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Libri

LA GONNA SCOZZESE

CESARE CHIERICATI - 20/12/2019

gonnaBaveno, 15 settembre 1943, mercoledì mattina. Una giovane signora di 25 anni sta percorrendo un tratto del lungolago di Baveno in compagnia di un tenente della Guardia di Finanza quando entrambi notano, parcheggiata a bordo strada, una vettura delle SS. Sopra il cofano la bandiera del Terzo Reich che suscita l’attenzione un po’ allarmata della ragazza. La sua espressione spinge i due militi che occupano l’auto ad abbassare i finestrini e a chiederle se quella bandiera le piace. “Non molto” è la sua risposta. Da quel momento in una rapida, micidiale sequenza si compie il destino della ragazza, Carla Caroglio questo il suo nome, ariana e di religione cattolica, battezzata a Varese, ultima di cinque figli di una famiglia benestante. È da questa esile traccia che parte la serrata indagine storica dell’autore Franco Giannantoni.

Arrestata nel pomeriggio di quel drammatico 15 settembre ’43, mentre si trova dal parrucchiere, viene sottoposta a interrogatorio dove le è contestata una relazione con un giovane ebreo, una colpa gravissima alla luce delle leggi razziali italiane varate nel 1938 e ancora in vigore nonostante l’Armistizio firmato dal governo Badoglio. Da quel momento si perdono le tracce di Carla. Sette anni dopo su richiesta della madre ne verrà dichiarata la morte presunta dal Tribunale di Milano, ma il suo corpo non sarà mai ritrovato.

Al momento della cattura Carla indossava una gonna scozzese, un particolare che la rendeva inconfondibile tra le villeggianti di Baveno e che dà il titolo al libro inchiesta di Giannantoni “La ragazza dalla gonna scozzese” appunto. Attraverso la tragedia della Caroglio, l’autore fa nuova luce su un capitolo tragico e oscuro delle stragi di ebrei consumate sulla sponda “nobile” del Lago Maggiore. All’interno del quadro dell’invasione tedesca del Nord Italia il compito di “fare pulizia” era stato affidato a tre Battaglioni del 2° Reggimento della Panzer Grenadier Division Waffen “Leibstandarte Adolf Hitler”, uno speciale corpo di volontari fanatici, violenti e senza scrupoli impegnati in feroci azioni repressive sul fronte orientale europeo prima di approdare in Italia: sul Garda, poi in Emilia e quindi in Piemonte. L’omicidio Caroglio scatena una vera e propria caccia agli ebrei: casa per casa, villa per villa. Tutte le abitazioni dopo la cattura e l’uccisione dei residenti vengono saccheggiate, depredate, spogliate. Alla fine, quando il 14 ottobre 1943 i massacratori se ne vanno, il bilancio è spaventoso: 14 le vittime a Baveno, 43 quelle ufficialmente accertate nelle altre località lungo la costa del lago e nell’adiacente entroterra: Mergozzo, Arona, Stresa, Meina, Orta, Intra, Pian di Nava. In parte liquidate a colpi di pistola e in parte a colpi di chiavi inglesi per risparmiare munizioni come emerge dai documenti di archivio e dalle carte del processo celebrato in Germania a Osnabrùck in Bassa Sassonia nel 1968, che vide imputati alcuni dei massacratori appartenenti al corpo dei volontari hitleriani.

Con la meticolosità, il puntiglio e il rigore che hanno sempre caratterizzato il suo lungo e appassionato lavoro di storico e di ricercatore, Franco Giannantoni fa scoprire un’orrenda pagina della Seconda guerra mondiale rimasta parzialmente in ombra. Come in ombra del resto rimasero, perché scientemente occultati per “ragioni di Stato” dal gennaio 1960 a Palazzo Cesi a Roma dentro un armadio con le ante di apertura rivolte al muro, 695 fascicoli relativi alle stragi compiute dai tedeschi in Italia. Furono per caso ritrovati solo nel 1994. Per questa ragione i processi contro i nazisti e i loro collaboratori italiani si svolsero decine d’anni dopo la guerra con gli imputati, i pochi rimasti, ormai giunti al limite estremo della loro esistenza.

“La ragazza dalla gonna scozzese”, Edizioni amici della Resistenza/ quaderno n. 6, verrà presentato sabato 18 gennaio 2020 alla libreria Ubik di Varese in piazza Podestà alle ore 17.30.

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