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Parole

GRETA/1 IL TRAMONTO DEGLI SDRAIATI

MARGHERITA GIROMINI - 27/09/2019

fridaySembra al tramonto la generazione degli sdraiati, formata, stando alle categorie sociologiche, da giovani pigri e disinformati, lontani dalla politica, ripiegati sugli smartphone, vicina ad essere soppiantata dai millennial, la superattiva generazione dei Fridays for Future.

Sono tanti, tantissimi, giovani under e intorno ai venti, accorsi nelle piazze del mondo, colorati, arrabbiati per le inadempienze della società degli adulti, ma non incattiviti, stupiti di ritrovarsi così numerosi.

Per la prima volta nella storia dei movimenti giovanili si assiste all’ingresso dei preadolescenti, i ragazzini delle scuole medie. Sono accompagnati dalle sorelle e dai fratelli maggiori, dai loro insegnanti, alcuni dai genitori che partecipano per condivisione e non per controllo.

Sono state “avvistate” anche classi di bambini della scuola primaria, guidati da maestre sensibili e attente ai temi dell’ambiente.

Sembrano tutti seriamente coinvolti come d’altronde richiede la problematica di cui si occupano.

Sui cartelli riportano slogan come “La casa brucia” “Abbiamo l’acqua alla gola”. “Non abbiamo un pianeta B”. Frasi concluse con il punto esclamativo. Ma mai volgari, mai rabbiose.

Sanno, i ragazzi, che c’è chi non crede alla gravità della situazione; il pianeta sta bene, benissimo, dicono due tra i potenti della Terra, Trump e Bolsonaro.

Ma questi giovani non temono di essere smentiti. Perché sono ben informati: snocciolano dati, riferiscono pareri di autorevoli scienziati, rilasciano interviste nelle quali argomentano pienamente, usando i congiuntivi al posto giusto; sottolineano le ragioni della loro presenza nelle piazze, avvertono che stanno facendo sul serio e che non molleranno la presa, come è quasi sempre accaduto alle occupazioni degli edifici scolastici con scadenza prenatalizia.

Resteranno in piazza, me lo auguro, fino a quando i responsabili delle nazioni non avranno fornito concrete rassicurazioni in merito ai dovuti interventi globali.

Colgo aspetti positivi nella lotta di questi ragazzi appassionati a una causa così centrale per la nostra vita che risulta davvero incredibile che si sia lasciato trascorrere un tempo tanto lungo senza fare nulla.

È significativo che seguano la strada aperta da Greta senza fanatismi e idolatrie.

L’apprezzano e le offrono il ruolo di guida con semplicità, considerandola soprattutto una coetanea “tosta”, fragile e forte allo stesso tempo, che ha reso comprensibile il suo richiamo, ha garantito l’onestà del suo messaggio, ha mantenuto nel tempo una inossidabile coerenza nei comportamenti.

Greta ha avvertito che il tempo è scaduto: basta tergiversare. Tocca a tutti e a ognuno fare la propria piccola o grande parte.

Colpisce la capacità dei manifestanti di rendere concreto ogni principio teorico. Cosa che noi abbiamo dimenticato di fare.

Quindi, se ci sono consumi inutili oltre che dannosi, impariamo a consumare di meno, da oggi, da subito: a riciclare, riutilizzare, non sprecare. Non solo l’acqua ma anche gli abiti, le scarpe, il petrolio.

 “Basta shopping scadente” spiega una ragazza. Che ci snocciola l’elenco delle tante, piccole azioni virtuose che ha intrapreso con la sua famiglia: meno carne, poca plastica, meno imballaggi, niente sprechi, spostamenti a piedi o in bicicletta, cura dei boschi e dei parchi.

Ci sembra poco? Basta moltiplicare questi comportamenti virtuosi per mille, diecimila, centomila e allora sarà più chiaro che emerga il cambiamento.

Questi giovani e giovanissimi non sono manovrabili dalla politica per il semplice motivo che ai discorsi roboanti e alle lagne pseudo ambientaliste, rispondono con la richiesta di impegni concreti.

Uno studente spiega così il suo rapporto con il mondo politico: si dialoga con tutti, sindacati, partiti, associazioni, ma non ci si fida aprioristicamente di nessuno. Ci si fida degli esperti, degli scienziati, degli operatori che sui territori si impegnano per la salvaguardia dell’ambiente.

Sono rassicuranti anche le parole d’ordine del movimento: giustizia climatica, fiducia nella scienza, sostenibilità, gentilezza.

Valori di cui abbiamo bisogno per illuminare il nostro futuro.

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