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In Confidenza

TESORO DA TROVARE

Don ERMINIO VILLA - 11/10/2019

perlaIl regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Tesoro: parola poco usata nella religione, ma non nel Vangelo, come nelle confidenze degli innamorati o nelle favole, perché accende i desideri, tiene viva la speranza, cambia la vita. Se un tesoro ci attende, allora la storia è destinata ad un esito felice; lo sa anche il nostro cuore che cerca cose grandi e belle… La vita altro non è che “un pellegrinaggio verso il luogo del cuore” (Olivier Clément); proprio là sono nascosti e maturano i tesori.

Protagonista vero della parabola non è il contadino, ma il tesoro: Cristo, e la pienezza di umanità che è pronto a donarci. Per la gioia quell’uomo va, vende, compra. La molla che muove la vita, facendo fare anche scelte che costano è la gioia.

Noi non avanziamo nella vita a colpi di volontà, ma solo per scoperta di tesori (là dov’è il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore); per passione di bellezza (mercanti che cercano le perle più belle); per riserve di gioia che Qualcuno – uomo o Dio, amore o tesoro, seme o spiga – colma di nuovo.

“Chiedi al Signore la gioia ed Egli ti risponderà dandoti la vita. Gioia non facile, perché ci sono rovi da estirpare, un campo da lavorare, un tesoro da trovare e nascondere, poi c’è da vendere e investire. Dio vuole che il suo dono diventi nostra conquista”. (S. Agostino).

Il cristianesimo non è rinuncia o sacrificio, è un tesoro: Dio in me, pienezza d’umano, vita bella, estasi della storia. Allora lascio tutto, ma per avere tutto; vendo tutto, ma per guadagnare tutto.

Noi talvolta agiamo come se la rinuncia fosse la condizione per una gioia successiva che Dio ci darà in base ai nostri sforzi. Queste parabole ci ricordano che l’ordine è esattamente inverso. Se la gioia di un innamoramento, di un “che bello!” a pieno cuore, non precede le rinunce, queste non generano che tristezza, freddo, lontananza, disamore, consumazione del cuore.

Come diventerò cercatore di perle? Chiedendo il dono di Salomone: donami Tu un cuore che ascolta. Dono immenso da chiedere sempre: per ascoltare Dio e il grido di Abele, per ascoltare cielo e terra, angeli e parabole, per ascoltare la bellezza e la cattedra dei piccoli della terra. Allora matureranno tesori.

Auguri, perché ognuno di noi cerchi e trovi il suo tesoro (che non si compra, perché è un dono; si compra il campo) e, una volta trovato, si fa festa con gli amici. Poi però non se lo faccia rubare mai più!

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