioni individuali e in quelle sociali e che proprio per questo l’umanità abbia un assoluto bisogno di riconciliarsi, di scoprire qualcosa che la sollevi dalle brutture, dai conflitti, dalle bassezze e dalle illusioni che la coprono spesso di vergogna e di ridicolo. Guardarsi dentro, interrogarsi, circumnavigare e investigare l’interiorità, mettersi alla prova, ritrovare i patti e i giuramenti che abbiamo pronunciato, avere il coraggio di un profondo esame di coscienza alla ricerca di che cosa ci sia sfuggito e che cosa non riusciamo più a ritrovare, pur avendo a disposizione una miriade di mezzi e strumenti che si sono saldamente interposti nella nostra cultura, illudendola che la vita sarebbe stata più facile, più vera, più giusta, quindi più capace di dare risposte, senza forse immaginare che le risposte richiedono tempo e meditazione profonda, riflessione e coraggio, pazienza e molta preparazione.

L’educazione è il sale della vita, è la capacità di una società di imparare a conoscersi e interagire, è il collante che armonizza la vita comune, lo specchio di chi siamo realmente e di che cosa sia utile pensare e fare per vivere meglio, il punto di arrivo e quello di partenza, la compagna che ci permette di ritrovare la pace profonda, quella che aiuta a trovare la via quando tutto sembra crollare sotto i colpi di un consumismo prevaricante e intollerante.

Come si fa a incontrare di nuovo l’educazione? Basta camminare a piedi dentro una città o un paese, basta sapere ascoltare, osservare senza lasciarsi distrarre, basta ritrovare la voce del cuore, quella del silenzio, delle emozioni, basta forse mantenere viva la voglia di discutere con se stessi e con il prossimo, di ritrovare tesori che sono passati di moda troppo in fretta e che in molti casi si sono lasciati abbindolare da verità non verità, dall’idea che si potesse risolvere tutto con atti politici o amministrativi, con una libertà scambiata per anarchia, dimenticando che la natura umana è, proprio per sua natura, animata da ricerca, studio, comunicazione, dialogo, amore profondo per tutto ciò che vibra di curiosità ed emozione.

Aprire l’animo umano alla collaborazione e alla solidarietà, ritrovare l’anima della famiglia e farla fruttificare, così come la forza e la bellezza della scuola, sicuri che una buona educazione aiuti a vivere meglio il tempo della nostra vita, può essere una via praticabile per tentare un riavvicinamento a ciò che fa riflettere, che crea lo spazio e il tempo di una riconquista morale e sociale.

Amare il proprio lavoro, svolgerlo con tutta la dedizione possibile, mettere sempre l’anima nelle cose che si fanno, senza lasciarsi intimidire dalla cattiveria, dare il proprio contributo di forza e di coraggio, senza lasciarsi sopraffare o intimidire da chi ci vorrebbe succubi e impotenti.

 Quante volte abbiamo dovuto soffrire a causa della nostra coerenza? Ogni volta, magari soffrendo, abbiamo però sempre ritrovato quell’anima che ci eravamo scordati di avere, le abbiamo assegnato con onore la sua parte, ritenendola più che mai fondamentale nella nostra rinascita, abbiamo dimostrato che la vita è vita quando persegue con dedizione e onestà intellettuale la propria corsa, senza preoccuparsi troppo di chi crede di avere il mondo tra le mani, costringendo l’altro a piegarsi alle proprie velleità, la verità non sta nell’ignoranza, ma nella conoscenza, nello studio, nell’applicazione, nelle parole di educatori saggi, capaci di riconsegnare all’anima la sua parte pensante, quella che permette agli umani di diventare migliori, di capire i propri errori, di tornare a essere capaci di distinguere il bene dal male, la legalità dall’illegalità, il significato vero e profondo della vita umana.

Quante volte l’essere stati onesti con noi stessi e con il prossimo ci ha procurato insolenze o vili affronti, senza però aver mai potuto scalfire quella cultura del pensiero, della parola e del fare, capace di donare in silenzio, senza mai cedere alle lusinghe di pensieri o idee costruiti nel laboratorio dell’interesse personale, dell’invidia, del rancore, della vendetta.

Chi è stato educato è un grande fortunato, chi ha educato con amore e determinazione è degno di grande riconoscenza, chi non ha fatto il proprio dovere o lo ha fatto inseguendo usi e consumi di natura utilitaristica dovrebbe forse fare un profondo esame di coscienza, nella vita c’è sempre un rimedio per tutto, non esiste errore che non si possa correggere, non esiste persona che non possa essere riamata, la vita è grande perché concede sempre una riprova, offre sempre l’opportunità di poter cambiare, costruire, mettendosi in ascolta degli altri con reale altruismo.

È triste constatare come in molti casi l’educazione sia stata espropriata dalle nostre famiglie, dal nostro sistema sociale, dalla scuola, gettata in pasto alle negatività quotidiane e a ogni sorta di violazione. Forse sarebbe il caso di ripensare il senso della vita, quali siano gl’interrogativi primari, le incertezze e le insicurezze, riconducendo l’animo umano a più miti considerazioni, rimettendo in campo l’assoluta bellezza di poter essere parte viva di quel grandissimo mistero che la vita stessa ci propone nelle sue straordinarie sfumature.

Gli interrogativi sono tanti, ma è sulle risposte che si costruisce o si distrugge.

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