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Divagando

IL 2021 È VICINO

AMBROGIO VAGHI - 17/01/2020

palazzoL’avvicinarsi delle elezioni amministrative del 2021 a Varese porta inevitabilmente a considerare ogni fatto politico in funzione di tale scadenza.

Un dirigente locale del PD ha fatto una analisi del fenomeno di crescita delle liste civiche, crescita strettamente associata alla crisi dei partiti maggiori. Vogliamo allora parlare del fenomeno delle liste civiche in Italia negli ultimi 20 anni? Risultati contraddittori e divergenti. In alcuni casi l’uomo o donna nuova ha portato diverso respiro nell’amministrazione delle città, In altri casi veri e propri dilettanti allo sbaraglio sono stati più che negativi.

Il nostro ha infine concluso che a Varese avrà maggiori possibilità di vittoria elettorale lo schieramento più in sintonia col civismo e ciò in base soprattutto ai risultati elettorali del 2016. Se nonché secondo noi la lettura dei risultati dell’ultima tornata ci dice ben altre cose. Ci dice che a Varese il civismo ha fatto un flop clamoroso con la sconfitta della lista civica per eccellenza, quella di Paolo Orrigoni candidato Sindaco e sostenuto dai partiti di centrodestra. Basterebbe questo fatto alla luce dei successivi guai giudiziari di quel candidato a chiudere il discorso.

Se vogliamo, anche nello schieramento di centrosinistra il civismo non ha brillato. A cominciare dalla lista Galimberti con qualche candidato di incerto passato presentatosi per visibilità personale o per sostenere singole iniziative. Per non parlare della lista del vice sindaco che ha perso per strada gran parte dei fondatori. Le precedenti elezioni hanno evidenziato una affermazione netta della lista del PD (24% dei voti) e una presenza di Lega e Forza Italia, gruppi che svolgono anche oggi la loro opposizione in Consiglio e sembra non abbiano alcuna intenzione di scomparire. La Lega animata da furore di rivincita per avere perso la culla delle sue origini ricorre anche a inquietanti eccessi verbali (ricordiamo il lottare a pugni nudi) e Forza Italia, o quello che ne rimane, che non vuole scomparire e chiede alla Lega di mettersi da parte dopo quei 20 anni perdenti di non governo.

Il problema di recuperare la frequenza alle urne di quella gran parte dei cittadini che le hanno abbandonate è più che attuale. Può bastare la scoperta del civismo ? Cioè la discesa in campo di uomini sconosciuti o addirittura dell’uomo della provvidenza ? Eppure la competizione elettorale dovrebbe essere l’occasione democratica di esprimere un giudizio su chi ha retto in precedenza il Comune. Un giudizio che vada oltre i guai del momento, le paure, le buche o il lampione spenti, i muri imbrattati e le strade rese pattumiere. Tutti frutti dell’inciviltà, della nostra inciviltà, cose da non accettare, certamente da superare. Dovrebbe esprimere un giudizio che soprattutto vada oltre la visione dell’automobile come centro dei problemi della nostra vita, prigionieri come siamo delle pretese di tanti parcheggi, di basse o nulle tariffe di posteggio, meglio se garantiti davanti alla porta di casa o di negozio. Così mandando in seconda linea tante cose più importanti per il futuro : la difesa dal nostro ambiente, tanto compromesso, la creazione di opportunità di lavoro, l’aiuto alla parte più indigente dei nostri concittadini, lo sviluppo della scuola e della cultura. Problemi generali dell’urbanizzazione e guai simili a quelli rivelatisi nei tanti Comuni nostri vicini come Busto, Gallarate, Legnano.

Qui se mai va valutata la volontà degli amministratori di superare questi momenti critici ed i mezzi che hanno messo in campo. Soprattutto, non sottovalutando l’intelligenza del nostri cittadini, occorrerà richiamare la loro attenzione al futuro che l’ amministrazione Galimberti ha cercato e ha voluto dare alla città assopita. Concretizzare i vantaggi che i collegamenti ferroviari col nord, la Arcisate Mendrisio Lugano, hanno aperto togliendo Varese dall’isolamento. Il Piano Stazioni, finalmente avviato, e di cui si vedrà presto qualche risultato con lo spostamento del mercato ambulante in Piazza della Repubblica, destinata ad avere nuova vita. Con a fianco la ex Caserma Garibaldi passibile di molte utilizzazioni alcune delle quali già deliberate come centro di cultura e sede dell’archivio della Accademia svizzera di Mendrisio del valente architetto Botta. Lo studio di una mobilità che consenta di evitare la concentrazione del traffico in Piazza Monte Grappa. Il recupero per scopi produttivi di aree industriali dismesse e non più solo per centri commerciali inflazionati. La Villa Milyus e il suo parco, che finalmente torneranno alla fruizione di cultura e dei giochi dei bambini della città. E ancora il complesso sportivo di Calcinate degli Orrigoni all’avanguardia per l’atletica al coperto. Da non dimenticare l’accordo con la proprietaria Fondazione Molina per l’utilizzo del Politeama per ritornare quella sala teatrale a disposizione della città. Una collaborazione con la Università degli Studi dell’Insubria affinche la citta favorisca la vita dell’ateneo e anche quella degli studenti non residenti. Da aggiungere una collaborazione con la Regione Lombardia che, come istituzione, è auspicabile che non si sottragga ai suoi precedenti impegni.

Dilungarci e in questa sede non ci sembra il caso. Spetterà a coloro che han dato vita e sostegno a Galimberti il compito di valorizzare quanto hanno fatto o avviato non disperdendosi in discussioni autolesionistiche sul sesso degli angeli e sul tasso di civismo presente nel sangue di ogni aderente.

Il problema oggi ci sembra quello di ampliare il sostegno al centro sinistra aprendolo ad altre forze democratiche e a persone volonterose di fare mettendosi al servizio della comunità. In questo modo si fa del civismo. Non certo richiudendosi e ritenendosi gli unici detentori non si sa per quale diritto d’origine.

 Chiarito tutto questo nessuno può oggi prevedere una maggioranza che non tenga conto anche degli sviluppi e della tenuta dell’attuale governo giallo rosso del Premier Giuseppe Conte.

In ogni caso il movimento 5 stelle farà il suo ingresso nel consiglio Comunale di Varese e disquisire oggi se i civici saranno più dei partiti mi sembra un esercizio di scuola e dipenderà molto da l ‘impegno degli stessi partiti. Il PD in primis, i renziani, i seguaci di Malerba da una parte e Lega, gli ex Forza Italia ed estrema destra dall’altra.

Il Pd con un gruppo consigliare numeroso seppure diviso da aspettative personali non soddisfatte, è presumibile che farà di tutto per evidenziare il suo apporto prioritario nel sostegno dell’amministrazione. Si collegherà ancora maggiormente al territorio sia per la presenza fisica dei consiglieri, sia per la costituzione dei Consigli di quartiere voluta dall’iniziativa e dalla tenacia di un giovane consigliere, sia ancora perché il PD, lasciate le ubbie del partito liquido gazebaro, sta tornando alla riapertura dei Circoli nei rioni e nelle castellanze.

Di certo le cose da fare o da portare avanti per la giunta Galimberti sono ancora molte ed è qui che dovrà esprimersi il voto dei cittadini. Cioè rinnovare il mandato a Galimberti, consapevoli che in un solo quinquennio è impossibile realizzare programmi di respiro che guardino lontano, al futuro della città. Finalmente il Piano Stazioni è decollato. Si aprono i cantieri e i varesini potranno verificare quanto dalle parole e dai progetti si sta passando ai fatti. Ora la bandiera diventa VARESE FUTURO – NASCE LA CITTÀ DEL DOMANI. Una bella prospettiva per chi desidera una città più bella vivibile accogliente e solidale.

Intanto avanti tutta da parte di tutti, maggioranza e oppositori, sfruttando al meglio l’anno che ci separa dal nuovo confronto.

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